La principessa e il ranocchio

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C'era una volta un Re, che voleva sposare la sua dolce figlia, una principessa, ma trovare un vero principe di sangue blu era molto difficile.

Perciò se ne andò in giro per il Regno a cercare un marito per lei. Di cavalieri o principi fasulli ne conobbe tanti, tutti affermavano di essere di nobili origini, ma poi vedendoli bene e leggendo nel loro animo,capiva che erano i soliti imbroglioni e perditempo.

Non voleva decidere il giorno delle nozze, perché non ne aveva trovato ancora uno  che potesse andare bene per lei, perciò sfiduciato tornò al castello.

Una sera si scatenò un temporale: i lampi si incrociavano, il tuono brontolava, cadeva pioggia a catinelle, non si era mai vista una bufera così.

La principessa stava chiusa in camera sua e guardava dalla finestra l'acqua che scrosciava e il fulmini del temporale, pensava anche lei al principe invisibile, lo immaginava bellissimo, con gli occhi azzurri e i capelli biondi. 

Ad un tratto senti un gracchiare fuori dalla finestra, si sporse leggermente e vide un ranocchio con la testa deforme, che s'era arrampicato per il cornicione e ora cercava un passaggio per entrare a ripararsi un po', il ranocchio la vide e gli domandò:

«Mi fate entrare per piacere mia bella fanciulla?»

Lì per lì la principessa rimase un po' nel dubbio, se dargli uno schiaffo e farlo cadere giù in basso o aiutarlo a entrare porgendogli il palmo della mano.

Vincendo un po' il disgusto decise di salvargli la vita così lo portò nella sua stanza, subito il ranocchio gradì quella cortesia e saltellando in ogni angolo manifestò la sua  gratitudine.

Passarono i giorni e mesi e la principessa divenne amica del ranocchio passava le giornate a parlare con lui, gli leggeva le fiabe e le storie, mentre ricamava, gli raccontava anche di suo padre che girava per il regno a cercargli uno sposo per lei. 

Quando usciva, prendeva il ranocchio e delicatamente lo metteva in una piccola borsetta che lei portava con se, poi nel grande giardino vicino allo stagno lo lasciava libero. Vedeva quanto era felice, nuotava e saltava tra una foglia e l'altra, correva dietro ai piccoli girini e si abbuffava di insetti. Poi a un suo cenno, subito con un saltello tornava nella borsetta.

Un giorno, di una bella giornata di sole il piccolo stagno era animato, ranocchi e rane saltavano insieme ai piccoli girini, alcuni pesciolini nuotavano divertiti cercando piccole larve da cibarsi. Anche i due amici stavano lì, la principessa seduta su di una coperta guardava la scenetta del suo amico ranocchio che giocava divertito, era tutto bello e pulito i raggi del sole brillavano sulla sua pelle dandogli un non so che! di misterioso.

D'un tratto con un grande balzo si appoggiò sul palmo della sua mano e gracchiando la guardò negli occhi lei gli sorrise chiedendogli:

«Cosa c'è mio bel ranocchio, sei innamorato?» con l'indice gli fece il solletico sotto il mento e d'istinto gli diede un piccolo bacio.

Cosa successe dopo nessuno lo capì veramente, cosa avvenne un mistero, ma dall'acqua uscì un bellissimo giovane con i capelli biondi e gli occhi azzurri, elegantemente vestito e asciutto. Prese la mano della fanciulla e facendola alzare le pose un bacio sopra, poi le parlò dolcemente:

«Siete stata sempre molto gentile con me, con la vostra amicizia ho potuto passare dei bei momenti e infine il vostro bacio segno d'amore mi hanno fatto tornare quello che ero un principe»

La principessa con gli occhi trasognati gli chiese:

«Ma chi vi ha fatto diventare ranocchio?»

La stringeva a se guardandola negli occhi «purtroppo un mago cattivo indotto dal mio patrigno mi tramutò per poter impossessarsi del mio trono.»

Le raccontò che nessuno avrebbe potuto aiutarlo fintanto che una principessa si fosse innamorata di lui.

Così la giovane poté sposare il suo bellissimo principe, facendo la gioia di suo padre e vissero felici e contenti.

Maurizio B/ alias Aikiland

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