Verso il Quartier Generale

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Capitolo III

"Rialzati subito"
Disse Nectune con un tono freddo.

"No, sparisci"

"Maledetto ragazzino, sarò costretto... a portartici io"
Il ragazzo afferrò dalla felpa Sak e cominciò a trascinarlo per strada.

"AVANTI! NON HO INTENZIONE DI PORTARMI DIETRO UNA ZAVORRA, QUINDI VEDI DI ALZARTI ADESSO!"

"Maledetto..." disse Sak rialzandosi e togliendosi la polvere dai vestiti.

"Finalmente ti sei alzato... ora possiamo cominciare con le spiegazioni se vuoi" affermò Nectune.
Il ragazzo però venne come trafitto da uno sguardo freddo, congelante, come una lama di ghiaccio.
Lo sguardo di Sak sprizzava odio e ribrezzo da ogni parte, e Nectune rimase impietrito, da quanto rancore potessero portare quegli occhi.

"Avanti... spiegami" disse a testa bassa il giovane.
"O-ok..." esitò per un istante, quel ragazzo che poco prima sembrava l'essere più deciso sulla faccia della terra.
"Per ora incamminiamoci verso il quartier generale, sperando sempre di non incontrare altri problemi" disse Nectune.

"Allora... Sak... quello che sto oer dirti potrà sembrarti una follia, ma...

Sei un Prescelto, per l'esattezza, l'ultimo Prescelto, quello destinato a salvarci tutti.

Anch'io sono un Prescelto, ed il nostro compito è quello di utilizzare gli Artefatti leggendari, che dominano le forze della natura, per preservare la luce.
Ora però non mi va di spiegarti tutto, quindi sbrigati a camminare. Se sei curioso, ti spiegheranno tutto dopo."

"CIOÈ, VUOI DIRMI CHE CI SONO ALTRI ROMPI SCATOLE INSEME A TE?" urlò Sak stupito.
"ARGH, MALEDETTO IMPERTINENTE, STA'UN PO'ZITTO! Odio le persone che strillano..." disse Nectune.
"Ah... scusa tanto allora..."

Inziarono a camminare verso il tanto nominato quartier generale.
Le vie di Gramndel erano molto strette, e si intrecciavano tra di loro in modi inimmaginabili, come a formare un immenso labirinto di case, mercati, piazze, vialetti, ponti e chi più ne ha più ne metta. Il labirinto che è la cittá non si ferma certo qui in superficie, bensì, sono presenti moltissimi sottopassaggi, e le reti fognarie sono una sfida per gli avventurieri.
La Città si affaccia sul mare, dato che tutte e 4 le Città che compongono il Continente hanno uno sbocco sull'oceano
Il lido di Gramndel è, a detta di tutti, il mare più bello del Continente, ed è proprio qui che, nascosta agli occhi dei civili e dell'imperatore, si trova il quartier generale dei Prescelti, la base Archlux.

Era un bene che i due ragazzi non avessero ancora incontrato altri inconvenienti.
Nectune guidava la camminata verso il quartier generale, mentre Sak era immerso nei suoi pensieri, quasi da non notare dove mettesse i piedi.

"Che diavolo vuole questo tizio? Dice di chiamarsi Nectune ed essere un Prescelto... ma chi si crede di essere... e poi... come crede che mi interessi? Dovrei andarmene ora che non si accorge di me? Ma... perchè mi faccio tutte queste domande? In fondo, cosa mi interessa... posso anche morire, se per questo..."

Nectune, perspicace, decise di rompere il ghiaccio:"Hei, vuoi una mela?" Disse lanciandone una al giovane, come se avesse già accettato.
Prendendo al volo il frutto, Sak disse:"Emh... Si grazie... Piuttosto, dove l'hai presa?"
"Oh, queste le ho rubate ad un mercante in città, perché?
Sak allora lanciò la mela per aria, e prese ad urlare:"MA STAI SCHERZANDO? NON LO SAI CHE NON SI RUBA?"

Nectune scattò come un fulmine, afferrando la mela prima che si sfracellasse a terra, e gelido accennò:"Il cibo... non si spreca..."
Così prese a mangiare il frutto rosso, incamminandosi.
"Dovresti sapere ormai, che tutti i mercanti della città sono corrotti dall'imperatore. Una mela al prezzo di 5000 Efi* ti sembra normale? Non mi interessa, se è rubata per un giusto fine."
Sak, stupito dalle considerazioni del ragazzo, disse:"Lo so bene, ma così facendo, passi agli occhi delle persone, come uno che sta dalla parte del torto.
Gli occhi delle persone non vedono che fino ad un certo limite. Possono vedere solo ciò che sta fuori, ciò che gli è più facile vedere, la finta verità, ma non possono vedere ciò che sta dentro, la vera verità. Solo un persona ferita nel cuore, ha il potere di guardare oltre la finta verità.

Il ladro rimase in silenzio per alcuni istanti, e senza girarsi disse:"Se non la volevi, bastava dirlo..."

Sak non fece che rimanere a testa bassa, come aveva fatto fin'ora.

Passarono i minuti, fino a che un altro gruppo di guardie raggiunse i due.
Subito Nectune spiccò un salto per atterrare davanti a Sak.

Il suo sguardo era indescrivibile.
Era un misto fra odio, ribrezzo, adrenalina, sadismo, ma allo stesso tempo erano vuoti, vuoti come il cielo.

"Voi... Maledetti vermi... siete ancora qui? Avanti, FATEVI SOTTO!"
Sak rimase impaurito difronte a quelle parole.
"LADRI! SIETE UN PERICOLO PER I CITTADINI!" Urlò uno di quegli uomini.
"CONSEGNATEVI ED EVITEREMO GRANDI DISAGI" strillò bruscamente poi, un altro uomo burbero.

Nectune si accasciò. Sembrò come se stesse resistendo ad un grande dolore...
"Maledetti... odio le persone che strillano... se non state zitti... la pagherete..."
Prima di andare all'attacco, si alzò il cappuccio, come era solito fare. Le guardie erano in 5, armate di lancia, ed avevano una spada riposta, probabilmente per sicurezza.

Nectune scattò fulmineo verso la prima, che menò fendenti all'aria senza controllo, colpendo anche un suo compagno, ma non sfiorando minimanete il guerriero, che giá aveva trafitto la schiena dell'uomo con un pugnale. Subito altre due guardie lo attaccarono, ma abbasandosi e facendole scontrare, tagliò la gola di entrambe con estrema facilità. Una delle due rimaneti, fece per prendere la spada, ma non fu abbastanza veloce, e perse la mano, che gli volò via. Subito dopo venne pugnalato al cuore da Nectune, che non si degnò neanche di guardarlo.

"TU... CHI SEI?" urlò l'ultimo.

"Non sprecare così le tue ultime parole..."

La guardia cadde a terra con una lama conficcata dritta in fronte.

L'aria si era come fermata. Era quasi come se non ci fosse, si respirava a stento. Nonostante ciò, le foglie si muovevano, e il rumore del vento ormai era il più forte che si poteva udire in quel momento.

Nectune non si mosse, e ripose solo le armi.
Sak era sconvolto, il suo sguardo era terrorizzato, le sue gambe non ressero, e cadde a terra.

"Come fa... ad essere così spietato?".

Riprendendo il passo, Nectune disse:" Vieni qui... scendiamo sotto quel ponte. È una scorciatoia per il porto. Il quartier generale si trova li. Andiamo."


*Gli Efi sono la valuta di questo mondo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 22, 2016 ⏰

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