Capitolo tredici.

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In città iniziò a girar voce del nuovo pub che avrebbe aperto entro pochi giorni.
I due ragazzi si erano organizzati davvero bene e volevano inaugurarlo nel migliore dei modi.
All'inizio avrebbero iniziato ad occuparsene da soli ma col tempo avrebbero dovuto trovare qualcuno che li aiutasse.
Quella mattina i due ragazzi dormivano beatamente nel loro letto mentre fuori dei grandi nuvoloni grigi invadevano il cielo; sicuramente avrebbe piovuto.
Non avevano impostato la sveglia ma Benjamin si svegliò ugualmente molto presto e la prima cosa che notò fu il bellissimo viso di Federico che dormiva con la bocca socchiusa. Il biondo aveva la testa poggiata sul suo petto e una gamba su quelle del moro, sembrava che non volesse lasciarlo andar via. Benjamin rimase un buon quarto d'ora a giocare con i suoi capelli e a lasciargli piccoli baci sulla guancia rosea, finché Federico non aprì gli occhi.
"Buongiorno amore mio" disse Benjamin sorridendo.
"Giorno, che ore sono?" rispose il biondo assonnato e con una faccia dolorante.
"Le nove. È presto, dormi ancora un po'." gli sorrise.
"Mi scoppia la testa, mi sono svegliato per questo." disse Federico facendo qualche smorfia.
Effettivamente era molto pallido e le sue guance da rosee stavano diventando pian piano più rosse.
"Fammi sentire" disse Benjamin posando la sua mano sulla fronte del suo ragazzo. "Bruci un sacco Federico! Vado a prendere il termometro e ti misuro la febbre. Non muoverti"
"Torna subito però" disse guardandolo negli occhi.
Benjamin non riuscì a resistere e lasciò un piccolo bacio su quelle labbra che tanto amava.

Federico aveva 38.5 di febbre e non era il caso di alzarsi e fare i preparativi per l'inaugurazione, ci avrebbe pensato Benjamin. Intanto quest'ultimo aveva portato dei medicinali che avrebbero alleviato il mal di testa del biondo.

"Fede l'inaugurazione può aspettare, io voglio restare qui con te."
"Ma no Ben, c'è un sacco di cose da fare! Se resti qui non ce la faremo mai ad aprire entro sabato, lo sai" rispose Federico.
"E se ti dovessi sentir male? Saresti da solo. No no no Federico, io rimango qui." si impuntò.
"Non riuscirò a farti cambiare idea vero?" disse dolcemente mentre un piccolo sorriso compariva sul suo volto.
"Esattamente" sorrise "vuoi far colazione o ce ne stiamo a letto a coccolarci?"
"Facciamo colazione e poi guardiamo un film sul divano?" propose con tono interrogativo.
"Si Federico ma oggi non possiamo farci niente su quel divano, hai la febbre, ricordatelo." Disse maliziosamente il moro.
"Ma quanto sei scemo?" rise.

La mattinata la trascorsero baciandosi e coccolandosi. Federico più volte aveva tentato di provocare Benjamin con baci sul collo e mettendo le mani dove non avrebbe dovuto, ma quest'ultimo pensava solo alla salute del biondo.
"Ok che ho la febbre ma se facciamo qualcosa non muoio mica eh!" disse Federico fingendosi scocciato.
"Abbiamo tutto il tempo per scopare Federico ma oggi non mi sembra il caso, dai"
"Fare l'amore Benjamin, fare l'amore! Non sei per niente romantico." alzò gli occhi.
Il moro rise e prese Federico per i fianchi facendolo sedere su di lui e iniziando a baciarlo con foga. Si staccarono per riprendere fiato e Federico iniziò a fare un succhiotto sul collo di Benjamin.
"Se fai così potrei non rispondere delle mie azioni Federico." disse con la testa all'indietro.
Il biondo si staccò e iniziò a guardarlo intensamente negli occhi, si stava per togliere la maglia quando suonarono al campanello.
Si ricompose e andò ad aprire.

"Tu qui?!"

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Buongiornoo,
sono viva eh!
Chi avrà suonato al campanello?😏

together; fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora