Capitolo 3

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Giada: Pronto?
X: Giada, dobbiamo parlare.
Giada: Non abbiamo nulla di cui parlare Marco.
Marco: Te ne sei andata senza dirmi nulla.
Giada: Mi hai costretta tu a farlo.
Marco: Te ne pentirai Giada, non dovevi andartene così.
Giada: Sono occupata adesso, devo riattaccare.
Marco: Continua pure a scappare, tanto prima o poi dovrai affrontare l'argomento.
Giada: Ti ripeto che non ho nulla di cui parlare con te. Mi hai fatto scegliere ed io ho scelto.
Marco: Hai fatto la scelta sbagliata.
Giada: Ho fatto ciò che sentivo.
Marco: Non ti rendi conto che stai rovinando il nostro rapporto per uno stupido sogno? Cosa speri di ottenere? Di diventare una cantante? Di diventare famosa? Non succederà mai Giada, sono solo stupide illusioni che ti sei messa in testa e che stanno rovinando il nostro amore. È solo colpa tua se siamo arrivati a questo punto.

Le parole di Marco mi ferirono profondamente, ed ogni volta facevano sempre più male. Le lacrime erano ormai sul punto di scendere ma le trattenni con tutte le mie forze; Alexa se ne accorse e mi prese il telefono dalle mani.

Alexa: Marco lasciala in pace, Giada non ha nulla da spiegarti.

Alexa riattaccò il telefono e mi guardò preoccupata, poi mi venne ad abbracciare. Notai che anche lo sguardo dei ragazzi era rivolto su di me, erano sguardi confusi e compassionevoli.

Giada: Grazie Alexa.
Alexa: Di nulla amica mia.
Giada: Ho bisogno di uscire un po', scusate.
Alexa: Ti accompagno.
Giada: No, non ce n'è bisogno. Preferisco stare un po' sola.

Mi alzai ed uscii dal locale, feci due passi nel parco di fronte per cercare di distrarmi ma le parole di Marco continuavano a tornarmi alla mente.
Mi sedetti in una panchina e misi le cuffie alle orecchie, solo la musica riusciva a calmarmi in questo momento.
Sentii la voce di Taylor Swift invadere la mia mente e capii subito che si trattava della canzone peggiore che potessi ascoltare in quel momento: "All You Had To Do Was Stay"
Raccontava praticamente ciò che mi stava succedendo in quel momento, potevo sentire che la tristezza che trasmetteva la voce della cantante era dovuta dagli stessi sentimenti che stavo provando anch'io in quel momento.

'Here you are now (Eccoti adesso)
Calling me up (Richiamandomi)
But I don't know what to say (Ma io non so cosa dire)
I've been picking up the pieces of the mess you made (Sto raccogliendo i pezzi del casino che hai fatto)'

Marco mi aveva chiamata e con le sue parole mi aveva ferito. Io non sapevo più cosa dirgli, non avevo più parole ma solo rabbia e dolore, che ancora persiste e nonostante cerchi di essere forte, non riesco a smettere di pensarci e soffrire per questo. Le sue parole hanno colpito la mia autostima facendola a pezzi...pezzi che adesso sto cercando di raccogliere, ma sono come schegge di vetro, tagliano appena le tocchi.

'Let me remind you, this was what you wanted (Permettimi di ricordarti che questo era quello che volevi)
You ended it (Sei tu che hai fatto finire tutto)
You were all I wanted (Tu eri tutto quello che volevo)
But not like this (Ma non in questo modo)
Not like this (Non in questo modo)
Not like this (non in questo modo)
Oh, all you had to do was stay (Oh tutto quello che dovevi fare era restare)'

È stato lui a volere che la nostra relazione andasse così, è stato lui a farmi scegliere tra il canto e la nostra relazione. Ma come potevo sacrificare il mio sogno per qualcuno che pensa solo a se stesso e che non ha fiducia in me? Come potevo scegliere lui, così egoista da volermi far rinunciare ai miei sogni, quando il mio cuore mi diceva di fare il contrario?
Il ragazzo di cui mi ero innamorata non era così; Lui era ciò che volevo, era il ragazzo perfetto per me, ma poi è cambiato. O forse era sempre stato così ma non ne avevo mai avuto modo di capirlo.
In quel modo non potevo continuare ad amarlo, non potevo continuare a stargli affianco sapendo che stava facendo di tutto per impedirmi di essere felice. Non potevo  amare qualcuno che mi feriva e non si fidava di me, qualcuno che invece di sostenermi mi pugnalava.
Tutto ciò che doveva fare era rimanermi vicina, avere fiducia e rispettare le mie scelte come io avevo sempre fatto per lui.
Una lacrima mi scese lungo il viso e mi fu impossibile trattenerla.

Alessio: Giada, va tutto bene?

Alzai lo sguardo e vidi Alessio davanti a me, che mi guardava preoccupato.
Asciugai le lacrime di fretta affinché non se ne accorgesse, tolsi le cuffie ed annuii.

Alessio: Troppo tardi, le ho già viste.
Giada: Cosa? *avevo la voce strozzata dal pianto*
Alessio: Le lacrime. Che succede? Perché piangi?

Si sedette vicino a me e mi asciugò l'ultima lacrima che rimaneva nel mio viso.

Alessio: Chi è questo Marco che ti fa stare così male?
...

Follow your dreams ~ Giada Agasucci e Alessio Bernabei Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora