CAPITOLO 29

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Avevo preparato una semplice spaghettata, per svegliarla mi avvicinai a lei e gli lasciai qualche bacio. La vidi sorridere con gli occhi chiusi e continuai fino a che anche lei iniziò a baciarmi.
"È pronto" sussurro, lei apre gli occhi, mi prende per mano e andiamo in cucina.
"Cosa ci propone lo chef?" Dice lei facendomi ridere
"Spaghetti aglio, olio e peperoncino"
"Bene io amo il piccante" dice lei maliziosamente, provocando sguardi infuocati.
Mentre parlavamo abbiamo deciso di avvertire le autorità dell'accaduto il giorno seguente così da iniziare a tracciare una pista anche se si sa già chi è stato, avevo poi deciso di "ingaggiare" una nostra guardia del corpo, non che ci stia col fiato sul collo, solo che ci segua e che ci protegga in caso  di...
Avevamo finito ormai di mangiare, abbiamo sparecchiato e lavato i piatti insieme. Poi ci siamo stesi a letto, abbracciati l'uno all'altra. Il mio petto aderiva con la sua schiena, le nostre gambe incrociate.
"Dimmi che mai, che non mi lascerai mai" sussurrò lei
"Mai"
"Dimmi che mi ami"
"Ti amo piccola"
"Dimmi che..."
"Basta dire, io non mi baso sulle parole. Baciami"
Lei si girò e fece combaciare le nostre labbra, poi la sua testa fini nell'incavo del mio collo e la sentì addormentarsi tra le mie braccia, la tenevo stretta a me, non l'avrei lasciata. Dopo un po' che sono rimasto a pensare mi addormento anch'io.
La luce mattutina mi sveglia, io muovo le braccia sul letto ma, non c'è nessuno. Mi alzo di scatto aprendo gli occhi e vedo che Denis non c'è. Incomincio ad agitarmi, scendo dal letto e giro per casa a cercarla. La trovo poi in cucina che sta preparando il caffè con al fianco un vassoio per la colazione. Decido così di tornare a letto ed aspettarla.
//Denis//
Perfetto Piero dorme ancora, decido allora di andare a preparare un buon caffè, un cornetto preso giù al bar, metto tutto su un vassoio e mi avvio in camera. Appoggio momentaneamente il vassoio sul comodino e poi mi stendo vicino, incomincio a lasciargli piccoli baci umidi sul collo, lo vedo sorridere, è sveglio.
"Amore svegliati" gli sussurro ma lui rimane fermo
Gli lascio un bacio sulle sue morbidissime labbra e proprio quando mi stavo staccando mi sento la sua mano farmi riavvicinare, passiamo qualche minuto finché ad entrambi manca il respiro.
"Buongiorno Piccola"
"Buongiorno Amore"
Prendo il vassoio e glielo porgo poi, entrambi sul letto iniziamo a mangiare.
"Sei un tesoro" mi dice dopo aver finito i mangiare
"Non ti abituare cocco"
Lui avventa una mano sui miei fianchi portandomi vicino a me.
"Forza, dobbiamo andare" dico io mentre lui cercava di baciarmi
"'Ma io voglio un bacino, piccolo piccolo" dice facendo il gesto con la mano
"Lo riceverai quando sarai pronto"
Lo vedo schizzare in bagno e dopo pochi minuti ritornare con il ciuffo grondate.
"Forza vai in bagno" mi dice ed io ridendo mi avvio dentro.
Uscita dal bagno mi vesto mentre lui sistema la camera. Mi sorprende da dietro, mi fa girare e mi bacia.
"Ora possiamo andare" dice lui con uno sguardo maliziosissimo che provoca a turno la risata di entrambi.
Scendiamo in strada, aveva un BMW nero, ci stavamo avviando quando si è fermato a metà strada.
"Che succede?" Chiedo io
"Le ruote, non ci sono più" gli corro in contro, lui mette il suo braccio intorno al mio bacino ma io subito glielo tolgo, potrebbero vederci.
Fa un piccolo giro in torno alla macchina e notiamo che tutte e 4 le ruote non c'erano più.
"Me la pagherà quel Bastardo, quanto è vero che mi chiamo Piero Barone. Non mi dividerà mai da te, questa è una promessa, una promessa sincera"

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