Tell me more

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Un forte impeto si mosse dal centro del suo petto fino a propagarsi con forti e violente fiammate costringendolo a svegliarsi e a tirarsi di scatto a sedere.
Aveva ricordato qualcosa, dopo mesi aveva ricordato qualcosa certo, ma per certi versi avrebbe preferito che quel ricordo rimanesse sopito.
Non erano molti i momenti in cui i loro prozii litigavano, ma quando lo facevano sembrava quasi si stessero per scannare ed ammazzare a vicenda, di certo non una vista piacevole a cui assistere.
Si mosse dal letto spostando di lato le gambe e mettendo i piedi per terra e le mani di lato a stringere le lenzuola, sentiva il bisogno di rimettere in ordine i pensieri e pensare sul da farsi. Aveva visto Stan e Ford litigare, ciò voleva dire che il loro litigio era collegato in qualche modo all'incidente? Tutto quello era assurdo, non riusciva a capire come quel semplice litigio potesse causare un incendio, l'intera perdita della sua memoria e un vetro ficcato nel suo fianco.
Mille domande e teorie iniziarono a formarsi nella sua mente, alcune erano talmente impossibili che era inutile ragionarci sopra, mentre alcune gli facevano accapponare la pelle per quanto fossero spaventose.
Probabilmente la causa di tutto gli era molto più vicina di quel che pensasse, iniziando a fare ogni sorta di collegamento, persino con il fatto che non potesse vedere nessuno. Magari era stato Stan a causare tutto e Ford lo voleva tenere lontano, oppure era Stanford che voleva impedire a Stan di dire delle cose. Fatto stava che necessitava al più presto di risposte.
Quando finalmente decise di alzarsi in piedi dopo quella lunga riflessione, per poi in seguito sgranchirsi le ossa, sentì qualcuno bussare alla porta, doveva prepararsi ad ogni evenienza.
《Avanti》
Ford aprì piano la porta, non spalancandola del tutto ma quel poco che bastava affinché facesse capolino da lì, affacciandosi appena in modo tale che potesse vedere il nipote.
《Hey Dipper,》
Chiamò il ragazzo con tono monocorde entrando nella piccola stanza dalle mattonelle bianche lucide e dalla stoffa blu e ruvida, ruvida perché probabilmente per lavare le lenzuola non usavano nemmeno l'ammorbidente, volgendo vagamente lo sguardo sul ragazzo seduto sul letto.
《Hai una visita un po' particolare nella hall.》
Una visita? Ma l'unica che poteva vedere non era solo Mabel? Che gli avesse permesso anche di vedere Stan o gli altri?
Eccitato da quell'aspettativa annuì energicamente e corse fuori, quasi scaraventando per terra l'uomo davanti alla porta, per poi correre altri a tutta velocità per il corridoio che portava alla sala principale. Il cuore gli batteva forte, le sue aspettative erano alle stelle, il sangue correva veloce nelle sue vene, più di lui nel corridoio, dopo tre mesi di attesa gli era stato concesso quello e non poteva sprecare neanche un secondo.
Ma appena girò l'angolo il castello di aspettative che si era costruito cadde miseramente in macerie, il respiro si bloccò quasi in gola e il cuore si era come fermato di fronte a quella delusione.
Davanti a lui non c'era Stan, non c'erano Soos o Wendy, non c'erano nemmeno i suoi genitori, ma solo Candy e Grenda con delle buste in mano.
Nonostante la delusione fu comunque una sorpresa vedere le due ragazze dato che non capiva perché le amiche di Mabel erano venute a trovare lui; a quel punto lo sguardo si spostò sulle buste he avevano in mano, che fossero cose sue? Ma poteva portarle Mabel, perché scomodarsi tanto?
Rivolse alle ragazze un sorriso cordiale mentre si avvicinava a loro con passo lento, non voleva darlo troppo a vedere, ma le stava studiando. Grenda indossava il solito pantaloncino con una maglia dall'aria anonima mentre la ragazza orientale aveva una camicia bianca con una gonna di jeans.
Non erano cambiate affatto dall'ultima volta che le aveva viste, in un certo senso Dipper ne ebbe piacere.
《Hey, come va?》
Aveva esordito Candy tenendo la busta dietro la schiena, non tanto perché era una sorpresa o un regalo, magari era solo imbarazzo il suo. Dipper si aggiustò il cappello per poi sorridere lievemente ad entrambe.
《Bene grazie... Ma potrei sapere il motivo di questa visita?》
Non voleva perdere del tempo prezioso per le sue ricerche ed indagini, necessitava assolutamente di risposte, anche solo un misero segno di un qualcosa, una qualsiasi cosa. Grenda sembrò sobbalzare un po' a quella domanda anche se era del tutto lecita e prevedibile, Candy invece non si scompose minimamente, mantenne la sua solita aria composta e mite.
《Siamo venute a portarti delle cose; non hai portato tutti i tuoi libri così ci hanno chiesto il piacere di farlo. 》
《Ma non poteva farlo Mabel?》
Nonostante l'altra domanda lecita come quella precedente, se non di più, quella volta entrambe parvero tentennare, si scambiarono occhiate incerte, come se non sapessero gestire la situazione, o meglio, come se non sapessero rispondere.
Inutile dire che Dipper trovò la situazione strana, parecchio strana a dire il vero, come se stestessero cercando di arrampicarsi sugli specchi o tappare una falla grande quanto una casa; la tensione era percepibile nell'aria tanto da potersi tagliare con un coltello, le espressioni sui volti delle ragazze incerte e in cerca di un appiglio.
《Non poteva oggi, quindi ha chiesto a noi. 》
"Ha chiesto"? Prima Candy non aveva detto "ci hanno chiesto"?
La cosa era strana, inquetante e strana, come se sentisse la presenza di qualcuno dietro tutta quella farsa, un qualcuno che incombeva pesantemente su di lui, lo sentiva pesare sul suo petto come fosse un pesante macigno, la testa martellava quanto un trapano a pneumatico sul duro asfalto, i sensi affievolirsi tanto da fare sembrare che nella hall ci fossero solo loro tre.
Hey
Nonostante le varie incongruenze e la testa che gli scoppiava fece finta di niente, allungò la mano verso le buste lasciando che gliele porgessero, ma la sua stretta era talmente debole che quasi gli caddero di mano, quella voce lo richiamava al dovere.
《Stai bene?》
La voce sottile e sussurrante di Candy suonava come un fischio nelle sue orecchie, un fischio fastidioso ed irritante.
Sentiva le gambe tremare e venire meno, c'era di sicuro qualcosa che non andava e subito collegò quello che stava succedendo con la volta che svenne vicino la stanza blindata, solo il pensiero lo fece trasalire. Tutto il suo corpo tremò per qualche breve istante per poi lasciare andare le buste a terra e con esse, anche il suo corpo cadde come un peso morto sul freddo pavimento, mentre la sua mente veniva condotta da tutta altra parte, lì, dove avrebbe potuto trovare risposte concrete.
Vogliamo incominciare?

Wonderland FallsWhere stories live. Discover now