Una bambina sui tre anni stava correndo giù da una piccola collina mentre con suoi piedini paffuti schiacchiava le margherite che erano riuscite a conquistare tutto il terreno ad eccezione di pochi sprazzi d'erba.I capelli biondi boccolosi sferzati dal vento e i due enormi,vispi occhi grigi tempesta che brillavano di un'intelligenza superiore all'età che dimostrava,le davano un fascino tutto suo.Dietro di lei una signora sulla trentina la rincorreva mentre le gridava uno scherzoso:"Guarda che se ti prendo ti mangio".Intanto mimava con le mani le chele di un granchio e ogni tanto le avvicinava ai fianchi della bimba che tirava piccoli gridolini e cercava di velocizzare la corsa per quanto i suoi arti glielo permettessero.Con la sola conseguenza di ritrovarsi a gambe all'aria e una volta rialzatasi,ripartire con la propria discesa,se possibile,ancora più sfrenata di prima.A ogni tonfo della bambina e per il suo modo buffo di muoversi la donna scoppiava in una risata contagiosa e calda che faceva sorridere la piccola.Ella doveva essere la mamma di quella peste dato che ne era praticamente la fotocopia più grande e invecchiata.L'unica differenza tra le due era che la più anziana aveva alcuni solchi disegnati sul viso che le davano un'aria gentile e materna.Improvvisamente l'immagine cambiò.
Ora si trovava in un appartamento a San Francisco,la signora dai capelli biondi stava litigando con un uomo alto e magro per non so cosa,nascosta dietro al divano assisteva alla scena la bambina,che adesso doveva avere all'incirca cinque anni,mentre cercava invano di respingere le lacrime che minacciavano di uscire.Tutto prese a girare e si fece sempre più sfuocato finché la scena non cambiò di nuovo.
Si trovava di fronte a una scuola elementare.Al suono della campanella che segnava la fine delle lezioni, un'orda di bambini uscì correndo dell'edificio contenti di poter andare a casa a giocare.Tra di loro c'era anche la piccola dagli occhi color tempesta che brillavano di allegria e soddisfazione.Trotterelló fino alla mamma e le mostrò orgogliosa il suo primo dieci della prima elementare.Ma poco dopo il suo sguardo si rabbuiò quando capì che c'era qualcosa che non andava.Perché la mamma dietro al sorriso che le era spuntato in faccia nel vedere la figlia arrivare sembrava così triste?Ma scacciò indietro quel pensiero e decise di godersi il pomeriggio.Quel giorno la mamma l'avrebbe portata al parco!Così,si avviarono verso i giardini e si misero a giocare a palla asino,a ce l'hai,a un due tre stella e altri giochi simili.Infine,quando le gambe non la reggevano più in piedi e il pancino aveva iniziato a borbottare per la fame,comprarono come loro usanza un buonissimo gelato al gazebo lì vicino e si sedettero ai tavolini godendosi le ultime ore di sole del giorno.
Una volta davanti alla porta di casa la madre non entrò,ma si abbassò all'altezza della figlia e le prese le mani.Le disse che le voleva bene,che non voleva farlo,ma era obbligata,non poteva più continuare così.E che lei,la sua guerriera(così chiamava la piccola)non doveva dimenticarselo e doveva andare avanti,non doveva essere fragile come sua madre.Lei doveva resistere.Lei doveva continuare a combattere al posto suo.Dagli occhi della bambina iniziarono a scendere delle lacrime sileziose che le rigarono il viso.Lei sapeva che quel momento prima o poi sarebbe arrivato,lei sapeva perché sua mamma non poteva restare,lei sapeva che doveva continuare ad andare avanti.Fu travolta da una terribile sensazione di panico che fu calmata dalle braccia della madre che la cullarono e la tranquillizzarono per l'ultima volta,mentre le lacrime di quella donna le bagnavano la maglietta.La mamma le sussurrò quelle ultime parole che non si sarebbe mai dimenticata:"Ti voglio bene,sei la cosa più bella che mi sia mai capitata.Continua a combattere,tu sei la mia piccola guerriera.Sii felice,e non dimenticarti mai che la mamma ti ama."Sentì per l'ultima volta il suo odore,il suo caldo respiro sulla pelle e la sua voce che sempre la rassicurava,vide per l'ultima volta quel viso tanto caro e dolce,sempre pronto a sorridere.La madre le diede un ultimo bacio sulla fronte e poi si allontanò in lacrime seguita dallo sguardo della bimba finché non scomparve nel traffico serale.Improvvisamente mi sveglio.
***
⚠⚠⚠ATTENZIONE⚠⚠⚠
Scusatemi per i possibili errori grammaticali e di scrittura ma parlo italiano-correggiuto-fandomiano,ma che ci posso fare?!?
Poi vi avviso in anticipo che non riuscirò a postare sempre e con regolarità dato che a giugno ho gli esami di fine terza media e ci stanno bombardando di compiti e verifiche...
Anyway,spero che per ora la storia vi sia piaciuta e che la trovate intrigante...buona continuazione a tutti!😘
#putalike
With love,
By Camilla♡
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Just remember to turn on the light {Percabeth}
FanfictionEcco a voi una Fan fiction sulla Percabeth mortale.Lo so che ce ne sono già un sacco e bla,bla,bla...ma ho deciso di scriverla per quattro motivi: 1)la Percabeth é la mia OTP preferita tra tutte le ship dei fandom e is the way. 2)avevo gia in mente...