IL passato che non passa

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Molte volte penso che se il mio passato non fosse quello che è io non sarei così e non vivrei quello che sto continuando a vivere. Perché non sono come gli altri ragazzini? Perché quando vedo una bella ragazza, non gli guardo il culo come i miei coetanei?

Ricordo ancora il boccione di vino quotidiano presente nel tavolo. La cosa che mi dava più fastidio era il fatto che le cose che chiedevo non mi venivano date, perché i sodi dovevano essere utilizzati per il vino.

Ringrazio ancora nonna, se non ci fosse stata lei, io non so come sarei adesso.

Le uniche cose che rendevano la mia infanzia, una "infanzia", erano date da la mia nonna. Ricordo che d'estate era lei che mi portava in giro dopo cena. Era lei che pagava la gita scolastica, nonostante pure lei bevesse.

Quello che voglio dire è:

Se tutto questo non fosse successo, io non riscontrerei i dubbi che sto riscontrando.

Questo non significa che pure nonna non abbia fatto i suoi errori.

Un giorno, stavo guardando la TV, ed era arrivata l'ora del TG. Nonna mi disse di cambiare, io feci i soliti capricci di un bambino di otto anni. I suoi richiami arrivarono a cinque volte. Perse la testa e mi sbatte la testa al muro. Io corsi in bagno sanguinante, e mi chiusi la porta a chiave. Mi portai con me il cellulare per chiamare mamma. Ma nonna usò una tattica molto efficace. La paura più grande che avevo (e ho tuttora) era quella del buio, quindi lei spense la luce, per farmi uscire. Ma io non volevo uscire. ho rimanevo al buio, o mi beccavo un'altra passata di colpi. Inoltrai la chiamata a mamma. e in venti minuti, il furgone di Kavin (il ragazzo di mamma) era davanti a casa. Uscii dal bagno e corsi con il mio pigiamino azzurro nel furgoncino. La cosa che più mi faceva soffrire, era il fatto che ogni volta dovessi saltare dalla padella alla brace. Che mi salvavo in una situazione, ma cadevo in un altra.

                                                                                                                                                                                                            

Perché le cose non è che andassero meglio a casa di mamma, anzi andavano peggio.

Nonna almeno quelle poche volte che mi aggrediva era sveglia. Ricordo una volta che mamma mi aveva picchiato nel sonno. Diceva di togliermi la tovaglia sporca di dosso, quando invece era un lenzuolo.

Oppure quando Kavin picchiava mamma, con le pentole e altra roba varia.

Niente era normale a casa mia.

Come ho gia detto nel mio primo capitolo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e stato l'abuso sessuale che ho subito a otto anni.

Ricordo ogni singolo particolare.

Il ragazzo aveva quattro anni in più di me. Era il figlio delle persone che avevano preso in affitto il terzo piano del palazzo dei miei nonni.

mi aveva picchiato a sangue, e la cosa più brutta è sta quando nonno ci aveva beccati e avveva picchiato a me. Ovviamente non poteva picchiare a lui, era innamorato della madre.





Questa è la mia storia. La storia che ha determinato la mia personalità. Ma sapete cosa vi dico? Mi ritengo una persona forte. Avrei potuto buttarmi giu e piangermi a dosso. Sono io che ho combattuto per stare dove sono ora. E grazie a quel bambino disperato di otto anni che chiedeva aiuto, che sono qui. E non tornerei in dietro, non rimpiango quello che ho fatto.







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