Capitolo 18.

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Ci sono dei momenti in cui ti sentì una nullità.
Ci sono dei momenti in cui tutto ti sembra andare storto.
Ci sono dei momenti in cui ti senti estremante sola.
Ci sono dei momenti in cui vorresti solamente fuggire.
Ci sono dei momenti in cui pensi di non avere niente.
Ci sono dei momenti in cui vorresti semplicemente sparire.
Ci sono dei momenti in cui senti che tutti ti tradiscono.
Ci sono dei momenti in cui senti che tutti ti detestano.
Ci sono dei momenti in cui vorresti sparire e questo è decisamente uno di quelli.

Le lacrime continuano a scendere sulle mie guance arrossate, sono lacrime amare decisamente lacrime di dolore e di odio ma contro me stessa. Sento di non avere più la forza di lottare. Sento di dover smettere di lottare. Mi sento persa.

"Piacere" dice Saul
Piacere? Ma sul serio? Lo guardo con disprezzo e abbasso la testa, devo chiudermi del mio mondo, non devo pensare a ciò che mi accade perché potrei impazzire.

"Oh cazzo è scappato" grida l'uomo dopo pochi secondi indicando con gli occhi le corde sciolte nel posto dove sarebbe dovuto stare mio padre
"Si ricorda il posto quel coglione sono sicuro" dice stringendo i pugni.
Il suo viso si arrossa, la luce continua ad essere soffusa ma lo riesco a notare è arrabbiato e si sta avvicinando a me e dice
"Tu me la pagherai okay?"
"Non è colpa mia" dico con voce ferma, la paura mi sta assalendo e mi sento svenire
"Tu.." Si avvicina ancora, è pericolosamente vicino sento una botta, probabilmente un pugno sulla guancia destra, sono troppo stanca per lottare e da legata non potrei fare molto così assecondo i miei occhi che si chiudono.

-

"Fermi polizia" grida qualcuno spalancando la porta, non sono a conoscenza dell'orario sono ancora sdraiata e ho gli occhi chiusi, prego solo non sia un sogno
"Cazzo" dice una voce
"Tutta colpa di quello stronzo" aggiunge l'uomo
"No mia" ammette Saul
"Cosa?" Chiede il rapitore perplesso
"Beatrice è la mia ragazza coglione, non sei così esperto, un rapitore dovrebbe saperle certe cose, per rispetto alla polizia non ti gonfio di botte ma ti avverto quando sarai uscito ci rivedremo"
"Nessuno mi cambierà ragazzino, ti distruggeró" dice l'uomo, il suo volto è ingrugnato, quasi sembra indemoniato
"Lei ha fatto la denuncia?" Chiede il poliziotto
"Si sono io" dice Saul correndo verso di me.
Apro gli occhi che erano socchiusi e lo guardo, il mio volto è ridotto abbastanza male e sento dolore ovunque, la cosa migliora quando sento poggiarsi le sue labbra sulle mie, non può essere un sogno, sono quelle labbra le sue. LE LABBRA DEL MIO EROE.
Non ho voce per dire nulla, sono ancora abbastanza scioccata e non a conoscenza del luogo dove si trova ora mio padre, riesco semplicemente a dire
"Sei il mio eroe, io non posso vivere senza te" per poi richiudere gli occhi. (i can't live whitout you..)

Continua...

Spazio autrice:
Vi ringrazio come sempre per le views , i voti e i teneri commenti, vi amo.. A presto..!
Carlotta❤️.

I can't live whitout you ||Beatrice VendraminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora