Vaati
Bastò un gesto per liberarmi dei due. Uno, vestito di viola, era caduto su una gamba in una posizione innaturale, emettendo un grido.
- E questi sarebbero gli eroi?- dissi, ridacchiando. Pensare che fossero i discendenti di coloro che mi avevano sconfitto in passato era ridicolo.
Continuai a camminare, senza incontrare altri ostacoli. Il vento, creato da me, non mi dava fastidio. Anzi, era bello sentirlo soffiare sul viso, dopo tutto quel tempo. Guardandomi attorno potevo vedere i rami degli alberi piegarsi alla potenza della tempesta che io avevo creato. Stavo terrorizzando tutto il regno, costringendo chiunque dentro la propria casa. Il mio potere arrivava ovunque, senza eccezione, e anche dove io non ero presente, senza bisogno di nessun esercito, ero capace di uccidere. Mi bastava schioccare le dita.
QUESTO voleva dire essere forti.
Sentii un fruscio. Mi voltai di scatto, trovandomi a pochi centimetri dal viso l'eroe vestito in verde, con la spada alzata e pronta a colpirmi.
Schivai senza alcun problema la sua lama, saltando di lato. Mi portai velocemente alle sue spalle e lo afferrai per il collo, sollevandolo a qualche centimetro da terra.
- Lasciami!- disse lui, divincolandosi.
Io sorrisi. Se quello era davvero uno dei nuovi eroi, non l'avrei certo lasciato andare. In effetti, guardandolo, potevo notare come i suoi lineamenti e la sua corporatura somigliassero a quelli del ragazzo che tanto tempo prima mi aveva intrappolato. Senti una rabbia crescente, una sensazione bruciante che riempiva il mio cuore morto.
Era quello il ragazzo che mi aveva privato dell'unica persona che volessi accanto a me, era lui che mi aveva costretto a secoli di prigionia e dolore.
Strinsi la presa sul suo collo, e lo vidi annaspare. Volevo la vendetta, la volevo come non mai.
Sul mio viso si dipinse un ghigno soddisfatto alla vista dell'eroe e della sua vita in mano mia.
Lui scalciava e si divincolava, ma io non avevo nessuna intenzione di lasciarlo andare.
- Mettilo giù! Ora!
Una voce femminile e furiosa arrivò alle mie orecchie. Aveva qualcosa di familiare... era strano.
Mi voltai, e me la ritrovai davanti, a poco più di un metro da me.
Per un attimo rimasi a fissarla, stupito e incredulo. Non solo le somigliava, era identica. Aveva gli stessi grandi occhi azzurri, gli stessi capelli biondi, che si muovevano disordinatamente a causa del vento e della pioggia. Anche il suo abito, bianco e rosa chiaro, assomigliava a quello che spesso portava lei.
Teneva lo sguardo fisso nel mio, con un'espressione per nulla spaventata. Non aveva armi con sé, e ad affiancarla c'erano gli altri due eroi, quello rosso e quello blu, che mi puntavano contro la spada. Ma il mio sguardo era solo per lei.
Lei.
Ero pronto a lasciarmi indietro i sentimenti, il mio cuore era pietra. Ma davanti a lei mi sentii male. Per quanto tempo avevo desiderato di averla di nuovo di fianco a me, di poterla stringere, di baciarla un'ultima volta?
E in quel momento mi sentii allo stesso modo. Per un attimo non desiderai altro se non lasciare il ragazzino a terra e correre da lei, prendere il suo volto tra le mani, e averla di nuovo per me.
Poi me ne resi conto. Lei non era la stessa persona, era solo una discendente della ragazza che amavo. Non era per lei che provavo qualcosa.
- Dovrei?- risposi, sorridendo alla principessa.
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Memories
FanfictionEra come una tortura. Ero libero, pronto a lasciarmi il passato alle spalle, quando davanti mi ero ritrovato lei. Lei, che credevo di aver perduto per sempre. Lei, che aveva, con la propria sola presenza, risvegliato tutti i miei incubi e mi aveva...