Lui scopre degli abusi.

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Rose's POV:

Stavo tornando nervosamente a casa, in tutta fretta. Ero a casa di Harry quando mentre guardavamo un film, ho ricevuto una chiamata da mio padre che diceva di tornare a casa immediatamente.

Apro la porta ed entro. Mi muovo in silenzio salendo le scale cercando di non far rumore, in modo da entrare nella mia stanza e rintanarmi lì. Ma sfortunatamente sento la voce profonda e autoritaria di mio padre chiamarmi.

"Rose, torna qui. Ora." sibila, e io mi congelo sul posto. Mi sento male fisicamente dallo stomaco che mi si attorcigliava fino al cuore che batteva all'impazzata. Scendo di sotto e resto in piedi di fronte all'ubriaco panciuto di mio padre, nervosamente lo scruto attraverso le ciglia.

"Dove cazzo sei stata?" dice con calma, ed è questo che mi fa più paura, quando parla tranquillamente perché è ciò che fa quando prova contenere la sua accecante rabbia.

"D-da un a-amico" sussurro.

Slap.

La mia testa si gira con forza, la mia mano automaticamente si chiude a coppa sulla mia guancia e le lacrime iniziarono a scorrere sul mio viso.

"Non riesco a sentirti!" sputò, stringhe di saliva volarono ovunque.

"A-lla c-casa di un a-amico" dico singhiozzando, le mie ginocchia sono deboli dal timore come se all'interno delle vene scorresse del veleno

Slap.

Mi colpisce ancora e la mia testa si gira nella direzione opposta. Mi rannicchio mentre piango dal dolore.

"Me lo hai chiesto? No, non l'hai fatto! Cosa ti avevo detto? RISPONDIMI!" urla, scuotendomi le spalle.

"D-di dover s-sempre c-chiedere!" piango, e mi spinge verso il muro.

"Ora sparisci dalla mia vista" dice velenosamente. Scappò nella mia stanza singhiozzando silenziosamente fra le mie mani. Mi lasciai cadere in un angolo della stanza tirando fuori il mio cellulare, non credo possa prenderlo più.

Mia mamma è morta quando avevo sei anni, non so cosa sia successo ma mio padre da quella notte cambiò. Giorno dopo giorno, è diventato arrabbiato, poi sempre più rigoroso, mi iniziò a schiaffeggiare e sculacciare, poi a spingermi, poi abusava di me verbalmente. Non posso farcela più.

Compongo il numero di Harry mentre cerco di regolare il mio respiro dal singhiozzare.

"Pronto?" ecco la sua profonda voce angelica che risuona attraverso l mio iPhone bianco che stringevo saldamente fra le mie mani tremanti.

"H-harry! H-harry per-perfavore vieni a p-prendermi!" piango buttando fuori tutto quello che tenuto dentro in tutti questi anni.

"Piccola, cosa sta succedendo?" dice in preda al panico.

"Per-perfavore s-solo vieni a c-casa mia e p-portami v-via" piagnucolo, praticamente implorandolo. Voglio spiegargli tutto quando arriva.

"Shh.. okay calmati piccola, sto arrivando okay? Va tutto bene, sarò lì ancora prima che tu te ne avverta" dice prima che io piagnucoli in risposta e poi chiuda la chiamata. Porto le mie ginocchia al petto e, stando vicino alla finestra aspetto con ansia l'arrivo di Harry. Siamo stati fidanzati per circa un anno o due, nascondendo il tutto a mio padre ovviamente.

La mia testa si gira non appena vedo una Range Rover frenare di scatto, non ho potuto fargli suonare il campanello della porta altrimenti mio padre risponderebbe. Mi precipito fuori dalla stanza e poi giù per le scale rischiando anche di cadere.

"Rose!" urla mio padre con la sua voce profonda, facendomi venire i brividi. "Dove cazzo stai andando?" ruggisce nella pura rabbia, e inizio a sentire i suoi passi pesanti dietro di me. A quel punto apro la porta ed inizio a correre in avanti e vedo Harry camminare lungo il vialetto.

Mi getto su di lui singhiozzando follemente, le sue braccia mi avvolgono non appena mi getto su di lui. Le mie piccole mani stringono il retro della sua maglietta nera.

"Piccola woah! Cosa c'è che non va? Se-" viene interrotto da mio padre che avvicinandosi inizia a parlare con calma, ancora una volta.

"Rosa, torna qui. Ora." dice mentre cerca di afferrarmi, ma mi nascondo dietro Harry e mi aggrappo letteralmente a lui. Sentiva che qualcosa non andava quindi rimase lì a coprirmi con il suo corpo tonico, cercando di tenermi il più nascosta possibile.

"L-lui mi ha f-fatto del male! Lo fa da anni! C-credimi per-perfavore Har-" mi interrompe dolcemente, stringendomi la mano.

"Lei è uno spregevole essere umano" sibila Harry.

"Lei non tornerà più qui, non me ne frega un cazzo di quella che pensa" dice prima di girarsi e stringermi al petto.

"Sei al sicuro, piccola, andiamo" sussurra mentre mi solleva e mi porta fino ala sua auto.

Restiamo in silenzio per tutto il tragitto fino al suo appartamento.

*

"Perché non ne l'hai detto?" chiede dolcemente stando su di me, mi ha coccolata tutto il tempo.

"Ero spaventata" mormorai accoccolandomi di più stando fra le sue braccia protettive.

"Beh, è okay ora. Non voglio che tu abbia nemmeno un briciolo di paura finché sei con me, e come ho detto prima non ritornerai lì, okay? Ti amo piccola, e non lascerò che si avvicini di nuovo" dice baciandomi la fronte. Il mio si gonfia d'amore alle sue parole così piene di onestà.

"Grazie Harry" dico, sentendolo con ogni fibra del mio corpo. Gli lascio un leggero e dolce bacio a stampo e sorridendo gli sussurro "Ti amo anch'io"

Ride leggermente strofinando il suo volto nella mia spalla mentre mi teneva stretta per tutta la notte.


A/N: Ciao a tutti, ecco un nuovo capitolo anche molto più lungo del primo. Mi raccomando cliccate quella stellina.

Detto questo enjoy the story xx.

~Giusy

Harry Styles imagines.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora