Capitolo 1

61 4 2
                                    

La sveglia continua a suonare ormai da un pò di minuti, il silenzio rimbomba come ogni mattina nella stanza e nella mia testa iniziano a formularsi domande di qualsiasi tipo; solo una con un senso logico: "vado o non vado a scuola?". Ad un certo punto una figura familiare entra nella stanza.

 Ad un certo punto una figura familiare entra nella stanza

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

***. Hey tesoro! Io vado a lavorare, ma te non fare tardi a scuola!
Mia madre mi lascia uno dei suoi migliori baci sulla fronte, con alle spalle il mio sorriso più bello. Almeno... per cercare di essere carina con l'unica persona che tiene a me.
Dopo qualche minuto finalmente decido di alzarmi. Mi trovo davanti al mio grande armadio pieno di abiti colorati che metto raramente, anche se alcune mattine mi andrebbe di prendermi in giro mettendomi uno di quegli abiti, così, per sembrare felice. Ma alla fine opto sempre per jeans scuri leggermente strappati e la solita felpa nera con delle vans semidistrutte. Mi dirigo verso la cucina dove mia madre solitamente lascia latte e caffè ancora caldo. Una volta buttata la mia colazione nel gabinetto come ogni mattina, salgo in bagno dove mi lavo i denti e caccio le occhiaie con del trucco. Afferro lo zaino e le chiavi all'entrata e mi dirigo verso la scuola. Prendere l'autobus non mi eccita molto... Ma sono costretta se non ho voglia di farmela a piedi. Scelgo sempre il posto che dà meno nell'occhio, anche se gli ultimi arrivati sono costretti a sedersi vicino a me. È qui che ho conosciuto Alejandro(chiamato Alex, nome nato da un mio sbaglio, pensavo si chiamasse Alexandro), l'unico che mi ha rivolto la parola. Il tempo nel pullman passa veloce quando si è tra le nuvole come me. Quando scendo mi trovo davanti gli unici amici che ho... Cleo, Leonora e Alex. Con loro posso confidarmi, mi fido al cento per cento e la stessa cosa vale per loro.
Cleo la conosco dall'asilo; è sempre stata una ragazza allegra, solare e senza pensieri. Fisicamente è perfetta... Alta, magra, capelli biondo scuro e occhi azzurri.

 Alta, magra, capelli biondo scuro e occhi azzurri

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Leonora ci ha raggiunte alle elementari. All'inizio è riservata, con un non so che di misterioso, ma una volta fatta amicizia non si torna indietro. È come un diario segreto; gli si può raccontare tutto e non esce una parola. Lei ha capelli castano scuro lisci e occhi chiari.

Alejandro, come ho detto prima, l'ho conosciuto sul pullman due anni fà

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Alejandro, come ho detto prima, l'ho conosciuto sul pullman due anni fà. Sono rimasta colpita da lui. Apparentemente è uno di quei ragazzi perfetti e snob che si vedono in Tv, ma non è da sottovalutare perché è tutto il contrario. Lui è stato l'unico ragazzo con cui io abbia mai parlato e sono felice sia stato proprio lui.

Una volta ripensato alla fortuna che ho ad avere amici così, mi decido ad entrate a scuola con loro

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Una volta ripensato alla fortuna che ho ad avere amici così, mi decido ad entrate a scuola con loro.
______   ______   ______   ______  

Una volta dentro vedo volti. Tutti scuri; non mi interessa niente di questa gente. La stessa gente che ogni giorno mi tormenta.

 La stessa gente che ogni giorno mi tormenta

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Solo uno mi ha colpito... Non l'ho mai visto. Automaticamente mi giro verso i miei amici.
Io. Lo avete mai visto?
Dissi indicando il volto della persona, il quale oramai da qualche minuto si era accorto che lo stavo puntando.
Cleo. No mai... voi?
Leonora. No, credo sia nuovo
Alex. Non è che mi piaccia tanto quel tipo, state attente.
Io. Alex... Non credo sia pericoloso...

***. Non ti hanno mai detto che indicare è maleducazione?
Io. E-ehm...
Alex. È altrettanto maleducato intromettersi.
***. Si, vero, scusate
Dopo qualche secondo di silenzio, aggiunse...
***. Bhe se non vi dispiace dovrei trovare la direzione.
Io. Sei nuovo?
***. Sì
Io. Se vuoi posso aiutarti..
***. Sei sicura? Non voglio rubarti ai tuoi amici
Disse con un sorrisetto che mi fece quasi arrossire.
Io. Ragazzi... Voi che dite?
C&L. Per noi è okey!
Dissero con un sorriso che partiva da un'orecchio e finiva dall'altro.
Alex. Veramente...
Cleo. Alex, non mi dovevi spiegare quella roba di matematica?
Alex. Matematica?
Leonora. Sì, certo! Dai vieni andiamo.
Disse tirandolo per un braccio.
Siamo soli. Io con un ragazzo che non è Alejandro... Imbarazzante.
Io. Bhe, andiamo?
***. Certo
C'era silenzio... Sicuramente erano tutti in classe.
***. Allora... Come ti chiami?
Io. Amanda, molto piacere. Te?
Glielo dissi nella maniera più gentile porgendogli la mano.
***. Bryan, piacere.
Io. Bel nome! È simile a quello di mio fratello, Ryan...
Bryan. Ryan? Bel nome!
Io. Già... Davvero un bel nome...
Dissi debolmente.

Pensare a mio fratello mi faceva stare male

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Pensare a mio fratello mi faceva stare male. Malissimo. Ha avuto un incidente. Quel dannato incidente era colpa mia. Come molte ragazzine, ero impaziente di arrivare al luna park con lui e per fare veloce ha sbandato. Lui adesso è in coma da ormai un anno, senza potersi alzare in piedi, festeggiare il compleanno, divertirsi con gli amici, tornare a casa così tardi da non poter dormire, lavorare, andare in spiaggia con la sua ragazza(che a sua insaputa lo ha lasciato)o con me e mamma, mentre io purtroppo mi sono solo rotta la gamba. Non se lo merita... Dovevo essere io quella sdraiata nel lettino d'ospedale a perdersi metà della vita, la mia inutile vita. Era un ragazzo molto allegro e divertente, amava la vita, al contrario di me. Con la sua "Principessa" era super iperprotettivo. Era odioso quando mi allontanava dagli altri per paura che mi facessero del male, ma ora mi manca... Vorrei lo facesse. Farei di tutto per averlo al mio fianco in questo momento e passare del tempo con lui. Oltre a mia madre è l'unica persona che mi dimostrava affetto. Mi serve. Senza di lui io non sono nessuno, mi sento persa.

This Is My StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora