L'airone tutte le mattine, veniva su quell'antro del fiume di nome Arno che bagna Pisa. Volteggiava sopra gli alberi e le canne, tenendo il lungo collo piegato, poi si immergeva con buona parte delle zampe nell'acqua e se ne stava immobile come una statua, solo su di una.
Sally, prima di recarsi a lavorare nel mulino, passava nei giorni d'estate, ogni mattina, sulle rive del fiume a osservare lo splendido animale nell'atto di procurarsi il cibo. I piccoli pesciolini erano per lui un ricco banchetto.
L'airone afferrava la preda così in fretta che, l'occhio umano non se ne accorgeva, tanta era la velocità. Poi con il piccolo pesce guizzante nel becco, riprendeva il volo. Dapprima con sonori battiti d'ali,in seguito diventava silenzioso com'era stato all'arrivo.
Faceva già caldo, il sole si stava alzando lentamente, un leggero venticello portava un po' di fresco.
Sally, si distese sul prato, strappò un filo d'erba, lo mise tra le labbra e con le mani dietro la nuca ammirò il paesaggio circostante. L'acqua scorreva lentamente, piccoli insetti erano preda di pesci affamati.
Non era un pescatore, solo una volta per il compleanno della sorella Tana, si ricordò che, aveva preso un luccio bello grande. Più che pescato l'aveva trafitto con la freccia. Era stata una mattinata memorabile, il pesce bello grosso si dibatteva ancora, piano, piano lo aveva portato a riva e poi finito con un colpo in testa. Tornato a casa, ricevette i complimenti dalla cuoca Emilia, subito, si era messa al lavoro per pulirlo e cucinarlo.
Ridestatosi all'improvviso dall'arrivo di un grande orso, che soffiando si avvicinava all'acqua per abbeverarsi. Sally, si rannicchiò dietro a una grande quercia, la mano sull'elsa del pugnale, disteso sull'erba cercava di nascondere il suo odore, non voleva diventare la sua colazione. Il suo cuore batteva forte, era la prima volta che aveva un contatto così diretto con quel grande animale.
Mentre stava nascosto dietro l'albero, Sally, osservò la maestosità dell'animale, doveva pesare sui 200 kg, il colore del pelo sul marrone con delle tinte anche di bruno scuro. Unghie, lunghe e robuste, zampe corte e il piede largo. L'orso con la sua camminata dondolante, ogni tanto alzava il muso per sentire l'aria si avvicinava al fiume, rugliando, vi entrò completamente, nuotando tranquillo, girando su se stesso, allargando le zampe, ogni tanto apriva la bocca per prendere un pesce. Sally, sorrise vedendo il divertimento dell'orso nell'acqua, pensò ""fortunato lui...con questo caldo anche io farei un bel bagnetto""
Dopo il bagno e l'abbuffata di pesci, l'orso se ne uscì tranquillo, si scrollò l'acqua di dosso, annusò l'aria e sbuffando, con la sua andatura ciondolante si allontanò dalla riva, sbuffando ""ti ho sentito, umano, oggi avevo voglia di pesce, ma la prossima volta sarai tu il mio pasto ""
Sally,uscì allo scoperto guardandolo allontanarsi. Anche per lui era giunto il momento di rientrare, il mulino l'aspettava. Riprese il sentiero verso casa, l'incontro occasionale con l'animale,l'aveva un po' scosso.
Da un cespuglio del bosco,due occhi lo seguivano allontanarsi, era l'orso, forse un domani si sarebbero di nuovo incontrati...Maurizio B: aikiland
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Racconti - Fiabe - Leggende
Short StoryBrevi racconti del regno italico. Fiabe inventate che ci portano con la mente alla nostra infanzia. Leggende antiche lette su libri vecchi.