2. I Colpevoli

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Travis aveva aspettato nascosto tutto il tempo, quando sentì un urlo di rabbia. Subito dopo scorse un balenìo arancione e blu correre via. Scattò una foto, ma risultò sfocata.
Allora decise che era meglio allontanarsi, per non farsi scoprire dall'irata semidea vittima dello scherzo.
Partì come un razzo verso la riva della spiaggia di Long Island, dove si era accordato con il fratello di rivedersi.

*****

Dopo aver mandato il messaggio-Iride a Travis, Connor si era incamminato verso il poligono di tiro con l'arco, dove si trovava Percy.
Arrivato, era stato quasi ferito a morte da una freccia volante scagliata dal figlio di Poseidone.
Appena Percy si era reso conto del fatto, aveva subito chiesto scusa. Stava per prendere un'altra freccia, quando uno sguardo eloquente di Connor gli fece capire che per quel giorno, l'allenamento di tiro con l'arco per lui si sarebbe potuto considerare concluso.
Allora Percy salutò i figli del dio Apollo, che ricambiarono con eccessivo entusiasmo, probabilmente dovuto allo scampato pericolo di morte.
Perciò Connor fu affiancato dall'altro mezzosangue ed insieme si avviarono verso la riva del mare.

Il primo ad iniziare la conversazione fu Percy: - Connor, mi hai chiamato perché avete già fatto lo scherzo ad Annabeth? -
- Sì, esatto, ma è ancora in corso. - rispose Connor tutto tranquillo, sorridendo all'altro mezzosangue.
- Che vuol dire che è ancora in corso? - Percy scrutò sospettoso il ragazzo accanto a lui, pronto a prendere la spada nel caso la risposta non gli fosse piaciuta.
Connor parlò con tono di compiacimento e soddisfazione: - Travis ed io abbiamo sostituito lo shampoo di Annabeth con quel sapone speciale che ci hai dato tu. Da quello che ci hai detto basta usarlo come uno shampoo almeno una volta, e a quel punto i tuoi capelli rimangono blu per un certo periodo di tempo. Anche se non ho ancora capito per quale motivo vuoi tingere i capelli della tua ragazza. - Connor si interruppe un attimo, assumendo un'espressione pensierosa, per poi continuare il discorso. - Comunque ho controllato quando Annabeth usciva dalla casa diretta verso le docce, così da poter avvisare Travis, che invece si è nascosto vicino ai bagni. Al momento lui sta aspettando che Annabeth esca per farle di nascosto una foto. Entrambi volevamo un oggetto che ricordasse questo fantastico scherzo per l'eternità. In ogni caso, ci devi dieci dracme d'oro per questo servizio che ti abbiamo fatto. Uno sconto perché sei nostro amico. -
Percy fece per ribattere che non avrebbe pagato finché non avesse verificato di persona la riuscita dello scherzo, quando un urlo rabbioso squarciò l'aria, sovrastando tutti gli altri rumori del campo.
Connor e Percy si guardarono negli occhi, sapendo perfettamente chi era stata ad urlare e per quale motivo lo avesse fatto. Erano divertiti ma in parte anche spaventati da quello che sembrava un urlo di guerra, di vendetta.
Connor allora tese una mano e Percy, sbuffando, tirò fuori dalla tasca posteriore dei suoi jeans le monete necessarie per pagare.
Quando il figlio di Ermes ebbe raccolto l'intera somma, se la mise in tasca, ghignando in direzione di Percy, che invece lo stava guardando piuttosto male.
Poco dopo, li raggiunse Travis. Aveva il fiatone, come se avesse corso più velocemente di quanto non avesse mai fatto. Non c'era bisogno che parlasse. Avevano già capito che lo scherzo aveva funzionato alla perfezione.
Connor fu il più svelto a pensare: -Okay, ora Annabeth cercherà i colpevoli. Noi - disse indicando se stesso ed il fratello - siamo tra i principali sospettati. Siamo famosi tra tutti i mezzosangue per i nostri scherzi. - Travis tra i respriri affannati pronunciò un "modestamente" in risposta alla frase del fratello, che proseguì, ignorando il commento. - Mentre tu invece - e Connor puntò il dito verso Percy - sei il suo ragazzo. Verrà da te sicuramente. Magari perché vorrà un aiuto per cercare i responsabili o magari perché ti ritiene il colpevole. - A queste parole, Percy sgranò gli occhi verdi, assomigliando ad un tenero bambino che scopre solo dopo aver fatto una marachella, che riceverà una punizione.
Connor continuò a parlare: - In ogni caso ci dobbiamo dividere. Proviamo a non destare sospetti. Se ci chiedono qualcosa, dobbiamo mentire, fingere di non sapere nulla. Ora forza, io e Travis andiamo dai nostri compagni di cabina, tu, Percy, va' un po' dove vuoi. -
Così i tre semidei si divisero. I due Stoll, abituati a fare scherzi, erano tranquilli, e se ne andarono, camminando lentamente, dai loro fratelli, che si stavano allenando nell'arena con la spada.
Percy invece, era entrato nel panico subito dopo aver sentito le parole di Connor.
Annabeth sarebbe venuta da lui? E se avesse capito che aveva pagato gli Stoll con diverse dracme per tingerle i capelli di blu? La sua vita sarebbe finita. Aveva vinto contro Crono, per poi morire per mano della sua ragazza.
Che prospettiva allettante. Però per i capelli blu ne vale la pena. Pensò Percy.
Allora il figlio di Poseidone decise di farsi una bella nuotatina al mare, per togliersi dalla mente quei pensieri negativi. Aveva voglia di sentire l'acqua bagnargli la pelle, perciò andò nella sua cabina e prese un costume, rigorosamente tutto blu.
Ritornò verso la spiaggia ed entrò velocemente nella massa d'acqua salata, pronto per restarci immerso per ore.
L'acqua aveva un effetto calmante su di lui e piano piano le preoccupazioni per la sua morte prematura da parte di Annabeth scomparvero, rimpiazzate dal divertimento e dalla gioia di vedere la sua Sapientona con i capelli del suo colore preferito.
Felice, Percy rimase a nuotare per un bel po'.

Una Giornata Tranquilla (O Quasi) - PercabethDove le storie prendono vita. Scoprilo ora