Capitolo tre.

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Era mattina presto e Benjamin si alzò dal letto barcollando. Era tutto spettinato, col suo pigiamone e un po' troppo assonnato. Uscì dalla sua camera e chiuse la porta lentamente, senza far rumore, non voleva svegliare il biondo che dormiva beatamente a pochi passi da lì. Ancora quella casa era nuova per lui, non la conosceva bene e, intento ad andare in bagno, aprì per sbaglio la porta della stanza di Federico.
Il biondo dormiva come un bambino, con la bocca socchiusa e i capelli spettinati proprio come i suoi. Per Benjamin fu una visione tremendamente adorabile. Per lui, quel ragazzo, era bello anche così. Forse non voleva ammetterlo, ma Federico era veramente bello ai suoi occhi.
Chiuse la porta dolcemente e cercò il bagno.
Dopo pochi minuti decise di farsi una doccia, così, per affrontare meglio questa giornata.
Nel frattempo Federico si svegliò e andò in camera di Benjamin.
"Ben?"
"Ehi Ben, dormi? Ben?"
Aprì la porta e non vedendolo sul letto si preoccupò un attimo.
Solo dopo si rese conto di quanto fosse ridicolo preoccuparsi, visto che il moro era semplicemente sotto la doccia.
Non era uno a cui importava più di tanto il mondo attorno a lui, ma con Benjamin era diverso. È vero, lo conosceva da pochissimo ma già sentiva di potersi fidare di lui. Avrebbe fatto di tutto per farlo stare bene.

Ben uscì dal bagno con un asciugamano legato in vita e i capelli ancora bagnati. Dirigendosi verso la sua camera si trovò davanti Federico.
"Oh, buongiorno ben" disse arrossendo il biondo, vedendo Benjamin seminudo.
"Buongiorno anche a te, biondo" rispose il moro.
"Hai intenzione di farmi passare o vuoi guardami un altro po'?" disse ben ridendo, visto che Federico non gli toglieva gli occhi di dosso.
"Scusami" rispose Fede sempre più imbarazzato. Benjamin andò a vestirsi.

Ma che mi prende? Pensava il biondo. Non era mai stato attratto da un ragazzo, ma ritrovarsi praticamente a convivere con Benjamin gli stava mettendo parecchi dubbi.
"Fede, corri qua cazzo" urlò il moro dall'altra stanza.
"Che succede Ben?" rispose preoccupato.
"In realtà niente, visto che è presto perché non andiamo a far colazione da qualche parte?" rispose cercando di trattenere le risate alla vista della faccia preoccupa di federico.
"Brutto idiota mi hai fatto preoccupare, cazzo urli in questo modo alle otto di mattina"
"Ti sei preoccupato per me?"
"Certo cazzo"
"Tenerone" rise.
Federico faceva il finto arrabbiato per averlo fatto spaventare, ma vedendo la faccia dolce del moro che gli chiedeva scusa non poté far altro che sorridere.
"Comunque biondo, andiamo o no?"
"E va bene. C'è un bar qui vicino, andiamo lì."
"Quanto vicino?"
"Ci si arriva benissimo a piedi"
"A piedi? Tu vorresti farmi camminare alle otto di mattina? Sei serio Federico?"
"Non ho parole Benjamin. Menomale che sono io quello che dorme sempre e non ha voglia di fare un cazzo" rispose ridendo sonoramente.

L'unica cosa che Federico non sapeva è che al moro non importava della camminata, voleva solo rimanere di più con lui. Quel ragazzo lo attraeva, ma non era ancora pronto ad ammetterlo, neanche a se stesso.
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Ehii
Scusate se sono stata due giorni senza aggiornare, ma sono piena di compiti in classe. Spero che questo capitolo vi piaccia,
yle🌸

together; fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora