|| Chapter 5 ||

519 31 3
                                    

Ennesimo giorno di scuola, ennesima delusione nel non essersi potuto avvicinare a Pyper e capire cosa diavolo stesse architettando.

Luke ormai si era rassegnato: quella ragazza sembrava farlo di proposito.

Aveva provato ad attenderla ogni mattina nell'aula del professor Martin, sperando di sorprenderla proprio mentre gli consegnava furtivamente quelle lettere... nulla. Pyper si era volatilizzata.

Che fosse con quell'idiota di Terence?

Sì. Avrebbe saputo dirle perché quel coglione lo odiava più di qualsiasi altra cosa al mondo.

Avrebbe potuto raccontarle ogni cosa e rovinare per sempre l'amicizia fra lei e Terence.

Avrebbe potuto sì, ma avrebbe dovuto farlo parecchio tempo fa, quando ancora tutto poteva essere recuperato e Pyper non era la stessa ragazza spavalda e ricercata, che si aggirava da qualche anno per i corridoi della scuola.

Avrebbe dovuto farlo, davvero.

Ormai era troppo tardi: il tempo era scivolato, le persone cambiate e le strade separate.

Quello fu il suo primo pensiero quando si diresse nel corridoio all'udire la campanella dell'intervallo: l'amicizia con Pyper e gli errori che avrebbe potuto evitare di commettere.

Strano.

Non aveva mai pensato realmente di aver commesso errori riguardo quella complicata e ignota vicenda, né aveva mai pensato di raccontare la verità a Pyper, differentemente da quanto lei affermava di fare... eppure, quella mattina i suoi pensieri si erano trasformati. Era come se il Luke disinteressato e indifferente a tutto, fosse diventato il ragazzo ragionevole e premuroso che era un tempo, infatti, bramava qualcosa che aveva represso fin dal principio.

Tutta colpa di Pyper e quelle fottute lettere.

Irritato all'idea che fosse sempre lei causa di tutto, come se ormai fosse diventata la condizione perché lui vivesse, aprì con rabbia l'anta dell'armadietto e posò i libri dell'ultima lezione. Se lei non si fosse cimentata in quel compito facoltativo, Luke sarebbe stato libero di continuare a vivere senza pensarla, senza pensare a Terence e a quel maledetto passato che si ostinava a sopravvivere e continuava a perseguitarlo.

A confermare tutte quelle sensazioni che lo opprimevano, fu il 'magico' ritrovamento di una foto nel suo armadietto.

Il giovane si accorse di quella foto per puro caso e ne rimase esterrefatto.

Davanti a lui si trovava una foto ritraente loro due mentre sorridevano spensieratamente con in mano dei bicchieri della Starbucks.

Chi ce l'aveva messa?

Come aveva fatto?

E, soprattutto, perché lo aveva fatto?

Il giovane, incredulo, staccò delicatamente la foto dalla parte interiore dell'anta e la rigirò fra le mani, quasi deluso dal fatto che sul retro non ci fosse scritto nulla. Dentro di sé, aveva sperato che quella fosse stata opera di Pyper. Si era sbagliato.

-        Credevi l'avesse lasciata Pyper? – chiese con tono derisorio una voce maschile alle sue spalle, come se gli avesse letto nella mente.

Terence Clark.

Luke alzò lo sguardo dalla foto e si voltò verso il suo 'avversario'. Dopo averlo squadrato dalla testa ai piedi, ribatté: - Anche se fosse, la cosa ti crea disturbo?

-        Non dovresti sfiorare Pyper nemmeno con il pensiero – disse Terence minacciosamente mentre serrava la mascella.

-        Farò quello che ritengo più opportuno – rispose in maniera diplomatica Luke – Non devo dare spiegazioni a te – ed elegantemente gli diede le spalle e posò la foto nuovamente nell'armadietto per poterlo chiudere.

-        Lascia stare Pyper. Mi hai capito? – continuò ancora Terence avvicinandosi pericolosamente, poiché stava approfittando del fatto che attorno a loro ancora non ci fosse nessuno ad assistere.

-        Altrimenti? – lo sfidò ancora Luke mantenendo  il suo sguardo con serietà e calma – Credi davvero di potermi spaventare con queste minacce da imbecille? Non ho bisogno che tu mi dica di stare lontano da lei, lo faccio già da me – gli fece notare infine, anche se quelle parole gli vennero più difficili da pronunciare viste le circostanze.

-        Sei sempre in giro quando Pyper è nei paraggi – incalzò Terence senza demordere – Cosa mi nascondi, Jensen? – continuò ad indagare sospettoso.

-        Non so cosa vuoi, né mi interessa saperlo – lo provocò Luke dopo qualche istante di silenzio – allo stesso modo non mi interessa di Pyper Finch.

-        Non sei bravo a raccontare palle – lo canzonò ancora Terence mostrando un altro sorriso derisorio e sinistro.

-        Non sono come te, Terence – continuò sulla sua strada Luke scuotendo la testa con un sorriso beffardo – Io non inganno la gente per nascondere qualcosa o per ottenerla.

-        Cosa stai insinuando? – esclamò furioso Terence mentre stringeva i pugni per frenare la rabbia.

-        Oh, non sto insinuando proprio niente – insistette Luke con le provocazioni – Ti sto solo ricordando qualche piccolo dettaglio che in questi anni devi aver perso per strada.

-        Ancora ti brucia, eh? – sputò nervoso ma con aria soddisfatta Terence, deciso a non darla vinta proprio a Luke.

-        Pensala come vuoi, la cosa non mi riguarda – continuò Luke con tono tranquillo, per poi chiudere l'armadietto oltrepassarlo e dire – Io so però di avere la coscienza a posto con tutti. Tu invece? Puoi dire lo stesso? Sei riuscito a dire la verità a Pyper? – e prima che l'altro potesse ribattere andò via perdendosi fra gli altri studenti appena usciti dalle rispettive aule.

Come volevasi dimostrare, tutto ciò che apparteneva al passato, faceva ritorno ogni santo giorno.

Luke non aveva la più pallida idea di come potersene sbarazzare e tutto sempre per colpa di Pyper, la quale lo aveva coinvolto senza troppi scrupoli in quel pasticcio.

Sbuffò e portò il capo indietro sospirando: non vedeva l'ora che tutto tornasse al proprio posto e che lei potesse uscire definitivamente dalla sua mente.

Liar ~ Nascosto nei suoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora