12.

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Eccomi arrivato al bar.
La vedo  seduta a un tavolino con un bicchiere di succo al pompelmo.
Gli occhiali da sole e il vento che le scomigliava i capelli in modo perfetto.

La raggiunsi

"Hey"

"Hey Ross, scusami per il cambio dell'ora ma ho dei problemi all'ospedale e posso solo oggi."

"Tranquilla, non avevo nulla di meglio da fare"

"Niete lavoro?"

"Be eccco è una questione complicata.."
"Come sarebbe complicata?"

"Ecco. Praticamente io e la mia ragazza c'eravamo  trasferiti lontano da qui e io lavoro li che ho fatto un trasferimento.
Ma per problemi familiari ho dovuto prendermi una settimana di vacanza"

"Ah capisco"
sospirò  verso la fine della frase

"Qualcosa non va?"
"No è che...insomma Riker ci aveva organizzato un appuntamento e io pensavo che non eri fidanzato"

"O be è che Riker non lo sa e poi a quanto stanno le cose non sono più fidanzato"

"Come mai?"

"Problemi familiari"

"Mh. ..capisco"

"Ross ecco.." incominciò a dire
"Si"
"Io ormai ho quasi trent'anni non voglio comportarmi come una ragazzina"

"Sono d'accordo"

"Tu mi piaci Ross. Perché non ci vediamo e parliamo. .."

"Se vuoi possiamo parlare da me"
Feci  il mio sguardo da ghiaccio a cui nessuna donna  ha mai saputo resistere.

"Mi piacerebbe molto" rispose poggiando la testa sulla mano destra e facendo un sorriso grazioso.

Mi alzai  facendole strada.

Arrivammo a casa mia .

Si buttò sul divano togliendosi subito dopo le scarpe.
Rise per poi guardarmi come un animale guarda la sua preda.

Risi alla sua pazzia che mi ricordò Alison.
Mi avvicinai e senza perdere tempo la baciai.
Contraccambio subito.
Portò le sue mani nei miei capelli. Non ci staccammo neanche per un secondo.
Ci spogliammo a vicenda, senza neanche renderci conto eravamo ormai nudi sul divano, coperti da una coperta e io facevo movimeenti decisi sopra di lei.
Usai quella stessa coperta anche con Alison.
Mi sento terribilmente in colpa.  Ma al sesso non si comanda.

Ci rivestimmo finito il tutto
"Be io devo andare" disse lei mentre si abbottonava la camicetta

"Ciao" dissi con un sorriso e accarezzandole le guance.

Uscì di casa e non appena chiuse la porta mi arrivò un messaggio di Alison

"Dobbiamo parlare vieni subito"

"Sto arrivando" risposi non aspettando un solo secondo.

In Love With My UncleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora