Tony che ci prova e incubi notturni

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Gli Avengers non erano male, le avevano accolte come amiche di vecchia data fin da subito, nonostante si fossero conosciuti solo durante la missione... già, la loro missione... o meglio, la loro vendetta... nessuna delle due avrebbe perdonato quel Dio da strapazzo per aver attaccato Boston, la loro prima casa.
Da quando, anni prima, l'avevano lasciata, avevano trovato solo un'altra casa pronta ad accoglierle, certo di quelle ne avevano trovate a bizzeffe ma che non avesse tentato di ucciderle per i loro poteri soprannaturali ce ne era solo una: lo SHIELD, la loro seconda casa.
Chissà come avrebbe reagito Fury alla scoperta che erano entrate negli Avengers... Elisabeth rabbrividì al solo pensiero di ricevere una sgridata dal loro ex-capo.
Ora stavano volando sopra Manhattan, verso la Stark Tower.
Elisabeth iniziò a svegliare la gemella Mckenzie, o Mc, come la chiamava lei, che si era appisolata ascoltando Occhio di Falco parlare.

-Ragazze, stiamo per atterrare- ci informò il nostro nuovo "capo". Lei di certo non lo avrebbe ascoltato, conosceva la sua fama di "acchiappa donne", ma avrebbe fatto uno sforzo per Mc, infatti l'uomo in questione era l'idolo della sorella, ma Mckenzie non era il tipo che faceva tutto quello che gli avrebbe chiesto di fare Stark. Assolutamente no, lei era il tipo di persona che fa le cose solo se le vanno a genio o se vanno fatte per un bene superiore.

-Atterrare... dove...?- chiese la voce impastata dal sonno della sorella.

-Alla Stark Tower, Mc- rispose dolcemente Elisabeth.

-Bene. E non chiamarmi Mc- rispose acida lei.

-Me lo segnerò in agenda, Mc- scherzò la sorella.

-Le tue agende finiscono sempre incenerite-

Elisabeth non trovò nulla con cui ribattere e scese dallo Stark Jet(che durante la loro breve litigata aveva raggiunto la Stark Tower ed era atterrato), seguita a ruota dalla gemella. La torre, talmente alta da sembrare insuperabile, si ergeva sostenendo tutto ciò che vi era posato. A parer suo, ma anche di molte altre persone, la Stark Tower veniva superata in grandezza solo dall'ego del suo proprietario. E il fatto che prima della creazione degli Avengers ci fosse scritto gigantesco "STARK" non aiutava l'opinione pubblica.

-Mckenzie, Elisabeth. Benvenute negli Avengers- le accolse Capitan America a braccia aperte.

-Per gli occhiali di Harry Potter... questo posto è fantastico!- esclamò la seconda, dopo essersi guardata intorno.

Mckenzie le rivolse un'occhiataccia. Se avesse avuto lei il controllo del fuoco, quegli occhi avrebbero già incenerito la sorella da tempo.

-Scusatela. Ha dei problemi. Comunque ha ragione: è davvero un posto affascinante- disse poi Mc rivolta al gruppo.

-Sono contento che vi piaccia. Del resto casa mia è casa vostra ora- disse Ironman tra una risata e l'altra.

-Benissimo. Di chi è il turno di portare a fare un giro le nuove reclute?- esclamò poi il miliardario.

-Mio caro Tony... è il tuo turno. E non ci provare!- lo minacciò Vedova Nera, sedendosi si un divano e iniziando ad armeggiare con un portatile.

-Tanto sai che è inutile dirmelo- borbottò l'interessato, facendo cenno alle ragazze di seguirlo.

***

E adesso signora e signora, l'ultima tappa del grande tour guidato dal fantastico Tony Stark: la vostra camera!- esclamò la nostra "guida" aprendoci una porta, la voce ancora entusiasta nonostante il giro durasse da più di due ore.

La camera era grandissima e perfetta per noi due, come se Stark avesse già previsto la nostra entrata nel gruppo e si fosse informato sui nostri gusti per farci stare il più possibile a nostro agio: il pavimento in legno chiaro era perfetto con i muri bianchi, sulla parete di sinistra c'erano due letti matrimoniali in legno bianco, in fondo ad essa una porta che conduceva ad un bagno privato. Invece vicino alla parete di destra c'erano un divano circolare in pelle marrone, davanti un tavolino in vetro con ai lati due poltrone simili al divano, il tutto girato verso un televisore semplicemente enorme. La camera godeva di una vista mozzafiato sulla città, le tende bianco-rosa (disposte alle pareti, visto che la finestra era anch'essa una "parete") davano un tocco di classe all'arredamento, facendo da cornice a quella vista magnifica.

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