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Piano piano aprii gli occhi a causa di una piccola luce che entrava dalla finestra.

Li stroppicciai ancora impastati dal sonno e mi alzai svogliatamente dal letto.

Oggi non mi andava di fare niente e questa notte non è stata di certo una delle migliori.

Presi dei vestiti a caso e andai in bagno a prepararmi.

Avevo delle occhiaie orrende, ma possibile che per una volta non posso essere presentabile senza dover ricorrere al trucco?

Sbuffai e iniziai a coprirle con un po' di correttore cercando di rimediare almeno in parte.

Coprii il mio viso con del fondotinta e passai del mascara sulle mie ciglia rendendole piú folte.

Sembrava piacermi questo semplice trucco almeno sperando di essere piú presentabile rispetto a prima.

Indossai i vestiti e con calma scesi giú in cucina per la colazione.

Un buon profumo di caffè inondò le mie narici dandomi un senso di piacere.

Le brioche sul tavolo, in quel momento, fecero aumentare la mia fame.

"Buongiorno." disse una voce alla mie spalle facendomi sobbalzare.

Vedendo chi era quello non fu piú un buongiorno.

Ma ben si, brutto.

Non risposi e mi sedetti godendomi quella colazione parecchio invitante.

Dopo le sue parole di ieri mia sorella ha pure il coraggio di rivolgermi la parola con un sorriso da ebete stampato in volto?

Si sedette di fronte a me sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori.

Ma che ha da sorridere?

"Adesso non mi rivolgi piú la parola, eh sorellina?" chiese sorseggiando il suo latte caldo.

"Non rompere." sbuffai addentando la mia brioche alla crema.

Posó la tazza sul tavolo lanciandomi un'occhiataccia.

"Abbassa il tono, ragazzina." mi guardò negli occhi.

"Ragazzina, eh?ti credi tanto piú matura di me?" risposi acida.

La cosa che fa piú male è litigare con la persona che ti è sempre stata vicina.

Vorrei sfogarmi in un pianto ma preferirei lasciar perdere.

"Vedi di stare attenta a come parli."

Mamma mia che paura.

"Non pensare di essere tanto "famosa" solo perchè sei la ragazza di Federico aka stronzo del cazzo." dissi.

Diventó sempre piú nervosa e la cosa iniziò a non piacermi.

"A differenza tua, io, piaccio ai ragazzi." disse acida uscendo dalla porta.

Questa faceva troppo male, troppo.

E non posso credere che quelle parole siano uscite dalla sua bocca.

Finii la colazione e poi uscí.

Oggi mi toccherá andare a scuola a piedi dato che mi mia madre è uscita presto per il lavoro.

"Mi stai seguendo forse?" chiese una voce dietro di me.

Fa che non sia chi penso.Fa che non sia che penso.

"Federico non farmi ridere. Tu stavi seguendo me piuttosto." incrociai le braccia al petto sbuffando.

Gli scappò un sorrisino sulla faccia e avanzò verso di me.

Io e te = la soluzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora