"Azzurro... il pomeriggio è troppo azzurro e lungo...". Con questa canzone in testa e sul cellulare, Marina si dirige verso la camera di Walter. Non appena varca la soglia dell'entrata, nota che non sarà facile il compito che i genitori di Walter le hanno assegnato: quaderni per terra, un letto che sembra uscito da un rapporto tra Giuliano Ferrara e Platinette, un peluche di coccodrillo di fianco ad un coccodrillo vero, mentre con il legno degli armadietti ci ha fatto diverse travi per blindare la finestra al fine di proteggersi dagli zombi (e questo non è un racconto horror), dentro ai cassetti c'è tanta erba (ma non quella che si fuma), e cartine (capisco, è uno di quei pervertiti a cui piace girarsi le canne con l'erba del giardino) e, per finire, riviste porno nascoste dentro ai libri di scuola. Quest'ultima non è poi tanto grave. Le altre stanze si sono fatte lavare facilmente, questa invece darà un po' più di problemi alla nostra donna delle pulizie, ma lei ha esperienza. Solo non aveva mai avuto a che fare con un coccodrillo vero. Se vuole ripulire la stanza deve prima liberarsi di quella bestia proveniente dalle rive più remote del Nilo del centro Africa. Ed ecco che gli è venuta un'idea: il cane del vicino, che viene sempre lasciato fuori casa, rompe tanto i coglioni ai genitori di Walter, perché non usare quello come cavia? Voglio dire, tanto se non crepa bene e se crepa meglio. Osserva attentamente la casa del vicino: una finestra rotta ed un cartello con scritto "Vendesi" le fa notare che forse non sono in casa, quindi entra nel giardino dal retro, cosa abbastanza facile perché la staccionata è stata usata dai barboni locali per farci un falò. L'erba invece non è così alta come si aspettava, ed a questo ci ha pensato Walter, come specificato prima. Il cane è ancora lì. Si fa prendere facilmente, però abbaia più di una 2000 (scherzo, forse). Intanto, la playlist delle più grandi hit di Adriano Celentano continua a scorrere indisturbata all'interno della casa, prima dell'arrivo della "bidella di casa" con il cane. Il coccodrillo sente in qualche modo un possibile pasto al di là della stanza - e non so se sia Marina o il cane, fatto sta che quest'ultimo viene legato ad un paletto e la porta viene aperta, il tutto con una colonna sonora a base di Celentano. 5 secondi di vantaggio al coccodrillo - altrimenti non c'è gara, dopodiché il cane viene liberato ed inizia l'inseguimento per tutta la casa. Ci penserà dopo a sbarazzarsi effettivamente di tutti e due, ma adesso la priorità è iniziare a dare una pulita a quello che sembra l'incrocio tra una mostra di arte hipster ed un quadro di Dalì, ovvero la camera di Walter. Nulla che un'aspirapolvere, una scopa e vaghe origini rumene non possano risolvere. "E se io... interrompessi... il tuo lavoro?" "Chi ha parlato?". Marina si guarda attorno, ma non c'è nessuno. "Dove cazzo stai guardando, io sono qua". "Qua dove?" "Qua". Attraverso la dettagliata spiegazione dello strano interlocutore, Marina si gira verso quello che fino a 2 giorni fa si poteva definire un comodino. "Acqua", allora si gira verso i buchi nel muro formati dalle pantegane "Ancora acqua", allora si gira verso la bottiglietta d'acqua "Acqua", allora si gira verso la lattina di coca-cola "Acqua" "No, coca-cola, stronzo!". Acqua anche rispetto alle battute che fanno ridere, a quanto pare. Le suggerisco io chi è a parlare, se no non andiamo più avanti. Lo stereo ribadisce: "E se io rendessi la pulizia di questa stanza più difficile di quanto lo è già?" "E come?" "Stai a sentire". E parte un dubstep che sovrasta prepotentemente la playlist di Celentano. "No, ti prego, no" "Ooooh sì invece". Rassegnata, continua a pulire la stanza, perché è pagata per questo. Sì, ci sono anche i robotini, ma due palle oh, e poi magari ti mollano un falcione da paura mentre stai correndo. Marina non ce la fa più a sopportare il rumore dello stereo, ed il fatto che ha una scopa in mano abbastanza pesante le fa venire un'idea. Il problema è che proprio in quel momento era tornato a casa Walter, confortato nel sentire la sua musica di merda. Solo che ad un certo punto, il silenzio. I muri smettono di tremare, il pavimento pure, i vetri smettono di minacciare il suicidio e le sedie iniziano a star ferme lì dove sono. La musica non si sente più. Perfino il cane smette di abbaiare, ed io avrei una mezza idea del perché. "Hhhhhhhhh (sarebbe un sospiro di paura) ... scellerata!" pensa Walter, che anche lui ha una mezza idea di cosa ha fatto Marina allo stereo. Allora va fuori per prendersi tutta la pioggia mentre grida "NOOOOOOOOO!!", pioggia che fino a 10 secondi fa neanche c'era. Successivamente, inizia a prendere a calci il coccodrillo, e non fa una brutta fine solo perché lo decido io. Più avanti, circa 5 ore dopo, arrivano i genitori, e lui in tutte queste ore è rimasto a rimpiangere la perdita dello stereo. Gli denuncia il fattaccio, così anche loro si incazzano, perché quello stereo gli serviva. Il funerale sarà tra 2 giorni, subito seguito dal funerale del cane, quest'ultimo però in toni abbastanza festosi. Accompagnato dai due genitori, Walter entra in camera sua per insultare la nostra protagonista e loro entrano per licenziarla. "Hhhhhh (sarebbe un sospiro e basta)... cosa hai fatto..." "Ho solo staccato la spina" "Ah, tutto qui?" "Sì" "E... funziona ancora?" "Prova tu". In effetti, funziona ancora. "Cazzo, non ci avevo pensato". Ricostruiamo la scena del crimine. Avevo detto: ha una scopa abbastanza pesante in mano, quando le viene l'idea: quella di mettere giù la scopa e di staccare la spina dello stereo, anche perché le serviva per l'aspirapolvere. Quindi niente funerale dello stesso. Possono andare a letto tranquilli. Fino a quando, 5 minuti dopo, non inizia ad abbaiare un cane. Ormai hanno imparato a distinguere il suono che fa l'abbaiare di quel cane maledetto, ed è proprio lui. Non è morto. Merda. Allora neanche la festa per la sua morte si farà. Ma aspettate che ricostruiamo la scena del crimine anche per questo. Beh, è salito sopra al divano, ed il coccodrillo è andato via. Facile, no? Ed ecco che non è successo un cazzo, e vissero tutti non felici e non contenti, ma esattamente come prima.
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Storie brevi ed inutili
Short StoryPiù inutili che brevi, un po' come questa descrizione. (La 3 non mi piace, sto pensando di toglierla... ma forse no)