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"Jude, per favore prometto che la prossima volta ti ascolterò" piagnucolo nel ricevitore del telefono cercando di essere il più convincente possibile. A questo punto direi che non devo nemmeno sforzarmi perché sono veramente disperata, appoggiata al muro freddo dietro la proprietà degli Styles.
"Mary cazzo ti avevo avvisata ora arrangiati!" Sputa freddo in tono deluso dall'altra parte del telefono. Sento un leggero sbuffo poi nulla.
Mi si è spento il telefono.
"Fantastico Mary.." Sussurro a me stessa non trovando per niente conforto nelle mie parole. Chiudo gli occhi deglutendo cercando di rielaborate la critica situazione in cui mi sono cacciata. Dietro di me una musica assordante non smette di far vibrare i muri e le luci neon illuminano le finestre ogni secondo di un colore diverso. Data la grandezza smisurata della villa immagino che i vicini siano pagati per sentire ogni sera questo gran baccano di adolescenti schifosamente ubriachi.
Katrine mi aveva garantito che sarebbe stata una semplice festicciola con qualche birra tra gli amici. Non pensavo che mi sarei ritrovata tra persone sconosciute a cercarla per tutta la villa. Mi terrorizza di più il fatto che le sia successo qualcosa tra quei ragazzi intossicati che del mio passaggio a casa.
Mi allontano da quel muro vibrante prendendo un sospiro fissando lo schermo del telefono spento in cerca di un'idea.
Eppure Jude mi aveva raccomandato di non andarci, lui stesso non andava a questo tipo di feste nonostante frequentasse la compagnia di Styles. Ricordo perfettamente il momento straziante in cui mi ha elencato tutti i vari tipi di droga sulle dita della mano, come se io sapessi realmente di cosa parlasse e a cosa servissero. Mi sento così stupida in questo momento. Non sono fatta per questo, non so come mi sia fatta coinvolgere da Katrine e a farmi convincere.
Sussulto non appena sento avvicinarsi delle voci nel buio dietro la villa. Non voglio cacciarmi in altri guai, se mi succedesse qualcosa nessuno mi sentirebbe urlare da qui dietro. Mi appiattisco al muro con il cuore che batte a mille sperando di non farmi vedere da nessuno.
"Dammene un po'! Ti ho dato un sacco di fottuti soldi per quella bustina" si lamenta un ragazzo che ha appena svoltato l'angolo. Noto la sua figura torreggiare nel buio e dietro subito altri due ragazzi. Dalle voci arrabbiate miste all'alcol non credo stiano discutendo sul loro libro preferito.
"Cazzo stai al tuo posto Will, mi fai innervosire quando fai così." si lamenta il ragazzo più alto che sta maneggiando con qualcosa di troppo piccolo da vedere per i miei occhi. Suppongo non sia niente di buono e dal modo in cui si guarda in giro capisco che non è nemmeno legale. Trattengo il fiato quando la sua testa si ferma nella mia direzione di conseguenza anche i suoi amici incuriositi mi fissano.
Non posso far altro che starmene ferma inquietata dalla prossima mossa che potrebbero fare questi ragazzi.
Non appena una risata mi rimbomba nei timpani e vedo i ragazzi avvicinarsi per niente felici di qualcuno che ha assistito alla loro conversazione privata, giro sui miei stessi passi correndo verso l'entrata dell'enorme casa. I miei piedi non si fermano finché non raggiungo il portone principale stracolmo di gente rispetto a quando ero arrivata. Mi guardo indietro più volte poi azzardo ad entrare facendomi spazio tra i corpi sudati dei ragazzi che ballano goffamente. Trattengo le lacrime cercando di rimanere composta a quell'atmosfera per niente adatta a me guizzando con gli occhi da tutte le parti, cercando la mia migliore amica. Noto delle scale in cima alla grande sala. Non capisco la gente che non apprezza la bellezza di un posto così ma la rovina inondandola di alcol e ragazze mezze nude. Mi alzo i pantaloni che cadono troppo spesso per i mie gusti in modo che arrivino quasi al mio top bianco. Fa estremamente caldo e sento già i capelli che mi si appiccicano alla schiena. Trattengo il fiato mentre passo tra le persone tenendo ancora come punto fisso le scale nonostante la luce non sia delle migliori. Prima di arrivare al mio traguardo sento delle palpatine e spero non fossero intenzionali ma la cosa mi fa comunque rabbrividire. Chiudo per un secondo gli occhi salendo le scale sulle quali c'è meno gente fermandomi in cima, guardando poi nella sala la qualche mi da una visuale molto più abbondante in modo da trovare Katrine.
Sembrano tutti uguali, come se fosse una gara di chi riesce a strusciarsi di più uno contro l'altro. Mi viene un senso di vuoto a guardare questa scena, mi sento fuori luogo, mi sento sbagliata e non vedo l'ora di tornare a casa.
I miei occhi si spalancano quando la mia poca pelle scoperta dal top, sul ventre, viene coperta da due grandi mani. Cerco subito di liberarmi divincolandomi dalle braccia sconosciute rischiando quasi di cadere dalle scale principesche.
Le braccia mi fermano in tempo prima del mio volo facendo voltare il mio corpo. Alzo gli occhi notando subito un abbagliante sorriso che mi regala il ragazzo di fronte. Lo osservo con terrore sperando che basti affinché mi lasci andare. I suoi occhi verdi si illuminano sotto la luce neon provocandomi un brivido quando muove le dita lunghe lungo i miei fianchi avvicinandomi a lui.
"Vedo che la festa non ti sta piacendo, angelo" fa una finta smorfia guardandomi ghignando poi poggiando lo sguardo sul mio seno. Imbarazzata punto il mio sguardo altrove sperando che lui faccia lo stesso. Il ragazzo sconosciuto davanti a me si passa la mano tra i folti capelli leggermente arricciati sulle punte.
"Sei anche muta, cazzo ma chi ti ha fottutamente fatta entrare?" ride leccandosi le labbra rosee tirandomi contro il suo corpo alto facendomi scontrare. È riuscito a dire più parolacce nella frase che verbi.
Stringo la sua maglietta per poi cominciare a tirargli dei pugni con tutte le mie forze per farlo allontanare. Dev'essere uno di quei malati che si drogano alle feste e poi pedinano le ragazze per divertimento.
"Lasciami maniaco!" Grido inutilmente ma a nessuno importa realmente ciò che succede tra me e questo sconosciuto.
Mi sento sola in una stanza piena di persone.
Le mani del ragazzo raggiungono la parte posteriore del mio collo facendomi rabbrividire stringendo poi in una presa non troppo forte facendomi stare ferma. Non ho più fiato e quando alzo il viso per pregarlo gentilmente questa volta di lasciarmi andare le sue labbra si chiudono sul mio collo. Una sensazione di calore mi invade tutto il corpo già ardente per l'ansia. Mi blocco quando con una mano mi tiene a lui per il fianco e con l'altra mi fa inclinate la testa passando la lingua sul mio collo. I brividi mi corrono lungo tutto il corpo e sicuramente questo non gli è passato inosservato dal momento che sento il suo petto vibrare contro il mio in una risata.
La sua lingua calda tocca ogni parte esposta del mio collo facendomi fremere per qualche secondo mentre i suoi ricci mi solleticano ai lati. Sento il respiro caldo del ragazzo su di me poi le sue labbra sostituiscono la lingua lasciando baci morbidi come se stesse godendo di me.
"Sei molto buona, non vedo l'ora di vederti con lui piccolo angelo.. " sussurra la sua voce roca al mio orecchio.
Deglutisco scuotendo la testa all'affermazione del ragazzo. Qualunque cosa significhi mi fa paura e voglio andarmene da qui il più presto possibile con o senza Katrine.
"Io.. Ti prego-" non riesco a finire la frase che un ragazzo ci viene addosso allontanando il contatto tra noi due. Mi sento sollevata, come se avessi nuovamente ripreso a respirare dopo una lunga apnea.
Dallo sguardo duro che ha assunto il mio maniaco sento le gambe cedermi e faccio dei passi indietro volendomi trovare altrove. La sua mano si alza muscolosa colpendo il povero ubriaco stendendolo. Il suo gesto mi fa rivoltare lo stomaco e ne approfitto della distrazione per scendere le scale attenta a non inciampare, correndo come mi è possibile tra i ragazzi. Sono nel pieno di una folla e spero che non mi trovi più. Adesso sembrerò anche maleducata spingendo i vari corpi per farmi spazio ma non vedo altro modo per raggiungere l'uscita.
Non appena i miei piedi toccano l'erba candida del prato continuo a correre fino a raggiungere il cancello principale. Sento più casino adesso nonostante sia più lontana, credo sia scoppiata una vera e propria rissa. Mi appoggio ad una macchina delle tante parcheggiate lungo il viale tirando fuori dalla tasca il telefono ancora spento. Speravo in un'illuminazione divina, sospiro mentalmente arresa.
Mi giro nuovamente verso la villa sentendo bruciare gli occhi e non capisco più se è per la mia piccola crisi di pianto o per il panico di prima.
"Puoi usare il mio se vuoi" una voce fredda dietro mi fa sussultare sul posto.
Mi giro e vedo un ragazzo dalla figura slacciata appoggiato alla macchina a cui mi sono avvinghiata anch'io che mi scruta poco interessato allungandomi un telefono luminoso. Lo guardo con diffidenza passando lo sguardo da lui al telefono tentata.
"Non mordo, e neanche il telefono" ride leggendomi nel pensiero vedendo i miei gesti insicuri "Avanti bimba, preferisci ritornare li?" Mi indica la villa chiassosa.
Scuoto la testa velocemente prendendo il telefono con la mano tremante digitando il numero di Jude portandolo all'orecchio ansiosa.
Segreteria. Mi passo la mano tra i capelli sul punto di crollare lì sperando di non risvegliarmi per le prossime ventiquattro ore.
"Jude? Stavi chiamando lui bimba?" Ridacchia fissando il numero sul suo telefono mettendoselo poi in tasca facendo un piccolo sorriso forzato.
"Si, devo tornare a casa ma lui non vuole venire a prender- Aspetta! Come conosci mio fratello?" Lo guardo confusa osservando la sua postura rilassata mentre mi guarda. Ha i capelli scuri, leggermente scompigliati che fanno risaltare i due orecchini. Il suo sguardo è deciso ma allo stesso tempo terribilmente affascinante. Dal collo partono dei tatuaggi marcati che spariscono dentro la sua t-shirt scura. Sembra uno di quei ragazzi pericolosi dai quali meglio stare alla larga però è stato davvero gentile a darmi il suo telefono aiutandomi a chiamare Jude. Credo che dovrei evitare di giudicare dall'apparenza.
"Ti porto io a casa, sali in macchina" dice duro tirando fuori un mazzo di chiavi sbloccando la macchina sulla quale ero appoggiata prima. Arrossisco mentre sale al posto del guidatore e mi sento terribilmente in colpa per essermi appoggiata prima alla sua macchina senza avergli chiesto il permesso. Adesso che ci penso non l'ho nemmeno ringraziato per aver usato il suo telefono.
"Rimani lì imbambolata aspettando che ti rapiscano gli alieni o accetti il passaggio!" Sbotta infastidito aprendomi la portiera dall'interno. Premuroso. Alzo gli occhi al cielo. Non ho molte altre possibilità, anzi nessuna, quindi mi muovo e salgo in questa macchina mostruosamente grande con questo sconosciuto. Credo di averne visti abbastanza di sconosciuti per oggi, lui però sembra l'unico a non avermi aggredita o nominata in qualche modo strano.
"Stai bene bimba?" Ridacchia facendomi innervosire per il suo nomignolo. Mi sbagliavo.
"Grazie per il passaggio, sei davvero gentile.. Ehm " mi fermo non sapendo il suo nome.
Fa partire la macchina tenendo una mano sul volante e l'altra appoggiato al finestrino aperto passando lo sguardo calmo sulla strada. Non sento puzza di alcool quindi deduco che non ha bevuto, magari non è nemmeno di quella stupita festa, però la sua macchina era parcheggiata esattamente di fronte ai cancelli della villa.
"Sono Zayn, conosco tuo fratello e basta, non sapevo avesse una sorellina" sussurra e lo vedo passare più volte lo sguardo su di me fermandolo poi sulla strada illuminata dai lampioni.
"Non vi assomigliate affatto" sorride poi.
Stringo il mio telefono nella mano riconoscendo le strade molto vicine al mio appartamento ed esulto mentalmente sentendomi più al sicuro.
Ho sbagliato terribilmente a lasciare Katrine li da sola ma dalle tante volte che è andata a quel tipo di festa credo che se la caverà.
Mi concentro sul paesaggio dal finestrino evitando qualunque conversazione con il ragazzo sconosciuto. Sento una certa tensione nell'aria. Non l'ho mai visto con mio fratello a scuola o semplicemente non ci ho mai fatto caso ma non ho intenzione di dargli troppa confidenza.
Giro appena il viso notando come le sue braccia sono adesso entrambe rigide e le mani stringono il volante. Non si vede più la pelle bianca per quando è coperta dall'inchiostro dei tatuaggi scuri. Non mi è mai piaciuto questo tipo di ragazzi, per loro è arte, per me è dolore. Chissà quanto ha sopportato per arrivare ad essere tutto tatuato.
"Smettila di fissarmi" dice a tono infastidito guardando la strada davanti a lui. Sembrava così concentrato. Come fa a sapere che lo stavo guardando.
Giro la testa lentamente colta in flagrante notando che sono arrivata alla destinazione. Sorrido sentendo una sensazione calda di sollievo e stringo la maniglia per uscire.
Spingo più volte ma inutilmente, la macchina è bloccata.
Mi giro a guardarlo confusa. Un ghigno esce dalla sua bocca provocandomi subito i brividi lungo tutta la spina dorsale. Osservo i suoi accenni di barba scura che gli incorona il mento mentre mi fissa negli occhi. "Non mi ringrazi bimba?" Sussurra intenso.
Lo guarda nervosa guardando poi la casa di fronte volendo con tutta me stessa trovarmi lì adesso.
"Grazie Zayn.. Scusa per il disturbo" sussurro tirando nuovamente la porta ma niente. Lo vedo uscire e la sua figura alta fa il giro della macchina aprendomi gentilmente la portiera. Mi fa un occhiolino prima che i miei piedi si muovano velocemente verso il grande edificio correndo per le scale. Non mi sono mai sentita così imbarazzata e in pericolo in tutta la mia vita.
Non voglio più avventure.

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