Gente che entra, gente che esce, io che rimango li, in quel bicchiere di plastica trasparente come me. L'aria era invasa da un profumo denso, profumo di casa, il caffè. Quella sostanza con una cosí alta percentuale di me. Osservo la vita che scorre, sul freddo bancone di marmo e sono sola, ma poi entra lei e riscalda la mia giornata, come il sole estivo. Il mare. Il sale. L'amore. Il fuoco dei miei occhi precede quello del mio cuore. Sta là, nella sua consueta bottiglietta, nello zaino di uno studente, ma il suo tappo esce dalla tasca, come uno spiraglio di luce nel buio dei miei sentimenti. Mi illumina l'animo e il mio animo emana luce.
Ha inizio una vera e propria battaglia di sguardi...
Non posso fare a meno di dirigere il mio sguardo verso la sua bellezza, perché si. Si. E ancora si. Quella è pura bellezza, pura come la trasparenza cristallina dell'acqua di montagna, pura come l'amore e il mare, l'aroma del caffè.
La tensione si fa sempre più pesante, schiacciante, ma non me ne frega nulla. Lei è qui adesso ed io sono felice.
Tutto ad un tratto, ogni mio sogno e tutti i miei film mentali si infrangono, come il vetro, come il ghiaccio, il mio ghiaccio. È arrivata lei a rubare l'intensità dei suoi sguardi.
Non mi rimane che l'aroma del caffè.