Il ragazzo incappucciato pt 1

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Questa è la storia di un eroe, che in un tempo ormai passato, sfidò il fato stesso, in una progressiva battaglia che lo portò a scoprire se stesso e il mondo in cui si trovava...

Capitolo I
...
Dove sono?
Sono... vivo?
Ma... perchè lo sono?
Perchè si vive?
Che scopo ha la vita di ognuno?
Perchè... esiste il tutto?
...

Tempo fa vi era un grande Continente, il Regno di Efia, suddiviso in quattro grandi stati, piú comunemente chiamate Le Quattro Città di Efia, perchè territori unici.
Ogni Città era governata da uno degli imperatori.

Qui siamo a Gramndel, La Città a Nord del continente. Essa è sotto il comando del tiranno Vilnar, un vile dittatore che sfrutta il popolo solo per arricchirsi...
...

Camminava spensierato, lui. Non aveva di che preoccuparsi. Per le strade di Gramndel si stava bene. C'era parecchia gente, nei mercati in piazza poi, ce n'era ancora di più. Non sono fastidiose. Almeno per lui, quel rumore non era nulla.
Sak era un ragazzo... un ragazzo, né felice, né triste, che non avendo nulla da fare, pensò che farsi una camminata fosse l'idea migliore:"Che... noia... Cosa devo fare...?"

Tutt'ad un tratto, Sak venne investito, come da un fulmine.
La folla cominciò ad agitarsi, e alcune guardie cominciarono a farsi spazio tra la massa, spingendo e strattonando dei poveri innocenti:"HEI TU, RAZZA DI SCIOCCO, VIENI SUBITO GIÚ DA LI!" Strillò impertinente una guardia che sembrava essere una specie di vice:"SCENDI, SE NON VUOI CHE LA SITUAZIONE PRECIPITI ANCORA!" Urlò ancora.
Sak, atterrito, stentò a riprendere le forze, e si alzò lentamente:" Ma... cosa mi è successo...?" Confuso alzò lo sguardo, quando si accorse della presenza di uno strano individuo. Sembrava un ladruncolo, alto sul metro e sessantacinque, capelli castani, ma quasi sbiancati; indossava una veste bianca con un cappuccio che teneva alzato; un paio di pantaloni quasi neri legati con una fascia rossa a mo'di cintura, e calzava stivali che facilitavano gli spostamenti. Aveva anche molte cinghie, in cui probabilmente riponeva le sue armi.
Il ragazzo, seduto sulle mura annoiato, morse una mela che teneva in mano, e accennò un sorrisetto beffardo, con aria di sfida.
In un attimo si precipitò, con un balzo, giù dalle mura, alte sui 7 metri, provocando un enorme spostamento della folla. Sak fu nuovamente sbattuto a terra...
Si rialzò per l'ennesima volta, ma il ragazzo incappucciato spiccò un balzo su di lui, e afferrandolo dalla felpa, trascinò di fretta Sak in un vicolo:"HEI... MA... E TU CHI SEI? LASCIAMI ANDARE!" Disse Sak, dimenandosi.
"Fa silenzio... il mio nome è Nectune, ma adesso non c'è tempo per le spiegazioni..." disse il ragazzo appena presentatosi.
Spiando da dietro il muro, Nectune notò che le guardie si facevano più vicine, facendosi largo tra la folla.
Sak cominciò a dimenarsi più forte, dicendo:"BRUTTO LADRUNCOLO, COSA VUOI DA-" non fece in tempo a finire che venne interrotto da Nectune:" che strazio, non riesci a non frignare? Sento che sarà dura..."
Sak rispose:"tsk..."
:"Attento, stanno arrivando..." Avvertì il ladro
Le guardie non si fecero scrupoli a ferire gli innocenti pur di accellerare il passo.

Sak non capiva cosa stava succedendo... era confuso...
"Perchè... mi ha rapito? Che cosa vuole da me? Ha un coltello in mano... non vorrà... uccidere qualcuno?"

Nectune, che lo guardò per un attimo in viso, gli diede di istinto uno strattone, e gli si rivolse bruscamente:"Senti, non sono qui per perdere tempo, intesi?"
Sak, tenendosi il magro braccio dal dolore, annuì.
"FATEVI AVANTI, LADRO!" Urlò il vice di pochi minuti fa.
Nectune fece segno di nascondersi in fondo al viale, dietro un muro, per farli cadere in trappola:"Dai, vieni qui dietro corri..." e scattò rapidissimo.
All'improvviso, un colosso alto sui 2 metri e mezzo, con una divisa delle guardie (XL) e qualche cicatrice in più, si fece avanti, lanciando le guardie che lo intralciavano, e cominciò ad avanzare per il viale, imperterrito. Occupava tutta la stradina, e impediva una fuga dall'entrata. Prese a vantarsi dicendo:"Brutto ragazzino, vieni fuori, e forse non ti farò del male. Sarai solo condannato a morte, eh... Non hai capito con chi hai a che fare? Sono il Caporale Dello squadrone di guardie della zona centrale della Cit-"
in pochi secondi, la sua testa volò in aria, e cadde al suolo come viva. Un colpo perfetto gli aveva tagliato il collo.
Sak, che scrutava dal fondo della via, rimase quasi sbalordito.
Nectune, ricadendo su una guardia dopo il balzo dell'attacco precedente, cominciò a mietere vittime in successione.

"Avanti, prendi questo pugnale e ammazzane qualcuna"

La mente del ragazzo cominciò ad annebiarsi. Pensava ad una sola cosa, un solo dubbio, una sola frase.
...
"IO... DOVREI UCCIDERE?"

//Secondo me è troppo lungo... bu... comunque ditemi che ne pensate. Accetto critiche costruttive//

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