capitolo 1

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Avete presente quando pensate che la vostra vita non abbia un senso logico se non quello di mangiare fino alla fine dei vostri giorni sperando di non ingrassare? Beh la mia era così.

Ho 17 anni, mi chiamo Emily sono del Canada, sono venuta a vivere a Seattle perché il Canada ragazzi, senza giri di parole... fa schifo, e frequento una scuola di medicina. Quello che in verità posso raccontarvi della mia vecchia vita (3 mesi fa) non è affatto da favola. Il perché? Beh ecco qui:

ho sempre sognato una vita come le quella delle principesse, svegliarsi la mattina alle 11 se non più tardi, avere maggiordomi che fanno tutto quello che mia madre mi dice anzi mi ordina di fare e non andare a scuola come tutti gli esseri normali.

E' tutto il contrario ... ogni mattina alle 6:30 mi alzo, mi vesto, il mio parrucchiere personale è la piastra con cui mi brucio spesso le dita e il mio truccatore .... è scappato. Metto la prima cosa che trovo e salgo in autobus per andare a scuola. In quei 30 minuti di autobus ascolto musica e mi isolo come se al mondo in quel momento ci fossi solo io e quella canzone che parla della mia vita o di quella che vorrei fosse.

Finita la mezz'ora più bella della mia tipica giornata arrivo a scuola dove come tutti i giorni studio medicina per diventare un giorno una salvatrice di sfigati che si fanno male (eccetto chi non sopporto ... non li salverò mai).

La mia migliore amica forse è la cosa migliore che mi sia capitata. La chiamo "il mio miliardo di dollari" perchè ne vale la stessa cifra se non più. Ci conosciamo da 8 anni ma ci siamo incominciate a cagare in prima media dove i nostri sguardi si sono incrociati e abbiamo incominciato a pensare di essere matte uguali. I nostri istinti non si sbagliavano. Si chiama Mia, è bellissima anche se non si piace, si vede grassa quando potrebbe far invidia a Cara Delevigne con il suo fisico ma quello che ho visto è il suo carattere. Con lei posso essere me stessa perché è uguale a me, ridiamo, piangiamo avanti alla televisione, mi tira i pop corn in faccia, mi prende in giro per poi abbracciarmi rassicurandomi che era tutto uno scherzo e che per lei sono perfetta con i miei difetti perfetti allo stesso tempo. Quando ci litigo non riesco a non guardarla per vedere se lei sta guardando me e quando alla fine mi accorgo che mi guarda penso a cosa stia pensando di me e questa cosa mi fa ridere e mi fa capire quanto è importante il suo giudizio e lei. Non è Mia sono di nome lei letteralmente è proprio mia. Mi appartiene e guai a chi la tocca. Sono più gelosa di lei che del mio ragazzo immaginario pensate un po' ahaha!

Non c'è solo lei che ha reso la mia vita un po' più sensata. C'è Lucy, una ragazza mora, alta e bella come il sole che anche se abita a 50 km di distanza e la vedo pochissimo mi rende felice come quando scopro che i miei jeans preferiti anche dopo migliaia di barattoli di Nutella mi entrano ancora e non sembro una salsiccia insaccata.

Poi c'è la classica gente che io chiamo "NO SENSE" cioè non hanno un senso. Hanno problemi da depressi di 50 anni e le cose che dicono mi fanno ricordare quando il giorno prima di un interrogazione mi dimentico di studiare e il giorno in cui ce l'ho mi maledico in modo tale da stare a casa. Ecco quelle persone le tengo lontane, non entrano neanche nella lista di Emily, tipo "vai via plebeo  non sei adatto per la futura principessa Emily".

Ah dimenticavo! Il mio rapporto con i ragazzi. Se vogliamo usare la parola "ragazzi", io userei "scimmie".

Tutti quelli che conosco sono idioti fino al sangue che gli scorre nelle vene delle braccia ...

Ho sempre avuto un buon rapporto con tutti i ragazzi forse perché ero la solita ragazza che non attacca come un oca spennata,  restavo al mio posto scialla ... aspettando che venissero loro.

Il fatto è che andavano sempre dalle oche spennate, dalle "NO SENSE". Il mio rapporto buono si fermava a:"visto che mi vuoi bene, mi passi i compiti già fatti?" e BASTA. Le altre ragazze invece erano assurde. Mi ricordo che mentre io mi disperavo che in una serie TV si erano lasciate due persone, loro piangevano perche l'amore della loro vita a soli 14, 15 o 16 anni le aveva mollate dopo 2 giorni in cui stavano assieme per precisare, e come stato mettevano cose da "voglio morire". Potevo benissimo comportarmi come loro ma non avevo voglia di abbassarmi dal tronde sono o non sono la futura principessa di Seattle?

Ve l'ho gia detto che sono sbadata? In pratica non posso toccare nulla che faccio cadere le cose e faccio figure mi merda avanti a tutti. Un giorno ero in un centro commerciale e come una scema ho fatto cadere tutte le scarpe nel negozio una dopo l'altra facendomi notare dalla commessa. Ero diventata rossa come il pomodoro dell'orto di mio nonno ... volevo sparire. Ma se sono qui oggi così è forse anche grazie alla mia sbadatezza.

Proprio perchè il giorno 27 novembre del 2015 micambiò letteralmente la vita...

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