Capitolo 1

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Mi trovavo in coda dietro ad una ventina di persone mentre aspettavo d'imbarcarmi sul mio volo.
Ero veramente stanca ed il mio viaggio non era ancora cominciato, la notte precedente non avevo chiuso occhio intenta nei preparativi che non erano stati pianificati. Ero veramente in condizioni orribili, mi sentivo uno straccio ma dentro di me ero felice al pensiero di tornare a casa.

Era stata una lunga estate all'estero, ricca di esperienze la cui maggior parte mi porterò per sempre nel mio cuore, ma sentivo la mancanza di quel calore che mi infondeva solamente la mia città.

Strano a dirlo anche da parte mia, non vedo l'ora di ricominciare a frequentare la scuola, non vedo i miei amici da un sacco di tempo e non aspetto altro che poterli riabbracciare.
Soprattutto Lela! Chissà come avrà trascorso queste vacanze, devo raccontarle tutto e sentire tutte le sue avventure.

Fui interrotta nei miei pensieri da una voce all'auto parlante che avvisò tutti i passeggeri del mio volo di incamminarsi verso il bancone per mostrare il passaporto e la carta d'imbarco.
"Finalmente" borbottai, mi formicolavano i piedi dal dolore ormai essendo stata per molto tempo ferma in piedi.

Quando finalmente fu il mio turno mostrai entrambe le carte per poi incamminarmi all'esterno verso l'entrata dell'aereo.
Con pazienza aspettai quest'altra fila finché non fui dentro anche io.

"Buongiorno cara" mi salutò con un sorriso bianchissimo a trentadue denti, una hostess, il quale ricambiai con un mio timido sorriso.
"Qual'è il tuo nome? Ti aiuto a trovare il tuo posto" si offrì gentile.
"Sono Chloe, Chloe Sender" le risposi ponendole la mia carta d'imbarco.
Si soffermò su questa per qualche secondo finchè mi fece cenno di seguirla.
"Ecco il tuo posto Chloe, fila 23 sedile f" mi indicò.
La ringraziai e mi diressi verso la sua indicazione.

Certo che spostarsi in questo stretto corridoio non era per niente facile con tutte quelle persone e quei grandi bagagli.
Appena riuscii a farmi strada e a trovare il mio sedile prima cosa che feci fu sistemare il mio bagaglio, e con un po' di fatica a causa del peso, lo infilai sopra di me. Notai in seguito che i posti accanto al mio erano già occupati e che qualcuno si era anche sbagliato.

"Hey scusami" picchiettai il mio dito delicatamente sulla spalla del ragazzo. "Questo è il mio posto, sono io sul sedile f di questa fila."
Il ragazzo che era affacciato fuori dal finestrino, girò lentamente il suo viso verso di me con fare annoiato e mi guardò con disinteresse "Come scusa?" Si tolse le cuffie.
"Volevo avvisarti che sei seduto sul mio posto, 23 f" gli ripetei portandogli davanti al viso la mia carta d'imbarco.
"E con questo?" Alzò un sopracciglio.
"Beh sarebbe cortese da parte tua se ti spostassi e ti sedessi al tuo posto."
"Beh mi dispiace ma non sono né cortese né in vena di spostarmi, sto bene qui."
Stavo perdendo la pazienza, che persona maleducata, nel aprire bocca per replicargli lui si rimise le cuffie sulle orecchie per dare un taglio alla conversazione.

Sbuffai pesantemente e non volendo fare una scenata da sotto i riflettori m'infilai tra il sedile di un'uomo di mezza età che stava sonnecchiando e quel ragazzo maleducato dalla chioma riccioluta seduto sul mio posto vicino al finestrino.

"Iniziamo bene" brontolai nel sistemarmi al meglio sul mio nuovo posto.

Mi diedi una nozione di forza, non volevo mica farmi rovinare il viaggio da una persona che si era svegliata molto male stamattina, così anche se la visuale mi permetteva poco ammirai ancora per un po' quel cielo illuminato da un sole caldo che mi aveva accompagnato tutta l'estate qui in Italia.

"Che guardi?" si rivolse il ragazzo.
Stava per caso scherzando?
"Che? Sto guardando fuori dal finestrino."
"Va bene" si girò lateralmente in modo da coprire del tutto la mia piccola visuale al di fuori.
Incrociai le braccia al petto ormai seccata, mi stava innervosendo.

Il pensiero che niente e nessuno doveva avere la possibilità di rovinarmi questo viaggio stava piano piano mutando, volevo godermelo con serenità, volevo tornare a casa riposata.
Così mi misi comoda, feci un bel respiro e diedi la mia attenzione alle hostess che stavano spiegando il regolamento sulla sicurezza durante il volo.

A quanto pare non ero l'unica ad essere interessata alla propria sicurezza personale, le due presenze maschili al mio fianco si risvegliarono dal loro stato di trans per dare attenzione alla spiegazione o meglio a chi stava spiegando.
Mi attendeva decisamente un lungo viaggio.
***
"Hey svegliati, ragazza svegliati" mi sentii chiamare in modo impaziente da una voce al quanto fredda mentre venivo leggermente mossa dalle spalle.
Apri piano gli occhi, mi bruciavano, la luce era troppa.

Poi rivalutai la situazione capendo chi fosse la persona e prima di poter dar segno di essere sveglia feci finta di risistemarmi nel sonno e girarmi quel poco che mi era permesso dal lato opposto del mio sedile al suo.
"Lo so che sei sveglia, apri gli occhi ora" continuò la voce di lui, scandendo le ultime parole come per enfatizzare una minaccia che stava per nascere dalla sua bocca.

"Che vuoi?" aprii piano gli occhi e con il muso che dominava la mia espressione girai il volto nella sua direzione.

"Devo andare in bagno, alzati" disse brusco e spazientito.
Wow, non che mi avesse dimostrato ancor' altro da parte sua, se non questo suo essere: scontroso, impaziente e maleducato.

Non gli risposi, pensai che la perdita di tempo si stava prolungando più del dovuto quando un lampo di genio mi colpì non so bene quale parte della materia grigia presente all'interno del mio cranio.
Rivoltai la situazione.
E continuando in silenzio ma eliminando la presenza del muso sul mio volto, mi alzai seguita dall'uomo accanto a me e lo feci passare.
La sua espressione non cambiò ma la sua posizione sì.

Mentre vidi la sua figura di schiena scomparire dietro a delle tendine blu a fine corridoio, io ero già seduta al mio posto vicino al finestrino con un sorrisetto che mi increspava le labbra e l'aria soddisfatta.

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Ciao a tutti!! Sono così emozionata! Siete veramente qui? Ci sono io?
Non ci credo, non realizzo ancora il fatto di aver finalmente preso coraggio e di aver cliccato il tastino "pubblica" che da tanto aspettava questo contatto.
E sono anche io che aspettavo da tanto questo contatto con tutti voi: poter dare vita in queste pagine alla fantasia che si crea e si distrugge di continuo nella mia testa.
Ho da mesi e mesi quest' idea nella testa ed eccola qui oggi che ve la presento davanti ai vostri occhi.
Spero che mi aiuterete commentando, votando, condividendo e in qualsiasi modo voi vogliate questa mia creazione.
Ci tengo molto e la strada che sto formando con questa storia non la vedo del tutto lineale e semplice ma ci credo al 100% di me stessa.
Quindi aspetto dei riscontri da parte vostra e delle critiche (pur sempre costruttive) seguite dai vostri consigli personali!
Per qualsiasi cosa sono qui a vostra disposizione, un bacio❤️

Mi affido in parte anche a voi.
Lulu xx

Scudo Di CostoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora