59.

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SHAY'S POV.

Il mondo attorno a noi sembrava essere sparito, quando la voce acuta di Luke ci interruppe.

«Perché stai baciando la mia ragazza?» strillò il biondo tirando su il cappuccio della sua felpa.

«Taci, Hemmings.» rise Michael e mi strinse di più tra le sue braccia. Luke mi lanciò un'occhiata confusa.

«Sa che è uno scherzo, Luke» ridacchiai.

«Cosa? Di già? Io avevo già pianificato tutto e...» Michael lo bloccò con un cenno di mano.

«É durato anche troppo questo scherzo. Siete degli stronzi!»

«Grazie» dissi orgogliosa e Mike ghignó.

«Entriamo in macchina, ti prenderai un'influenza sotto questa pioggia»

«No, Michael... Devo andare da mia nonna»

«Bene, ti accompagnamo noi» disse deciso.

«No, no. Voi siete pieni di impegni e non voglio essere una palla al piede.»

«May, adesso che ti ho trovata, col cavolo che ti lascio andare! Quindi, non obiettare e sali in macchina» mi prese per mano e mi guidò fino all'auto. Quando vi entrai, rimasi a bocca aperta e mi dovetti controllare dal fangirlare.

«Oh. Mio. Dio! Cinesino! Big Hands! FATEMI MORIRE QUI» okay, forse non mi controllai poi così tanto...

«Non ci credo! Shay!» Ashton mi travolse in un abbraccio mentre Calum sbuffó.

«Smettila con questa storia del cinese» disse per poi stringermi in un abbraccio. Ero così felice in quel momento che non sapevo spiegare a parole ciò che provavo.

«Hai abbracciato tutti tranne che me» Luke fece il labbruccio ed abbracciai anche lui.

«É una bella sensazione essere abbracciata da una giraffa» scherzai e Luke alzò gli occhi al cielo.

«Non sono poi così alto»

«Un grattacielo è più basso di te»

«Non è vero!» esclamò ed io risi.

«May... Vuoi venire al concerto di questa sera?» domandò Michael e a me venne un colpo al cuore. Stava succedendo. Stava succedendo veramente. Ma io non potevo approfittarne della situazione.

«Mi piacerebbe, Mike, ma... C'è mia nonna in ospedale e non voglio lasciarla da sola» abbassai gli occhi e lui mi strinse le mani.

«Ti prego, fallo per me» mi scongiuró con i suoi bellissimi occhi.

«Ma io non sono nessuno per permettermi a venire al concerto senza avere un biglietto»

«Non sei nessuno? Tu sei Shay e sei la mia ragazza» un altro colpo al cuore. Io, la ragazza invisibile, ragazza di Michael Clifford.

«Da-davvero?» balbettai. I ragazzi ridacchiarono e Luke fece finta di commuoversi.

«Sí» sussurrò Michael e mi baciò dolcemente sulle labbra, scaturendo l'applauso dei presenti. Sorrisi come mai avevo fatto prima e mi sentii felice per la prima volta nella mia vita. «Allora, verrai?» domandò nuovamente.

«Dí di sì!» mormorò-urló Ashton ed io ridacchiai.

«Verrò» dissi e lo baciai nuovamente «Ma mi devo preparare» mi staccai velocemente e lui mi guardò attentamente.

«Nah, stai bene così» affermò e fece per riavvicinarsi ma io lo allontanai.

«Michael, ho addosso una tuta stravecchia!» lui alzò gli occhi e sospirò.

«Dimmi dov'é casa tua» cedette.

«Un isolato da qui»

Io e Michael ci demmo appuntamento vicino all'ospedale, dato che dovevo ancora portare a mia nonna i suoi orsetti gommosi.

«La mia piccola Shay è così bella!» esclamò mia nonna emozionata.

«Dici che gli piacerà? O avrei dovuto indossare un vestito?»

«Stai benissimo, tesoro» si asciugò delle lacrimucce ed io la abbracciai.

Il cellulare si illuminò e vidi una notifica da instagram. La aprii.

michaelclifford: siamo appena arrivati. scendi, mia piccola ridicola ❤

Risi quando vidi quel messaggio e mi ricordai della prima volta che il ragazzo dai capelli dalle mille tinte mi rispose. Non avrei mai detto che un giorno quel ragazzo mi avrebbe paragonata alla sua ragazza.

Quando uscii dall'ospedale, notai l'auto dei ragazzi dall'altra parte della strada e un Michael bello come sempre, aprì la portiera ed uscì, rivolgendomi un sorriso che poteva sostituire le mille luci di Londra.
Quando attraversò la strada per raggiungermi, un rombo assordante catturò la mia attenzione. Successe tutto in pochi istanti. Girai la testa dall'altra parte della strada e vidi che un'auto stava attraversando ad alta velocità. Mi girai nuovamente verso Michael, il quale si era ormai bloccato a guardare quel missile. Si girò verso di me e mi sorrise. Avrei voluto urlare di spostarsi, ma era ormai troppo tardi.

N\A

Ciao

Non uccidetemi

Ciao

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