C'era una volta, tanto tempo fa, in un paese lontano, una ragazza bellissima, alta bionda e con gli occhi azzurri, in pratica una di quelle che trovi dalla mezzanotte in poi sulla Salaria.
La madre una psicopatica tossico dipendente depravata, aveva deciso di chiamarla CAPPUCCETTO ROSSO ROTTO, in quanto era rimasta gravida durante un rave party, per colpa di un preservativo fallato comprato dai cinesi a piazza Vittorio.
Un giorno la mamma di cappuccetto chiamò la ragazza, "Cappuccetto, ho bisogno che tu porti queste PASTE alla nonna..." la fanciulla ruttando rispose: "E che palle!! ma portagliele tu no? io nun c'ho manco n'euro pe la benzina...." la madre gli diede uno storcicollo talmente forte che la bambina stramazzò a terra, quando si riprese trovò sul comodino un biglietto "Cappuccetto vedi da movite co ste paste, perchè sennò quanno torno m'incazzo davvero, e te sequestro l' i-pad il pc e pure le sigarette e il motorino, t'ho lasciato 10 euri pe la benzina, ti amo. Firmato mamma".
Alla povera cappuccetto non restò che truccarsi mettersi la gonna le autoreggenti e siccome tirava pure na certa "gianna" si mise anche la mantella rossa, regalo di un facoltoso "amico" per una seratina tutto sesso e cocaina.
La ragazza accese lo scooter e sorrise pensando che aveva fregato la madre, in quanto aveva ancora due tacche di benzina, prese il pacchetto di extasy, e le mise sotto la sella, e si recò di corsa alla piazzetta di nostra signora di guadalupe pensando " mò me pijo du scudi de fumo e poi vado da quella sfasciapalle de nonna..." presa la sua medicina iniziò a guidare in direzione di casa della nonna, certo da Ottavia a Palestrina, non era certo una passeggiata, ma Cappuccetto alterata dall'aver fumato tre canne in dieci minuti sembrava aver ritrovato il sorriso...
Giunta sulla Prenestina, Cappuccetto sentì l'irrefrenabile bisogno di andare in bagno, "porca Eva co' tutte ste buche me stò a piscià sotto" non riuscendo più a trattenere la vescica, si recò di corsa dietro un'albero, non curante delle parole della madre nel biglietto "P.S. Cappuccè nun te fermà pe strada che potresti incontrà quer maniaco pedofilo der LUPO cattivo...Se te succede quarcosa quanno torni te dò er resto."
Cappuccetto con un sorriso ebete stava svuotando l'alcool bevuto la sera prima, quando da dietro un cespuglio saltò fuori minaccioso il Lupo e ululando gridò " A bionda che ce l'hai na cartina??" Cappuccetto per nulla intimorita e col perizoma ancora calato rispose: "accanname Lupo, io manco le sigarette me fumo, che mamma nun vole..." il Lupo sentendosi preso in giro guardando negli occhi de cappuccetto urlò ancora più forte "A stronza ma si c'hai l'occhi come quelli de Jim Morrison quando cantava Light my fire, ma chi voi pija per culo, damme sta cartina, prima che m'incazzo..." Cappuccetto per nulla spaventato, si avvicinò al lupo e con voce sensuale gli rispose "e tu, tu cosa mi dai in cambio?? " il lupo che era famoso per essere un infoiato cronico, si eccitò molto al suono di quelle parole, e mentre con la zampa stava per accarezzare le trecce bionde di cappuccetto, si sentì colpire la parte bassa del ventre da un calcio fortissimo che lo piegò in due.. "Così ti impari lupo der cavolo, io sò carne troppo tenera per un maniaco come te...