XXIII

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É tardi. Sento la porta cigolare. Il suo respiro pesante e immagino il suo petto alzarsi e abbassarsi, la vena del collo pulsare.
Mi alzo di scatto e mi gira la testa, non importa.
Accendo la luce . Non può farmela anche oggi. Uscire per tornare a notte fonda. Evitarmi e lasciarmi con i miei dubbi.

Il click dell'interruttore interrompe i suoi respiri. Lo sento bloccarsi.
Poi si gira.
Ha del sangue sulla fronte.
-Non è mio-dice Sorridendo tranquillo- ma ora credo che sarebbe meglio spegnere la luce.
Mi contempla con gli occhi.
La luce si spegne. Il suo volto in penombra illuminato dalla luna. La luce le illumina le curve delle labbra , del suo viso.
Si avvicina mentre indietreggio credendo che sia ubriaco.

- psiche, non andartrne, ti voglio così tanto - mi blocca al muro.
La mia testa. Non riesco a pensare.
Solo le sue labbra vicino al mio collo.
Appena inizia a lasciare un strada umida di baci sul collo mi sento morire.
Non per i suoi baci , ne per la situazione, è come se stessi mutando attraverso un processo doloroso, come se le ossa si spezzassero, il sangue sgorgasse mentre una nuova me rinasce dalle materie.
Grido. Gli occhi mi si fanno lucidi.
Harry alza gli occhi con calma per guardarmi. Si tira su fino al mio orecchio per sussurrarmi.
- shh.-
Un bacio dietro l'orecchio.
- devi rilassarti. Farà più male altrimenti-
Un'altro bacio sulla mascella, seguendo i miei tratti.
- ti prego rilassati. Ti desidero così tanto, non farmi smettere-
La voce è roca piena di desiderio come se stesse parlando ad un amante, grave come se stesse parlando a se stesso, dolce come mi ha sempre parlato.
Il dolore diminuisce piano piano. Si trasforma in un formicolio, quei formicolii quando le parti del corpo si addormentano e non le senti più.
Un pezzo di carne surgelato ecco che ero. La bocca di Harry sempre più vicino alla mia. La sua voce sempre a graffiare le mie orecchie con frasi piene di lussuria.

Le sue braccia a bloccarmi. Le sue mani sui fianchi , sulle scapole , sul collo.

Le sue labbra sulle mie e io sono un pezzo di carne surgelato.
Perché ?

Harry lo sa ,mi guarda . È arrabbiato. Mi bacia con più foga. Più baci .
Il formicolio ritorna più potente, poi mi sembra si nuovo che le ossa mi si spezzino. Grido di nuovo e cado.
Harry non ci bada. Si inginocchia, mi avvicina a se e continua.

- Harry , basta !
È evidente che non può controllarlo ancora. Le stai facendo male-
Jamie appoggiato allo stipite della porta lo guarda con disapprovazione.
Poi scuote la testa e sorride.
- stai diventando uno di quei dementi dei romanzi rosa. Esci , l'alcol o qualunque cosa hai preso ti ha dato alla testa. Mi occuperò io di psiche -
Harry con lo sguardo vacuo come se non ci fosse realmente scuote la testa .
Prova ad afferrarmi.
Ma Jamie si mette in mezzo , le dita di Harry stringono la giacca.
Poi Jamie si libera con uno strattone di Harry e lui pare allibito. Non capisco perché ?
Poi il viso di Jamie si fa affilato, non è più il teppista avvenente con un sorriso scaltro sempre pronto, è altro, è un uomo determinato.
- io so come fare, glielo insegnerò ma tu stalle lontano fin quando non avrà imparato-
Harry annuisce dispiaciuto , mi guarda e mi chiede scusa . Non a parole ma con lo sguardo.

Lo sguardo di un disperato può provocare tante cose: disgusto per un essere patetico, compassione per la debolezza ma il suo sguardo provoca solo comprensione.

Si alza , si allontana in modo svogliato come se nulla potesse toccarlo .
- l'attesa rende più affamati. Non vedo l'ora che anche psiche lo sia. Sarà più divertente-
- e meno doloroso per lei - aggiunge Jamie
Harry fa spallucce.
Che gli prende. Che ne è stato della persona che conoscevo. Chi è questo diavolo?
E di cosa stanno parlando ? Ha a che fare con l'occhio interiore?
Sto per travolgere Jamie con queste domande ma lui mi blocca.
- vai a riposare o a fare quello che vuoi.Domani si gioca duro-

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 03, 2016 ⏰

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