×Capitolo 1×

117 13 3
                                    

Mi stavo pentendo di averla portata lì. Avrei dovuto lasciarla stare, farle vivere la sua vita. Forse avrei dovuto. O forse no. Ricordavo ancora quella sera.
××××××××××××××××××××××××××××
5 mesi prima...
××××××××××××××××××××××××××××
"Dai Murdoc, smettila di bere...torniamo a casa..." mi stava dicendo Ally. Io non la ascoltavo, continuavo a bere, bicchieri su bicchieri, cocktail su cocktail, alcolici su alcolici. In meno di dieci minuti mi ritrovai completamente ubriaco in mezzo ad un' affollatissima discoteca. Tutto sembrava girare intorno a me, facevo fatica a stare in piedi. "Murdoc...finiscila...andiamo a casa, ti prego!" continuava a ripetere Ally "S-si...va-v-va bene..." le risposi infine, con voce tremante e con la bocca impastata. La presi per il polso e la portai fuori. "Murdoc guido io. Sei ubriaco." disse Ally "NO! IO NON SONO UBRIACO! LA MACCHINA È MIA, GUIDO IO!" le risposi urlando. Ally abbassò la testa. "Murdoc, chiamiamo un taxi." disse lei "TI HO DETTO DI SALIRE!" le gridai in faccia, per poi aprire la portiera e spingerla in macchina. Andai in macchina e bloccai le portiere dall'interno. "MURDOC FAMMI USCIRE!" urlò lei arrabbiata. Senza ascoltarla spinsi sull'accelleratore ed entrai in strada. Andavo storto e Ally continuava ad intimarmi di farla scendere. "NO!" gridai, per poi sbandare e schiantarmi contro ad un albero. Il parabrezza dell'auto si ruppe in mille pezzi, tagliandoci in viso e sulle braccia. Per fortuna eravamo vivi. Mi girai dolorante verso Ally, la scossi un po', la chiamai: nulla. Le sanguinava il naso, aveva tagli dappertutto. Vidi che la sua fronte era distrutta. Aprii le portiere e la portai fuori, facendola sdraiare sull'erba. Chiamai un'ambulanza che portò entrambe in ospedale. Il giorno dopo mi risvegliai su un lettino e vicino a me vidi Ally. Era piena di fasciature. Mi alzai dal lettino staccando la flebo dal mio braccio. Mi avvicinai a lei. "Ally...Ally ti prego rispondimi...Ally!" esclamai allarmato. Non si svegliò. "Deve riposare, signor Niccals. La sua amica ha subito una commozione celebrale molto grave. Non sappiamo come andrà a finire. Mi dispiace." disse un'infermiera. "Ma...ma...sopravviverà, vero?!" le chiesi con le lacrime agli occhi "Non lo so, signor Niccals." rispose l'infermiera, per poi andarsene a testa bassa. Restai con Ally 24 ore su 24. Di notte, quando tutti dormivano, piangevo. Cercavo di non farmi sentire, ma era difficile sopprimere i songhiozzi. Non riuscivo a capacitarmi di ciò che era successo e sapevo benissimo che era colpa mia. Ricordo che passò più di una settimana prima che Ally si svegliasse. Erano le 3 di notte, l'ospedale era completamente silenzioso. Io ero seduto vicino al letto di Ally. Cercavo di non dormire, avevo bevuto più di 10 tazze di caffè, che iniziavano a fare effetto. Ero appoggiato al letto. Sentii un movimento. "A-Ally? Allyson? Allyson?" sussurrai "Che diavolo...dove mi trovo?" disse lei. Ero al settimo cielo. Era viva.

Cloud Of UnknowingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora