SCUSATE IL RITARDO E LO SCHIFO CHE STATE PER LEGGERE... Ma ultimamente tra comunioni e concerto dei #5SOS il tempo per aggiornare era veramente poco. BUONA LETTURA, ora scappo a nascondermi.
Nonostante la musica alta e la folla che ballava intorno a loro, sembravano essere chiusi in una bolla di sapone. Continuavano a guardarsi e Giovanni non riusciva a spiccicare una sola parola, il suo sguardo saettava da Francesca a Pietro ed alle loro mani ancora intrecciate. Quando sembrò che l'aria avesse deciso di riempirgli nuovamente i polmoni si decise a parlare
-''Cosa significa questo?'' si limitò a dire indicando le loro mani, Francesca istintivamente la ritrasse, ma Pietro continuava a starle accanto, portando la mano ora libera sulla sua spalla.
-''Giò, quando sei tornato? Potevi chiamarmi, saremmo andati a prendere qualcosa da bere insieme'' Pietro cercava di smorzare la tensione tra loro tre, nonostante anche lui si sentisse stranamente nervoso alla presenza di quello che fino ad un mese prima era il suo migliore amico, Francesca invece non distoglieva lo sguardo dal viso di Giovanni, senza riuscire a dire nulla o a muovere un solo muscolo. Giovanni sembrò non sentirlo neanche, continuava a tenere gli occhi puntati sulla ragazza davanti a lui
-''Allora ? Stai con lui adesso?'' Francesca sentiva gli occhi di lui bruciarle la pelle, prese un bel respiro e finalmente si decise a parlare
-''No, non stiamo insieme. Lui è semplicemente rimasto al mio fianco, al contrario tuo. Poi credo che la cosa neanche ti riguardi''.
Giovanni sapeva che Francesca aveva perfettamente ragione, era sparito senza darle la minima spiegazione e sapeva che nel momento esatto in cui aveva fatto quella scelta l'aveva persa, aveva perso qualsiasi diritto su di lei. Nonostante razionalmente sapesse di dover andar via e lasciarla vivere la sua vita, sentiva che però non era la decisione giusta per lui, per loro. Sentiva un peso sul petto ed aveva la necessità di liberarsene il prima possibile, tese una mano verso di lei e con un tono di voce più calma decise di parlare di nuovo
-''Vieni via con me'' aveva paura che non afferrasse la sua mano, che se ne andasse via con Pietro senza degnarlo di uno sguardo, senza dargli modo di poterle spiegare tutto, perché anche se non doveva aveva deciso di dirle tutto.
Francesca fissava la mano tesa verso di lui, qualcosa le diceva di afferrarla e correre via da lì, abbracciarlo, ascoltare tutto quello che lui aveva da dirgli ma sapeva anche che dopo quello che le aveva fatto non poteva tornare da lui come se niente fosse. Le lacrime minacciavano di uscirle da un momento all'altro, doveva andarsene da lì
-''Io devo andare, ho bisogno d'aria'' Pietro, che in tutto quel lasso di tempo era rimasto zitto ad osservare la scena, la bloccò dal polso trattenendola accanto a sé
-''Ti accompagno fuori'' lei tolse lentamente la mano e scosse la testa, aveva bisogno di schiarirsi le idee e stare qualche momento da sola. Si diresse verso l'uscita posteriore a passo svelto, scostando la gente che le impediva di raggiungere la meta. Una volta fuori si appoggiò al muro, tirando un sospiro e cercando di calmare il battito cardiaco, non riusciva a credere di averlo rivisto, che lui fosse nuovamente a Milano e non l'avesse cercata neanche una volta per dirle che era tornato. In quel momento la realtà la investì con tutta la sua crudeltà, lui se ne era andato senza troppi problemi, non gli importava nulla di lei, doveva farsene una ragione. La rabbia prendeva il posto della tristezza, avrebbe solo voluto prenderlo a pugni, lanciò la borsetta a terra e cacciò un urlo di disperazione, si sentiva frustata, stava per urlare nuovamente quando la porta che dava sulla strada dove si trovava si spalancò. Pochi secondi di silenzio, Francesca stava per aprire bocca quando in un attimo lui le fu addosso, i loro corpi si incastravano alla perfezione, come pezzi di puzzle perfettamente incastrati, come se non avessero fatto altro per tutta la vita. Lui la baciava, con le mani sul suo piccolo viso, con i pollici le asciugava le lacrime che ormai avevano preso ad uscire senza vergogna, mentre lei gli teneva le mani sul petto come se da un momento all'altro potesse respingerlo. Si staccarono entrambi senza fiato, le labbra gonfie e le guance arrossate, nessuno dei due osava proferire parola, ma il silenzio fu rotto dal suono della mano di Francesca che entrava in contatto con la guancia di Giovanni, lui continuava a non dire niente, consapevole di meritarsi quello schiaffo ed anche di più
-''Sei uno stronzo, come hai potuto sparire così, ti odio, sei un egoista di merda'' continuava ad insultarlo ed a colpirlo con i pugni sul petto e lui non sembrava neanche sentirla, continuava a guardarla ed a pensare solo a baciarla di nuovo, lei continuava ad insultarlo senza sosta, Giovanni le bloccò i polsi e l'attirò a lui, facendole poggiare il viso sul suo petto
-''Ti prego, vieni via con me sta notte, non ce la faccio a vederti tra le braccia di Pietro'' Francesca non ebbe il coraggio di alzare il viso e guardarlo negli occhi, sentiva il suo profumo invaderle le narici, si sentiva finalmente a casa. In quel momento capì che si trovava esattamente dove avrebbe voluto essere, tra le sue braccia, sentendosi finalmente a casa.
-''Pietro è solo un mio amico. Tra l'altro è il tuo migliore amico Giò'' lui sospirò, sapeva che lei aveva ragione, ma la gelosia gli aveva offuscato qualsiasi pensiero logico la sua testa potesse produrre.
-''vieni via con me'' continuava a ripeterle nell'orecchio, il respiro caldo le solleticava il collo, procurandole piccoli brividi lungo tutto il corpo, sapeva che non sarebbe dovuta andare via con lui, ma le sue gambe si mossero da sole, le loro mani erano agganciate l'una all'altra ed in un attimo erano nuovamente dentro al locale, Francesca aveva bisogno delle chiavi della macchina di Aurora, lei poi sarebbe potuta tornare con Pietro. La sua migliore amica la guardava scettica, non si era neanche scomodata a salutare Giovanni, si era limitata a fulminarlo con lo sguardo e proprio non riusciva a concepire che lei stesse andando via con lui, ma sapeva che sarebbe stato inutile fare domande in quel momento, Francesca le avrebbe raccontato tutto a tempo debito, sperava solo che non la ferisse un'altra volta. Salirono in macchina senza dire nulla, il silenzio li avvolgeva come una morbida coperta, era un silenzio piacevole, in quel momento non c'era nulla da dire, i loro respiri andavano all'unisono ed era tutto quello di cui avevano bisogno per ora, le parole sarebbero arrivate al momento giusto.
Buttò la sigaretta dal finestrino e mise in moto, seguiva la mini cooper nera senza dare troppo nell'occhio , avevano una questione in sospeso e avrebbe regolato i conti, presto o tardi.
Chi sarà la persona misteriosa che segue i nostri due piccioncini appena ritrovati? So che è abbastanza corto però non volevo mettere troppa carne sul fuoco e volevo concentrarmi sulla ricomparsa di Giò. Comunque fatemi sapere cosa ne pensate, cosa avreste fatto al posto di Francesca e chi pensate possa essere la macchina misteriosa che li ha seguiti.
Lots of love, -Jenny.
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Amami, se hai coraggio. ||Giò Sada||
Fanfiction''Amami, se hai coraggio'' racconta di quanto possa essere doloroso e pericoloso l'amore, quello vero, quello che ti entra nelle vene e ti brucia, brucia e logora ogni parte di te. Racconta di quanto sia difficile a volte avere il coraggio di amare...