Introduzione

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Introduzione.

1 settembre. King Cross

Hermione Granger, coraggiosa Grifondoro con l'anima da Corvonero, si affrettava a passare per il muro tra i binari 9 e 10, per raggiungere il binario 9 3/4.

Il treno a vapore scarlatto l'avrebbe portata a Hogwarts, dove avrebbe frequentato il quinto anno, un anno importante per via dei G.U.F.O. (Giudizio Unico Fattucchiere Ordinario), che la ragazza avrebbe voluto prendere in tutte le materie a cui era iscritta.

Ovviamente quasi tutte.

Hermione, insieme ai suoi dubbi e alle sue preoccupazioni sull'anno corrente, passò di corsa tra i binari e si ritrovò vicino ai suoi migliori amici: Ronald Weasley e Harry Potter.

-Ciao ragazzi! Stavo giusto iniziando a cercarvi- disse lei tutta felice per aver trovato i suoi amici.

-Ciao Hermione! Come hai passato le vacanze? - chiese Ron abbracciandola.

-Bene, grazie. Sono andata in Francia con i miei- disse la ragazza -voi invece come le avete passate? In quale guaio vi siete cacciati? - chiese lei con una leggera risata.

-Benissimo! Quest'estate sono stato da Ron alla Tana e quindi non ho dovuto sopportare per molto i Dursley- disse Harry mentre Hermione lo abbracciava.

-E ti stupirà sapere che non che siamo stati bravi tutta l'estate! – aggiunse Ron con aria compiaciuta.

La ragazza rise.

-Mi dispiace interrompervi ragazzi, ma il treno sta per partire - disse la Signora Weasley, la mamma di Ron, sbucata chissà quando nelle vicinanze.

-Salve signora Weasley- disse cortesemente Hermione.

-Ciao Hermione cara- disse la madre di Ron mentre l'abbracciava -come stai? Tutto bene? - le chiese allegra come sempre.

Quella donna era incredibile; riusciva sempre a sorridere, anche se non mancavano le volte in cui sgridava la sua numerosa famiglia.

-Si grazie. Mi dispiace non poter parlare più a lungo con lei, ma dobbiamo andare- disse Herm

-Si hai ragione. Forza salite- rispose la donna.

Appena finita la frase chiamò Fred e George, che si trovavano con Lee Jordan poco lontano, perché li aiutassero con i bauli.

Tutti insieme salirono e riuscirono a trovare un posto proprio nell'ultima carrozza.

-Ragazzi torno subito, vado a salutare Calì- disse Hermione dirigendosi verso l'altro vagone, dove aveva visto salire l'amica.

Aveva proprio voglia di dire a Calì una cosa che le era successa appena qualche giorno prima, ma ebbe un piccolo inconveniente nel tragitto; senza nemmeno accorgersene si ritrovò lungo distesa sul pavimento dello corridoio del treno.

-Stai attenta a dove metti i piedi Granger- le disse una voce fin troppo nota.

-Furetto. Avevo il presentimento che fossi stato tu. Eri in vena di scherzi? - disse la ragazza alzandosi.

Sempre lui, sempre Draco Malfoy tra i piedi si ritrovava; non aveva bisogno di guardarlo, la sua voce gli era molto conosciuta. Purtroppo.

-Non accusare prima di sapere mezzosangue. Sei inciampata nella borsa di Pansy, non ti ho fatto cadere apposta- rispose Draco, questa volta incrociando i loro sguardi.

Hermione provò un piccolo senso di vergogna per averlo accusato ingiustamente, ma non lo fece vedere; erano comunque nemici giurati, no?

-Non mi interessa; me ne vado, non ho voglia di farmi prendere in giro da voi serpi, Malfoy- continuò lei.

-Aspetta mezzosangue- le disse mentre lei usciva dalla carrozza.

Doveva voltarsi? Infondo l'aveva chiamata con quello stupido appellativo che odiava, ma allo stesso tempo aveva paura di sembrare codarda a non voltarsi.

Alla fine cedette e torno a guardare Draco

-Io ho sempre voglia di scherzare quando si tratta di voi Grifondoro- disse con il duo solito ghigno.

Hermione non disse altro e se ne andò, lasciando la carrozza destinata ai Serpeverde.

Quanto la irritava quel suo stupido sorrisino!

Non smise però di pensare a lui e fece tutto il viaggio in treno chiacchierando con chiunque li capitasse a tiro, in un disperato tentativo di dimenticarsi Malfoy.

Perché poi? Lei lo odiava! Però c'era qualcosa nei suoi occhi quando lei lo aveva guardato, qualcosa di nuovo che instillava in lei la curiosità di sapere cosa fosse.

Chissà cosa mai potesse essere...

***

Draco era appena arrivato nella carrozza, ma già capiva di non avere qualcosa a posto; ripensava alla Granger, e questo non andava bene.

Quando era caduta nel treno lui si era trovato faccia a faccia con lei e aveva guardato i suoi occhi come mai aveva fatto.

I suoi occhi la tradivano.

Solo guardandoli avresti capito quasi tutto di Hermione Granger, anche se non tutto.

Draco pensava di aver sempre avuto in pugno le emozioni della Granger; la prendeva sempre in giro da praticamente sempre e ogni volta lei abbassava lo sguardo, cercando di ignorarlo.

Certo, questo quasi sempre; non si sarebbe mai scordato del pugno che lei gli aveva dato al terzo anno.

Però quella tristezza quando lei aveva alzato lo sguardo non l'aveva vista.

Appena le aveva detto mezzosangue lei gli aveva risposto, l'ho aveva fatto facendo trasparire solo determinazione e coraggio dai suoi occhi.

Di sicuro non sapeva tutto della Granger.

Ad un certo punto Blaise, che era rimasto zitto tutto il tempo, gli rivolse uno sguardo preoccupato.

-Ehi amico che hai? Sembri pensieroso- gli disse

-Niente Blaise, sto solo pensando ai G.U.F.O.- rispose distrattamente Malfoy.

-Il mio Dracuccio che pensa ai G.U.F.O.? Non ci credo-

Ed ecco, come sempre del resto, la Parkinson che si intrometteva in discorsi non suoi.

Lei provò ad avvicinarsi e a baciarlo, ma lui la scostò irritato.

-Non sono il tuo Dracuccio Pansy. Non sono tuo e odio quel soprannome. Lo sai- le rispose.

La poverina si allontanò da lui, ma non se la prese.

Sapeva che i suoi sentimenti verso Draco non erano ricambiati, ma lei provava costantemente a fargli cambiare idea da ormai tre anni.

-Secondo me stavi pensando alla Granger- disse intervenne Zabini con sguardo malizioso.

-Smettila Blaise, lo sai meglio di me che io non vado con le sanguemarcio- sbotto irritato in risposta Draco.

Non doveva rendere pubblico ogni suo singolo pensiero, soprattutto se privo di importanza come quello sulla Granger.

-Quest'anno è veramente carina e ho sentito molti serpeverde fare un pensiero su di lei. Io non la scarterei se fossi in te- disse il suo migliore amico.

Avrebbe voluto formulargli una risposta decente, ma non gli venne in mente niente; strano.

Non voleva di certo rimanere lì seduto zitto come uno stupido, così si alzò e uscì di tutta corsa dai loro posti; doveva riprendere fiato.

Il viaggio verso Hogwarts era appena iniziato e già si stava rivelando particolare.

D

  

Gocce d'amore|| DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora