Smoky memories

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Se c'era un luogo in quel manicomio (gli ospedali psichiatrici non si chiamavano più così ma il concetto era sempre quello) che Dipper odiava con tutte le sue forze, quello era la mensa. Lì non si poteva mangiare in santa pace, si sentivano urla, strilli, proteste sia da parte dei pazienti sia da parte degli inservienti, alcuni di loro davano davvero dei seri problemi.
Per fortuna lui e Morty erano seduti in un tavolo più appartato, più vicino al muro che al centro dove si concentrava la confusione. Nonostante a Dipper facesse piacere parlare amichevolmente con il ragazzo riccio, al momento aveva altro a cui pensare, questioni molto più importanti, per cui, decise di fare partecipe anche l'amico, un aiuto in più non guastava mai.
《Senti, Morty,》
Aveva esordito lui con lo sguardo ancora puntato sulla zuppa nel suo piatto e il cucchiaio che faceva giri concentrici nel liquido che non aveva per niente sapore. Vedendo che aveva attirato la sua attenzione, Dipper alzò lo sguardo su di lui, facendo incontrare i loro occhi.
《Dato che le cose per me si stanno prolungando un po' avevo pensato di fare qualche ricerca per conto mio, sicuramente si unirà anche Mabel. Tu ci stai?》
L'altro ragazzo abbassò il cucchiaio riponendolo nel piatto, per poi rialzare lo sguardo su di lui un po' incerto.
《M-mi spiace ma credo proprio di d-dover rifiutare, oggi vengono a tro-trovarmi i miei》
Il ragazzo più giovane storse un po' la bocca, si vedeva lontano un miglio che stava mentendo, ma preferiva non farglielo presente, conoscendolo probabilmente si vergognava o si sentiva a disagio.
《Ah, fa niente. Sai, avevo pensato che tre teste sono meglio di due》
Aveva detto poi il californiano riprendendo a mangiare la sua zuppa e guardando l'altro di sottecchi, voleva cogliere ogni singolo suo cambio di espressione. L'altro fece una risata nervosa, decisamente si trovava a disagio.
《Ah, sì, hai ragione》
Se prima stavano chiacchierando entrambi allegramente nonostante la confusione, ora era calato un imbarazzante silenzio fra i due coperto dalle urla e dai lamenti degli altri.
Poco male, aveva altro a cui pensare.

Dipper non dormì quasi quella notte, era troppo impegnato a mettere in ordine i pensieri che aveva in testa, i troppi pensieri che si ritrovava e non lo lasciavano andare fra le braccia di Morfeo.
Siccome aveva deciso che era meglio schiarirsi un po' le idee, prese un quadernetto e iniziò a scrivere in modo schematico tutto ciò che era accaduto, sia per quanto riguardava la realtà sia per quanto riguardava il Wonderland. Aveva messo per iscritto tutto ciò che era successo, i suoi dubbi, le sue supposizioni, le varie corrispondenze fra realtà e fantasia.
Mettere tutto per iscritto in modo ordinato gli chiarì le idee, ma comunque non ne avrebbe parlato con nessuno, se necessario lo avrebbe fatto con Mabel, ma per il momento era meglio tenerlo per se.
Si incontrò con la sorella di prima mattina, era venuta carica di energia, sprizzava allegria da tutti i pori come suo solito.
Ovviamente era ancora preoccupata per quello che era successo il giorno prima, quindi arrivò correndo per il corridoio, per poi lanciarsi sul proprio gemello e stritolarlo con un abbraccio. Il ragazzo non potè fare a meno di ridere di cuore a quel gesto di affetto e, quando sua sorella sciolse il loro abbraccio, riprese lentamente fiato.
《Dipper! Come stai? Dimmi che stai bene!!》
Aveva inziato a parlare a raffica senza nemmeno lasciarsi il tempo di regolarizzare il respiro, di sicuro era molto preoccupata per le sue condizioni, quindi Dipper decise di non farla preoccupare ad oltranza.
《Sto bene Mabel, era solo uno svenimento, sto bene》
L'aveva rassicurata lui con un sorriso, mentre lei ancora lo guardava con apprensione che scemava sempre di più, per poi alla fine tirare un gran sospirò di sollievo.
《Ah, meno male》
Ora per Dipper arrivava la parte più difficile, o la più facile, non ne era totalmente sicuro: convincere sua sorella a fare ricerche con lui. Quando vivevano ancora sotto lo stesso tetto lui la coinvolgeva spesso in strane cacce ai misteri in giro per la città quando erano nel Piedmont e quando andavano a Gravity Falls in estate.
Non potrà mai scordare quella volta in cui, a dodici anni, cercarono qualche presenza che in casa faceva scuotere le cose durante la notte, per poi scoprire che era un procione affamato, la loro caccia più memorabile.
《Mabel volevo chiederti-》
《Per cosa hai bisogno del mio aiuto?》
Lo precedette lei, sfoggiando il più bello e grande dei sorrisi che poteva offrirgli. L'altro sorrise per riflesso, pensando che davvero il legame che c'era fra di loro fosse indissolubile, così forte da capirsi ancora prima di parlare.
Il ragazzo fece un bel respiro profondo prima di illustrare alla sorella il suo progetto per quel pomeriggio e per tutti quelli a venire.
《Dovrei condurre delle ricerche》
La ragazza incrociò le braccia, era pronta ad ascoltare quello che lui aveva da dirle.
《Ho bisogno di entrare nella sala computer, devo scoprire quanti incendi si sono verificati tre mesi fa》
Il collegamento fu lampante per lei, ciò lo si poteva notare dal cambio di espressione e dal luccichio dei suoi occhi, era pronta a rischiare e a lanciarsi all'avventura con lui.
《Allora andiamo!》

Wonderland FallsWhere stories live. Discover now