Alla ricerca di Loki!

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Elisabeth sentì l'allarme risuonare nella torre. Uscì dalla stanza fretta incontrando Mckenzie sul pianerottolo del piano riservato alle stanze.
Non disse niente ma notò, con disappunto, il respiro corto della sorella, come se avesse corso.
La guardò con uno sguardo deluso al quale Mckenzie rispose con un sorriso innocente.
Elisabeth non capiva. Quella non era sua sorella. Sapeva che non era propensa alla carità ma non avrebbe mai pensato che potesse farsi convincere da Loki. Doveva avere un doppio fine tutta quella storia.
Decise di parlare con lei dopo tutto questo trambusto.

***

Gli Avengers avevano perlustrato l'intero grattacielo, servendosi di videocamere di sicurezza ma niente riuscì a far comprendere loro come Loki fosse riuscito a fuggire.
Thor sosteneva che la cella in cui era rinchiuso era fatta di malie e non si poteva svolgere incantesimo di alcun tipo all'interno.
Tony aveva guardato le telecamere e non mostravano nulla di strano, forse un solo particolare insolito di cui Jarvis si stava occupando.
Natasha e Burton aveva controllato se ci fossero segni di qualche tipo e i risultati erano stati vani.
Steve e Banner avevano controllato l'area all'esterno della torre, inutilmente.
Elisabeth e Mckenzie ( che aveva spiegato a tutti la conversazione con Loki, più o meno) avevano controllato tutti i piani senza trovare niente. Ovviamente tutte e due sapevano chi era l'unica persona a sapere come avesse fatto a fuggire.
Alla fine erano le sei di mattino quando poterono ritornare nelle loro stanze, al pomeriggio avrebbero continuato le ricerche.

Elisabeth camminava in cerchio cercando di comporre un discorso sensato da fare alla sorella.
Irruppe in camera di Mckenzie senza bussare, la trovò a guardare dall'enorme finestra che caratterizzava la stanza.

-Non si bussa più Beth?- chiese sarcastica girandosi verso la sorella.

-Non osare trattarmi così! Sei tu quella che ha torto!- Elisabeth incrociò le braccia.

-Sono punti di vista-

-Mckenzie smettila.-

-Di fare cosa? Tu la pensi in un modo, io in un'altro, non possiamo sempre pensare uguale io e te- allargò le braccia con fare ovvio.

-È vero. Ma tu pensi sbagliato. Non puoi davvero pensare che non sia colpa sua! Non può essere colpa d'altri se non di Loki-

-perché no, Elisabeth?- Mckenzie si portò una mano alla testa. -Prova a pensare per una volta.-

-Io penso! Come puoi averlo perdonato per Boston oltretutto?! Era casa nostra! Il nostro punto saldo! Era importante per noi! Era...-

-Era una città!- urlò Mckenzie -Non me ne importa niente una stupida città!-

-Cosa?! Allora perché hai accettato di entrare negli Avengers?-

-perché sono gli Avengers! Sono celebri, potenti e famosi! Se stai con loro sei automaticamente buono e altruista!-

-Qualità che non ti appartengono vedo-

-hai avuto 23 anni per capirlo- Mckenzie si voltò verso la finestra, dando le spalle alla sorella.

Una lampadina si accese nella testa di Elisabeth. Sua sorella! Non era possibile! Non pensava fosse così... influenzabile.
-Mckenzie cosa ti ha detto per convincerti?- Elisabeth ammorbidì il tono della voce.

-Ti ho già spiegato- rispose piatta Mckenzie.

Non poteva... -Mckenzie? Non è che sei... come dire, attratta da lui?-
Vide dal riflesso del vetro l'espressione della sorella raggelarsi. -Mckenzie! È ovvio sei caduta nella sua rete di inganni! Capisco che l'inganno possa essere intrigante ma...-

-Non sono attratta da Loki- la interruppe Mckenzie.

-Allora cosa?!-

-Mi vuoi ascoltare?! Ti ho già spiegato tutto! Smettila di chiedermelo. E ora se non ti dispiace avrei da fare- sorpassò la sorella uscendo dalla stanza.

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