Capitolo quattro.

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Le giornate procedevano sempre nello stesso modo; la mattina si alzavano, andavano al bar, si facevano i cazzi loro fino all'ora di pranzo, mangiavano, uscivano e cenavano.
I due diventavano sempre più affiatati, sempre più uniti.
Era passato un mese ormai da quando Benjamin era andato a stare con Federico ed erano felici di passare tanto tempo insieme.
Si volevano più bene di quanto pensassero.

"Ben, che facciamo oggi pomeriggio?"
"Non lo so, che vorresti fare?"
"Piove un sacco, non è il caso di uscire" disse con uno sguardo triste federico.
"Guardiamo un film?"
"Ma si dai, quale?" gli tornò il sorriso.
"Guardiamo L'evocazione"
"Non mi piacciono gli horror, mi hanno sempre fatto paura.."
"Dai fedee, fallo per me" disse con la faccia più dolce che potesse fare.
"Eh va bene, solo perché sei tu"
Ed era vero, il film lo avrebbe guardato solo per lui, solo con lui. Gli horror lo avevano sempre spaventato a morte. Sembrava uno a cui non faceva paura niente, ma sotto quella maschera si nascondeva un animo molto sensibile, troppo, forse.
Il film continuò e Federico aveva continuamente le mani sul viso, non ce la faceva proprio a vedere quella roba.
"Fede se vuoi lo tolgo, non c'è problema. Non posso vederti così"
"No, tranquillo.." rispose il biondo incerto.
"Non sembri molto sicuro" rise il moro.
"Lo lasci ad una condizione."
"E quale sarebbe?"
"Se ho paura mi abbracci" incrociò le braccia.
Benjamin annuì. Era felice di ciò che gli aveva proposto il biondo, avrebbe avuto un motivo per abbracciarlo.

Inutile dire che stettero tutto il pomeriggio l'uno tra le braccia dell'altro. E stavano anche bene, nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi.

"È tardi, dovremmo mangiare"
"Hai fame biondo?" disse il moro che sperava di rimanere ancora in quella posizione.
"Un po' si, tu?"
"Preferisco stare qui abbracciato a te che mangiare, in realtà" disse benjamin tutto d'un fiato.
Le loro facce erano a pochi centimetri di distanza, quasi i loro nasi si sfioravano.
-che cazzo ho detto?- pensò subito dopo Benjamin.
Federico arrossì.
"E allora rimarremo abbracciati" sentenziò poco dopo.

Si era fatto tardi ormai e i due non si erano mossi di un centimetro, Federico si addormentò.
Era bellissimo e Benjamin non poteva fare a meno di guardarlo. Anche lui aveva tremendamente sonno ma non gli andava di andarsene in camera sua lasciandolo lì.
Decise così di svegliarlo.

"Hei Fede, è tardi, non dormire qui"
"mhh" fu l'unica cosa che riuscì a dire.
"Ti devo portare in camera in braccio?" scherzò Ben.
"Non ce la faccio ad alzarmi"
"Eh va bene, l'hai voluto tu"
Il moro rise, prese Federico sulle spalle e iniziò a correre per la casa, finché non arrivarono in camera del biondo.
"Ben ho paura di dormire da solo" mentì il biondo che non voleva lasciar andar via Benjamin.
"Fifone" rise il moro.
"Rimani a dormire qui e abbracciami"
"Tranquillo biondo, sono qui" si stese accanto a lui e gli diede un bacio sulla fronte, prima di abbracciarlo.
Ci mise tanto ad addormentarsi, il cuore gli batteva troppo forte. Era l'effetto che gli faceva Federico.

together; fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora