Capitolo 1

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Dopo ben 7 ore di treno eravamo finalmente arrivate a Milano.
Uscimmo dalla stazione e prendemmo un taxi che ci avrebbe portato fino al nostro nuovo appartamento.
Io e Alexa avevamo infatti lasciato le nostre famiglie e il nostro paese per trasferirci qui a Milano, dove potevamo finalmente studiare nella migliore accademia musicale d'Italia.
Non sapevamo ancora cosa ci aspettasse, come fosse la città e soprattutto come fosse il nostro appartamento; sapevamo solo che era un condominio per studenti e dovevamo condividere l'appartamento con altre due persone.

Alexa: Non vedo l'ora di arrivare, ancora non ci credo che siamo finalmente qui a Milano.
Giada: A chi lo dici, mi sembra un sogno. Ti prego dimmi che non sto sognando.
Alexa: Non stai sognando. *mi diede un pizzicotto al braccio e poi scoppio a ridere.*
Giada: Ahi, ma che fai? Mi hai fatto male.
Alexa: Scusa, volevo solo dimostrarti che non stai sognando. *fece spallucce e mi guardò con gli occhi da cucciola*
Giada: Tu sei pazza.
Alexa: E dov'è la novità?

Alexa mi fece la linguaccia ed entrambe scoppiammo a ridere. Con lei è sempre così, è impossibile non ridere; è una ragazza che ha sempre il sorriso stampato sulle labbra e la battuta pronta ad uscire quando meno te lo aspetti.

Autista: Siamo arrivate signorine.

L'auto si fermò davanti ad una grande casa gialla, sembrava quasi una villa. Alexa si affacciò al finestrino estasiata e spalancò la bocca incredula.

Alexa: Wooow guarda Giada, è enorme, è bellissima, non posso credere che vivremo lì.
Giada: Alexa...mi dispiace infrangere i tuoi sogni ma credo che la nostra nuova casa sia quella dall'altro lato della strada.

Alexa mi guardò confusa prima di rivolgere lo sguardo verso un vecchio edificio bianco, composto da vari appartamenti e fare una smorfia di disgusto. Cercai di trattenere la risata mordendomi le labbra ma la sua espressione me lo impedì. Alexa mi diede un piccolo schiaffo sulla spalla e scosse la testa rivolgendo gli occhi al cielo.

Autista: Signorine, il tassametro scorre.
Giada: Dai muoviamoci o spenderemo una fortuna per questo taxi.

Pagammo il tassista, uscimmo dall'auto e prendemmo le nostre valigie nel bagagliaio.
Entrammo nel condominio dove la proprietaria ci accolse e ci informò che il nostro appartamento si trovava al terzo piano nella seconda porta a destra e che l'ascensore era fuori uso.
Fummo quindi costrette a farci ben tre piani a piedi trascinandoci dietro due valigie enorme.
Quando arrivammo finalmente al terzo piano, non feci in tempo a riprendere fiato che qualcuno improvvisamente mi urtò facendomi cadere a terra.

X: Oddio scusami, non ti avevo vista.

Alzai lo sguardo e vidi davanti a me un ragazzo castano, con un ciuffo ribelle e due occhi color nocciola tendermi la mano per aiutarmi a rialzarmi.

X: Tutto bene? Ti sei fatta male?
Giada: ehm...no, ho solo preso una botta al gomito ma non è nulla.
X: Mi dispiace tanto, scendevo di fretta e non ti ho proprio vista.
Giada: Non ti preoccupare, sto bene.

Mi sorrise e poi mi aiutò a rialzare la valigia che era caduta assieme a me.

X: Che sbadato, non mi sono nemmeno presentato. Mi chiamo Alessio e sono nuovo qui, mi sono trasferito oggi.
Giada: Piacere Alessio, io sono Giada e lei è la mia amica Alexa.
Alexa: Piacere, anche noi siamo nuove, siamo appena arrivate.
Alessio: Si l'avevo intuito dai valigioni che vi portate appresso. *rise e mi fece l'occhiolino*
Giada: Il tuo appartamento è in questo piano?
Alessio: Si, è quello lì in fondo a destra.
Alexa: Ma allora sei un nostro coinquilino, quello è anche il nostro appartamento.
Giada: È vero...terzo piano, seconda porta a destra. È lo stesso.
Alessio: Ma allora vi accompagno dentro, venite.

Seguimmo Alessio che ci aprì la porta e ci invitò ad entrare. Ci presentò Francesco, il suo migliore amico nonché nostro nuovo coinquilino, e poi ci mostrò l'appartamento.
L'alloggio era molto accogliente anche se non era grandissimo; era composto da salotto, cucina, 2 camere doppie e un bagno.
Lasciammo le valigie nella nostra stanza e tornammo in salotto dove io e Alexa ci fiondammo sul divano distrutte. A causa del movimento brusco sentii però un dolore al gomito e mi venne d'istinto emettere un lamento e portare la mano sinistra al gomito destro.

Alessio: Ti fa ancora male?
Giada: Un po'...ma non è nulla davvero, passerà.
Alessio: In cucina dev'esserci del ghiaccio.
Giada: No non serve...non è nulla.
Alessio: Se non ti lasci curare ti farà sempre più male.
Francesco: Fidati di Ale, anche se non si direbbe potrebbe avere un futuro come medico.
Alessio: Che scemo. Dai vieni Giada.

Mi prese per mano e mi accompagnò in cucina. Aprì il freezer e prese del ghiaccio, lo avvolse in un canovaccio pulito, mi alzò la manica della maglia e delicatamente lo appoggiò nella botta.

Giada: Fai piano...fa male.
Alessio: Scusami. *ci soffiò delicatamente sopra per alleviare il dolore*
Giada: Grazie Alessio.
Alessio: Di che cosa?
Giada: Di preoccuparti e medicarmi.
Alessio: È il minimo dopo che ti ho fatto cadere.

*Più tardi...*
Verso le sei del pomeriggio, io e Alexa decidemmo finalmente di disfare le valigie e sistemare le nostre cose.

Alexa: Che te ne pare dei due ragazzi?
Giada: Beh...sono simpatici.
Alexa: E carini. *mi guardò con sguardo malizioso*
Giada: Alexa! Sei sempre la solita. *le lanciai addosso un cuscino*
Alexa: Non mi vorrai forse negare che Alessio non ti ha lasciata indifferente?
Giada: Ma che stai dicendo? Lo sai che sono fidanzata...più o meno.
Alexa: Si purtroppo lo so. Ma ciò non toglie che Alessio un po' ti piace, ho visto come vi guardavate.
Giada:Alexa, che Marco non ti stia simpatico non vuol dire che puoi inventarti ipotetiche storie tra me e altri ragazzi.
Alexa: Non nominarmelo nemmeno, dopo quello che ti ha detto ieri non so come fai a starci ancora insieme.
Giada: Non sono sicura di voler continuare infatti, ma non voglio nemmeno rovinare una relazione di un anno per una stupidaggine.
Alexa: Giada non è una stupidaggine. Marco non ti merita e lo sai meglio di me, non fa altro che tapparti le ali ed ostacolare i tuoi sogni.

Giusto in quel momento sentimmo la porta aprirsi.

Alessio: Chi è che ostacola i tuoi sogni?
....

Follow your dreams ~ Giada Agasucci e Alessio Bernabei Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora