TWO

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"Non siamo in ritardo?" domando più a me stessa che alle altre persone presenti all'interno del corridoio buio. Davanti a noi si trovano ancora due ragazze che deduco stiano aspettando come noi il loro ingresso per poter abbracciare i ragazzi.

"Siete Amanda e Izobelle? Vi hanno cercate ovunque prima" ride una delle due che si presenta come Georgia. Siamo famose. 'Nei tuoi sogni' mi deride la fastidiosa vocina all'interno della mia testa. 

Scopro che sono cugine e che si sono fatte più di quattro ore in auto per essere qua adesso. Ma tutti facciamo pazzie per i nostri personaggi preferiti, no? C'è addirittura chi passa più di 24 ore al di fuori del luogo dell'evento pur di ritrovarsi in prima fila!

Georgia e Lauren entrano all'interno di un'altra stanza poco dopo il nostro arrivo. Le prossime ad entrare, nonché le ultime, saremmo state io e e Amy. E me la sto letteralmente facendo sotto. Sono in fibrillazione. C'è soltanto una parete sporca e leggermente scalcinata a dividermi dagli idioti. E non pensavo sarebbe mai successo a me, di potermi ritrovare in questa situazione. Sono sempre stata una ragazza sfortunata, in tutto e per tutto, con la sfiga costantemente alle spalle pronta a seguirmi ovunque; ma ho anche sempre continuato a credere nel karma. Ho sempre pensato che il continuo commettere azioni buone mi avrebbe prima o poi ripagata. E così è stato. Anche se indirettamente la fortuna è arrivata a bussare anche alla mia porta. Come si dice... la ruota prima o poi gira per tutti.

"È il vostro turno. Lasciate le borse e le giacche sul tavolo che troverete appena entrate, in un'altra stanza ci saranno i ragazzi ad aspettarvi" si raccomanda Dave, ripetendocelo una seconda volta. Per quanto me ne frega potrei anche gettarlo qua il mio zaino. Annuiamo prima di gettarci all'interno mano nella mano. Gliela sto stritolando, ma da quanto è concentrata nemmeno si lamenta del dolore. Assurdo.

Quel che succede poi, accade in un secondo. Mi ritrovo a ridere con le lacrime agli occhi per la mia amica seduta, in terra, sul pavimento. È inciampata nello scalino di fronte all'ingresso e non riesco ad aiutarla per via delle risate "Hjälpa mig Hjälpa mig istället för att skratta, idiot!" esclama, maledicendomi in tutte le lingue che conosce. "N-non Amy oddio!" urlo tra le lacrime. "È stato epico!" continuo, passandomi un dito sotto l'occhio per asciugarmi un luccicone, prima che mi rovini il trucco per cui ho speso più di un'ora di fronte allo specchio. "Izobelle, cazzo!" sbraita, allungandomi una mano, leggermente abbronzata, che viene afferrata non da me ma da qualcun altro. "Stai bene?" chiede visibilmente preoccupato con il suo accento decisamente troppo australiano. Alla faccia di chi dice che abbiano preso quello americano. Devo alzare la testa per poter confermare che siano le braccia di Ashton quelle davanti ai miei occhi. Spostando leggermente il viso riesco anche ad intravedere il resto della band preso a fissarci intensamente alle nostre spalle. Sono rimasti imbambolati al loro posto, ma non posso evitare di tornare a ridere quando noto Calum e Michael cercare in tutti i modi di trattenersi dal farlo a loro volta. Gli schiamazzi sono così forti che probabilmente riescono ad essere uditi anche dall'esterno della struttura.

"Possiamo continuare?" domanda il fotografo attirando nuovamente l'attenzione e riportando l'ordine in sala. "Scusateci" borbottiamo imbarazzate noi ragazze, andandoci a sistemare al fianco dei ragazzi per poterci far scattare la foto. Come deciso nei giorni precedenti, da me e Amanda al centro della mia camera, vado a mettermi tra il moro ed il riccio. Lei tra gli altri due biondi.

"È tutto okay?" è Calum a porgermi la domanda. La mie mani sono strette alle t-shirt dei due ragazzi mentre quella di Calum mi circonda un fianco, provando ad attirarmi più vicino a se. "tutto okay" annuisco, non distogliendo lo sguardo dall'obbiettivo. Se dovessi uscire con gli occhi chiusi non potrei perdonarmelo. Avendo passato anni a vedere foto di altre ragazze uscite in modi imbarazzanti, è diventato il mio peggior incubo.

Sto pensando a tutto tranne a dove mi stia trovando realmente. Credo di non avere ancora connesso. E forse mai lo farò.

"Grazie di tutto. Buona fortuna per stasera" annuncio allontanandomi dai loro corpi caldi e morbidi una volta scattato il flash. Mi ritrovo poi ad abbracciare Ashton ed il tunisino (AN: rido), il quale esita per un momento prima di lasciarmi andare dalla sua stretta potente. Se non fossi stata trascinata via sarei rimasta volentieri appoggiata con la guancia al suo torace largo e profumato. Gli altri due stanno stringendo Amanda in un abbraccio di gruppo e le stanno raccontando qualcosa che non riesco a sentire. Qualcosa di stupido siccome scoppia a ridere. Lancio un ultimo sguardo disperato verso Calum, supplicandolo di richiamarmi a se,  prima di afferrare lo zaino dalla mano della guardia e di lasciarmi la stanza alle spalle, al di là di un enorme portone in ferro.

Non riesco a parlare ed i miei occhi sono fottutamente lucidi. Riesco ancora sentirli parlare e ridacchiare su di noi e le ragazze precedenti. Sono dei perfetti porci. Avevo detto ad Amanda che avrebbero commentato i nostri didietro ed i seni troppo in vista, ma ora come ora non riesco a dargli peso., vorrei solamente sfondare quella porta e sprofondare tra le loro braccia.

"È successo?" domanda la bionda sdraiata a terra, con lo sguardo fisso al cielo. "Me lo sto chiedendo anch'io" mormoro passandomi le dita a raccogliere le lacrime che minacciano di scendere. 


. . . . . 

Come sapete i primi capitoli sono quasi sempre noiosi e scontati... o come i miei schifosi. Ma devono esserci per far continuare almeno decentemente il tutto. Quindi scusate per la merda che state per leggere, prometto che in testa questa storia rende e spero di riportala decentemente anche su "carta". Nemmeno a 12 anni scrivevo così male... Ma non potevo raccontare per filo e per segno ciò che accade durante i M&G perché sarebbe uscito fuori un capitolo di sole 100 parole. 

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