25 Novembre 2013

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Oggi come già sapete, é il mio compleanno. Compio finalmente dodici anni, così almeno quel coglione di Flavio smetterà di prendermi in giro, solo per il fatto che tutti gli hanno già compiuti.
"Auguri tesoro!" Mi augura Anne, con un bacio sulla fronte.
Come sempre, faccio il mio tragitto da l'asilo, a scuola, ma con un tocco di felicità.
Arrivo inaspettatamente con quattro minuti di ritardo.
Corro verso il cancello, per poi avviarmi in classe.
Appena entro, la prima cosa che noto, é l'assenza della prof.
"Auguri Adam" Mi viene in contro Flavio, per darmi un abbraccio.
"Non vedo l'ora sia stasera" Mi sussurra all'orecchio.
"Auguri Adam" Continua Simone.
"Grazie" Rispondo.
Simone si avvia verso un gruppetto di ragazze a fere il galletto della situazione.
"Che ambiente c'é nella tua casa famiglia?" Mi domanda perplesso Flavio .
"Non é la classica struttura con le suore. Stai tranquillo. Se lo fosse, fidati, non farei neppure questa cosa"
Affermo giustamente.
Oggi é sabato, quindi le materie sono più o meno leggere. Quindi come sempre, la mattinata vola.
Arrivo davanti al condominio di Flavio, "Alle 17:30 sotto casa mia" Mi ricorda lui, impaziente. Mi da una pacca sulla spalla é si avvia verso la porta.
Entro a casa mangio, un bel piatto di pasta al sugo, e vado a preparare per stasera. Metto tre materassini sul corridoio, (Dato che Federico ha dato buca, ma meglio così, lo invitato solo per non escluderlo. Non voglio far subire a gli altri, quello che hanno fatto subire a me). Penso proprio che ordineremo una pizza. Finisco di sistemare i letti, e vado a godermi un po' di TV per le prossime due ore.
Vado su MTV, e noto che stanno trasmettendo il mio programma preferito "Diario di una nerd super star", un po' mi ci ritrovo. Una ragazzina sfigata, e che all'improvviso trova due amiche stupende, Tamara e Ming. Le due ore passano velocemente. Avviso Anne che sto uscendo, e alle 17:30 precise sono sotto casa di Flavio. Suono il campanello, e mi risponde una voce adulta. (Sicuramente quel neo maggiorenne di suo fratello). "Vedo che sei stato puntuale!" Sento la sua voce nelle scale. Mi posa un braccio nelle spalle, "Andiamo a prendere Simone?" mi domanda.
Consento di andarlo a prendere, dato che giustamente pure lui é invitato.
Alle 17:35 siamo sotto casa sua. Scende, e facciamo un giro per la cità per poi tornare a casa. "Flavio, lei é Anne, Anne, lui é Flavio" Si stringono la mano, e noto l'imbarazzo nei suoi occhi. É strano vedere quella sensazione su qualcun'altro.
Anne va in cucina per i fatti suoi a guardare il suo programma preferito, mentre noi ci ordiniamo una pizza.
Io, la ordino margherita, Flavio, al salame piccante, e Simone alle patatine. Chiacchieramo un po su alcune cose, fin che Simone non se ne esce con un nuovo argomento. "Adam, sinceramente, non per offenderti, perché io non discrimino nessuno, ti piacciono i maschi, o le femmine?"
Di nuovo questa domanda! "Ovviamente le femmine" Rispondo in maniera scocciata, come sempre, quando me lo chiedono.
"Non so perché, ma ci penso sempre. Tra te e Flavio, c'é sintonia. Insomma, non vorrai dirmi, che mi tratti allo stesso modo, come tratti lui, idem per te, Flavio" Inizio a seccarmi, come l'ultima volta che abbiamo affrontato questo discorso. "Io e lui ne abbiamo già parlato, e non é finita bene, possiamo chiudere la serata in bellezza?" Sottolinea giustamente Flavio. Le pizze intanto, arrivano belle, calde e fumanti. Ho una fame!
Tra tutti è Tre cala il silenzio a causa della fame.
Finiamo in ben che non si dica.
Parliamo delle nostre simpatie e antipatie, e tra un discorso è l'altro, salta fuori la partita di rugby di domani, e dato che mi sono iscritto da poco non potevo giocare, mi avevano invitato almeno a vedere.
Rimaniamo a parlare fino alle 01:55, e poi, ci mettiamo a letto. Io sono tra Flavio e Simone. Simone alla mia destra, e Flavio alla mia sinistra. Appena chiudo gli occhi Flavio, mi afferra la mano e me la stringe forte, e mi sussurra all'orecchio, "Grazie della serata. E rifletti sulla riflessione di Simone" . Sento le sue labbra che mi sfiorano il viso. Tutta la notte, la mia mano, viene racchiusa dalla sua.

Mi sveglio, sono le 8:30, alle 10:40, dobbiamo essere al campo.
Mi giro alla mia sinistra con gli occhi mezzo aperti, e la prima cosa che vedo, sono i suoi grandi occhi color nutella che mi fissano.
Non so cosa mi prende, ma inavvertitamente con la mano gli accarezzo la barba, é così crespa e rilassante da toccare....
"Vedo che ci hai riflettuto ieri"
Mi sussurra.
Subito dopo le parole, pronunciate da lui, mi accorgo del gesto che sto facendo, e di scatto gli tolgo la mano dal viso, ma lui con un riflesso strabiliante, mi afferra la mano , e me la posa di nuovo. " cedi all'istinto Adam" . Intanto Simone, sta ancora dormendo. Ma decido di svegliarlo per fare colazione.
Ci alziamo tutti e tre per andare in cucina. Io nel mentre faccio una cioccolata calda. Appena mi accorgo che é pronta, la porto velocemente al tavolo, dato che scotta. La verso in tre bicchieri, e la do a loro. Uno alla volta, usiamo il bagno per prepararci. Loro due, indossano la divisa della squadra, mentre io invece mi vesto, con, un jeans, ed una felpa Nike.
Ci avviamo verso il campo, e alle 10:35 siamo lì. Mi fanno cenno, che stanno entrando negli spogliatoi per l'appello. " Tifa per noi" Mi raccomandano, e mi sorridono.
All'inizio della partita, mi siedo sugli spalti, e tifo per loro.
Vincono con un punteggio più che dignitoso.
Al terzo tempo, (dove le squadre avversarie si riuniscono, per mangiare) ovviamente vengo invitato
dall'allenatore.
Mangiamo tutti quanti una bella bistecca, accompagnata dalla Coca-Cola.
Si fanno le 16:00 e decido di tornare a casa.
Flavio mi chiede, se può farmi compagnia. Ovviamente accetto.
In un bel pezzo di strada, stiamo tutti e due in silenzio.
Ma viene interrotto da lui. "Adam, posso fare una cosa?" Mi domanda.
Io ovviamente, gli dico di si.
Ferma il passo, si mette davanti a me, mi afferra la mano destra, e me la posa sulla barba, e la oscilla.
Poi mi afferra la mano sinistra, e me la posa sul cuore. "Senti. Non puoi mentire al tuo cuore" Non so cosa gli sia preso. Ma mi aveva messo in un vicolo cieco.
"Riflettici su questo, okay?" Proseguiamo il tragitto per casa in silenzio. Ci salutiamo e le nostre strade, si separano.
Questo ragazzo, apparentemente uomo, sta cercando di farmi capire qualcosa. Ma non riesco a capire.
E ho paura, che quando capirò, sarà troppo tardi.

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