Se non hai niente da perdere puoi perdere la ragione lì non conta più il malessere,ma l'essere migliore,giusto?
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«Che fai,te movi? Ho sonno!»
Sento un urlo provenire dall'altra stanza. Sobbalzo dallo spavento,per poi rendermi conto che quell'urlo provenisse da Mateusz.
«Che fai,qua non sistemi?» Urlo a mia volta. Sento la sua risata.
«Sti cazzi,c'è la donna delle pulizie!» Risponde lui urlando ancora di più. Trovando inutili le nostre urla da una stanza all'altra decido di mettere in carica il telefono con un caricatore trovato lì per caso e di andare in camera di Mat. Attraverso un gran corridoio,poi arrivo davanti ad una porta. Una porta con sopra attaccato un poster di qualche rapper sconosciuto,un foglio con sù scritto un qualcosa in dialetto romano (incapibile per me) e una foto. Decido di staccare quest'ultima cosa per osservarla meglio,e un sorriso si forma nel mio volto.
«Matè..» Dico mentre apro la porta «Perchè in questa foto sei identico a Giuliano del Grande Fratello?»
Alzo lo sguardo,lui mi guarda bianco in volto e io scoppio a ridere. Si alza dal letto,si infila la maglia e si avvicina a me.
«Tu devi capì una cosa..da bambino ero veramente disagiato! Quindi tutto quello che trovi dentro questa stanza mette a rischio la mia reputazione.» Risponde imbarazzato mentre mi toglie la foto incriminata dalle mani.
«Quindi posso frugare?» Lo guardo con occhi sognanti.
«Basta che non mi prendi pe il culo.» Dice lui guardandomi con serietà. Sentendosi anche lui fin troppo serio,mi spettina i capelli in modo affettuoso e sorride. Si volta verso la scrivania e toglie fuori dall'ammasso di libri,fogli stracciati e magliette un album fotografico. Si siede sul letto e mi fa cenno di sedersi affianco a lui. Eseguo gli ordini e,trovando il letto estremamente comodo,decido di stendermi in modo da poggiare la mia testa sul suo petto.
«Allora..qua vediamo un piccolo me alle prese con il pongo.» Cerca di spiegarmi le foto in un modo alquanto divertente,indicandomi ogni minimo particolare presente in essa. Sento la sua risata e,grazie a questa,non posso fare a meno di ridere anche io.
«Eri roscio!» Esclamo alla vista di un suo primo piano.
«No no,è colpa della luce..» Dice mentre sfoglia pagina «Qua avevo cinque anni ed ero in Polonia dai miei parenti.»
«C'è una bottiglia di vodka sul letto dove tu eri seduto! Alcolista fin da piccolo?» Gli faccio notare un particolare abbastanza imbarazzante. Lui scoppia ridere mettendosi le mani sul volto,per poi spiegarmi che in Polonia la vodka è usuale,quasi come da noi la birra. Ciò non spiega il perchè la bottiglia sia proprio sul letto.
Sfoglia per l'ennesima volta la pagina e,alla vista di una foto in particolare,vedo il suo volto incupirsi. Ritraeva una signora abbastanza giovane che teneva tra le sue braccia un bambino abbastanza paffuto. Essa aveva dei lunghi capelli chiari e due occhi azzurri quasi più del cielo. Alle sue spalle era presente un uomo dalla grande stazza,con dei lunghi e folti baffi sul volto. La donna sconosciuta sorrideva,e a sua volta vedo sorridere pure Mateusz.
«Questa è mamma! Bella vero?» Si volta,mi guarda e dice questa frase con un sorriso nostalgico tra le labbra.
«E' una bellissima donna,dico davvero.» Uso il presente quasi per non fargli pesare la perdita della sua figura materna. Vedo che lui apprezza tutto ciò.
«E' stata una bellissima donna.» Mi corregge lui «Ho fatto tante cazzate nella mia vita Andrea,tu non farle mai. Non rovinarti come mi sono rovinato io. Goditi la vita senza mai rovinartela,e senza mai rovinare quella degli altri. Quanto vorrei averla qua solo per dirle 'mi dispiace,hai messo al mondo un casino'.»
Allunga la mano,prende il pacchetto di sigarette riposto sul comodino e ne accende una.
«Mat,sei davvero una bellissima persona. Tua mamma sarebbe fiera dell'uomo che sei ora. Ti porti con te un peso che non pesa poco,però lo porti dietro con te. Sai quanta gente avrebbe rinunciato alla vita? Eppure Mateusz Pellegrini è ancora qua sempre pronto a sparare qualche cazzata,ad andare a qualche concerto,a fumarsi qualche canna e a ridere. Ridi,ridi sempre Mat. Pure se ti crederanno pazzo.» Esclamo a cuore aperto. Credo di aver aperto un libro che nessuno apriva da anni,cioè quello della sua vita. Il velo di indifferenza che prima lo distingueva dalle altre persone ora non c'è più.
«Sei troppo gentile con me,e ci conosciamo da due mesi. Ma che te frega se rinuncio a tutto questo o no? Sei una bellissima ragazza,non cambierebbe la tua vita senza la mia presenza.» Tra un tiro ed un altro esce dalla sua bocca una frase che non avrei mai voluto sentire.
«Da quanto sei un bordeline Mat?» Oso domandare.
Lui si gira scocciato e mi fulmina con lo sguardo.
«E tu questo come lo sai?» Domanda con fare incazzoso.
«Io studio tutte queste cose.» Rispondo in modo altezzoso.
«Aah..dimenticavo che te sei la psicologa mancata! Comunque da quasi sempre,ormai ho perso il conto degli anni.» Dice tenendo in bocca la sigaretta «Andiamo a dormire tesoro,domani deve venire David a far colazione e poi dobbiamo andare a casa sua per registrare.»
«Per registrare che?» Chiedo un po' stranita.
Lui mi zittisce mettendo il suo indice davanti alla mia bocca e sussurrando «Te spiego domani curiosona.»
E la giornata finisce così. Poggio la testa sul petto di Mateusz e chiudo gli occhi,sognando un mondo meno apatico dove poter vivere insieme.
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twitter: @severamagiusta
Ringrazio TheCrazyFanOnYouTube per tutto il sostegno che mi ha dato e che continuerà a darmi ogni giorno. Tutto andrà per il verso giusto fino a quando ci sarai tu al mio fianco! Ti voglio bene sorellona:)
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Incontri Inaspettati || Grananas
أدب الهواةIl 13 luglio 1996, in uno degli ospedali più stimati della Sardegna, viene al mondo Andrea. Andrea cresce, impara a cadere, si rialza, diventa adolescente e, forse attratta da un qualcosa che sentiva suo già dalla tenera età, la piccola ragazza dall...