"La Congiura Dei Gaijin"

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"Ne siete sicuro?"Osaka non credeva alle proprie orecchie.

"Ne siamo più che sicuri-confermò Kichiro-il sicario non era giapponese, e neppure asiatico.
"Da cosa lo avete dedotto?" Chiese Hiroito, troppo curioso, per un ragazzo della sua età.

"Semplice-disse Toggugawa-ha tentato di uccidere anche me, ma non ha avuto fortuna."

Sul viso di Togugawa comparve un sorriso maligno:"Il bastardo si è ricongiunto con il suo creatore"

"Ucciderlo è un errore, ora non potremmo più interrogarlo."Osaka pensava di aver perso ogni pista che riconducesse al mandante dell'omicidio.

"Si chiamava Jhon Milton, proveniva dai bassifondi di Edo, dal quartiere dei Gajin-disse Kichiro- o almeno questo dicevano i suoi documenti."

Mototada chiarì la situazione:"Ogni straniero che non è giapponese possiede un documento d'identificazione che deve avere sempre con sé. Quando abbiamo perquisito il  corpo abbiamo trovato i suoi documenti. "

"Ha agito da solo quindi." Ipotizzò Osaka.

"Riteniamo che ci sia una rete di spie e assassini contro il potere dello shogunato. Domani organizzeremo una sortita contro quel quartiere di uomini senza onore." sentenziò il generale Kichiro.

"Come avverà l'attacco?" Domandò Osaka   

Togugawa srotolò una mappa e iniziò a spiegare il suo piano:"Io e il generale Kichiro guideremo l'attacco da Nord con uno squadrone di cavalieri Daymo, i Samuari a cavallo. Scapperanno, disperdendosi in ogni direzione, come galline che vedono una volpe nel pollaio. Mototada terrà il quartier generale a est dove insieme ai suoi ufficiali con altri cinque squadroni si occuperà di evitare fuggitivi, creando un anello contenitivo che accerchierà l'intero quartiere e coordinerà gli attacchi. Osaka tu prenderai il comando delle Guardie Samurai e ti occuperai della perquisizione del quartiere."

"Perché l'attacco dei Daymo? Secondo me basterebbero i fanti ashigaru armati di moschetto" Disse Osaka.

"Vero, ma arcieri e moschettieri si troverebbero a combattere in un labirinto di strade e viuzze e finirebbero col sparasi addosso. Comunque sia ci saranno due battaglioni di moschettieri ashigaru pronti a intervenire nel caso di necessità ma avranno il cane del moschetto non armato." Concluse Togugawa.

"E ora, se non c'è altro propongo di andare a dormire, ci aspetta una giornata pesante."Propose Mototada.

Tutti convennero con il Daymo. 

"Osaka prima che tu vada-lo fermò Togugawa- devo farti vedere una cosa"

I due uscirono nel giardino, e lo Shoogun Togugawa mostrò a Osaka una spada dentro a una custodia nera imbottita di seta dorata. Osaka la riconobbe subito: era Eidorian la Katana di Hattori Hanzo.

"Hanzo me la donò in eredità quando morì-spiegò Togugawa- ma penso che questa lama debba appartenere a te."

Osaka era senza parole: "Io...Vi ringrazio mio Signore"

"Fanne buon uso, Osaka-San. E  ora andiamo a dormire, come diceva Mototada domani sarà l'inferno." Sospirò Togogawa.

"E' così pericoloso quel posto?"

"Pensa al peggio e sarai ancora lontano dalla realtà".







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