Parte senza titolo 3

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Il mattino seguente, Vir aprì gli occhi pronta a raccontare a sua madre dello strano sogno fatto, con tanto di teletrasporto andato male e Selvaggi, ma quando uscì dal suo nido di foglie la cruda realtà le segnò un solco di dispiacere lungo la fronte. Tuttavia era orgogliosa di sé, per essere sopravvissuta per più di ventiquattro ore lontana da casa, sperduta in mezzo al nulla. Si alzò, sempre con estrema attenzione, e una sensazione pungente nel basso addome le ricordò le sue funzioni fisiologiche. A casa, era abituata a trovare dei gabinetti pubblici ogni cinquanta metri, qui invece avrebbe dovuto farla all'aperto e solo all'idea provava vergogna e disagio.

"Avanti, non fare la stupida. Non c'è nessuno!" si disse, addentrandosi nel bosco per trovare comunque un po' di privacy. Una volta liberata la vescica, riuscì a pensare più lucidamente al da farsi: innanzitutto avrebbe fatto scorta di acqua e bacche nei dintorni, dopodiché si sarebbe costruita una coperta di foglie, infine si sarebbe avventurata verso la collina più alta che aveva scorto il giorno prima, per avere una visuale ancora migliore e rendersi visibile ai soccorsi. Giunta al terzo step del suo piano, però, si decise a passare direttamente al successivo: senza aghi né fili, infatti, le fu impossibile tenere assieme abbastanza foglie per costruirsi una coperta. Prima di incamminarsi si cosparse il viso e i vestiti di fango, pensando così di allontanare insetti molesti e sguardi di Selvaggi, i quali sicuramente sarebbero stati attratti dalla moda argentea di Luxa.

La collina era più distante di quanto si immaginasse: a fine giornata era solo a metà strada, con i piedi doloranti pieni di vesciche e il corpo indebolito dall'insolita dieta. Si trovava nel bel mezzo di un prato, ora, e non vi era alcun riparo per la notte. Non poteva sostare a lungo, tuttavia si concesse una breve pausa per riposarsi e finire la metà avanzata della barretta energetica. Si fasciò i piedi meglio che poté usando i brandelli di una camicia che si era portata dietro e riprese a camminare spinta da una forza di volontà che non aveva mai saputo di avere.

Verso mezzanotte o poco oltre, quando oramai la luna era perpendicolare al suolo, raggiunse finalmente la sommità della collina più alta e si accasciò a terra, esausta. Utilizzò il contenuto di un'intera borraccia per sciacquare le ferite ai piedi per evitare che facessero infezione, e conservò l'altra per bere. Non sarebbe però mai bastata per affrontare un secondo viaggio come quello, e la fame unita alla stanchezza avvelenarono il suo animo di pessimismo allo stato puro. "Sono passati quanti giorni? Tre, o forse quattro... e ancora nessuno è venuto a cercarmi. Il microchip deve essersi guastato con le radiazioni del teletrasporto, morirò in questo posto e non vedrò mai più i miei genitori. Altro che laurea, altro che futuro... finirò per concimare i campi con la mia carne putrefatta." mormorò a sé stessa. Rassegnata alla sua fine, si impose per lo meno di andare a morire in una radura isolata affinché i Selvaggi non facessero scempio del suo corpo, quindi si alzò traballando e fece un giro su sé stessa per osservare l'orizzonte. Alla sua destra (non aveva idea di quale punto cardinale fosse, ma presumeva che fosse l'ovest) si ergeva una catena montuosa imponente alle cui basi erano disseminati minuscoli puntini di luce ed esili pennacchi di fumo. Vir capì che si trattava di un villaggio di Selvaggi, calcolò che distava qualche giorno di viaggio e che se avesse preso la direzione opposta avrebbe avuto sempre un margine di vantaggio nei loro confronti. Si voltò quindi verso il presunto est, direzione verso la quale scorreva il fiumiciattolo che aveva appena lasciato. Nessuno glielo aveva mai insegnato (in un polo tecnologico come Luxa non era necessario saperlo) ma intuiva che se fosse andata in quella direzione prima o poi avrebbe trovato un altro villaggio, siccome l'acqua è un elemento essenziale alla vita e Luxa stessa sorgeva poco distante da un vasto fiume. Verso sud, o forse nord, c'era il bosco di cui non si vedeva la fine, e nell'altra direzione si susseguivano una moltitudine di colline brulle o rigogliose, con profonde vallate.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 16, 2016 ⏰

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