Era un sabato pomeriggio d'aprile,con un tempo perfetto e l'aria tiepida. La giornata era stata lunga,piena di sole,e verso le cinque,tornando verso casa dopo una giornata al mare,Anna si ritrovò ad ammirare la bellezza di quella distesa d'acqua,uno spettacolo mozzafiato.
Guardó col filo dell'occhio suo figlio,gli assomigliava tantissimo,apparte i capelli che gli stavano ritti sulla testa. Andrea aveva compiuto sette anni il martedì precedente. Anna era una buona mamma e una buona moglie,il genere di amica che chiunque vorebbe. Premurosa e sempre disponibile per le persone a cui voleva bene,si impegnava in tutto ciò che faceva. Era inoltre molto bella,ma una bellezza semplice e naturale,simpatica e divertente.
<<Sei stato bravo,questo pomeriggio.>>Sorrise a suo figlio staccando la mano dal volante per arruffargli i capelli già spettinati. Andre li aveva del suo stesso colore,biondi così come aveva gli stessi grandissimi occhi azzurri. Lei avrebbe voluto ci fosse anche Giacomo con loro,ma ogni sabato pomeriggio giocava a golf con i colleghi d'ufficio. Capitava di rado,adesso,che riuscissero a passare qualche sabato da soli. Anna ci aveva fatto l'abitudine e lei e Giacomo cercavano di approfittare dei pochi minuti di solitudine ogni volta che era possibile. Del resto lei era ancora innamorata di suo marito dopo sedici anni di matrimonio e due figli.
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Aurora frequentava il secondo anno delle superiori. Guardando i suoi figli,Anna rimpiangeva sempre di non averli avuti altri. Ma Giacomo era stato irremovibile e aveva sempre ripetuto che gliene bastavano <<uno o due>>.Aveva subito mostrato affetto per Aurora,quando era nata e non capiva per quale motivo avessero bisogno di altri figli. Ci erano voluti sette anni per convincerlo del contrario. Andre lo chiamava il bambino del miracolo,era nato due mesi prima del tempo,quando Anna era caduta da una scala mentre decorava la cameretta del bimbo. E quando la ricoveravano all'ospedale con una gamba rotta,le erano già iniziate le doglie. Andre,rimasto nell'incubatrice per due mesi,alla fine era risultato perfetto.
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<<Non avresti voglia di un bel gelato?>>domandò mentre girava nell'uscita dell'autostrada.
<<Come no!>> Andre sorrise e poi scoppiò a ridere quando vide sua madre guardarlo. Era impossibile non ridere quando si aveva davanti quella bocca sdentata.
<<Mi sai dire quando hai intenzione di mettere un po di denti?oppure saremo costretti a metterti la dentiera!>>
<<Nooo...>>esclamò il bambino. Andre ordinó un cono con una doppia porzione di gelato alla stracciatella,e Anna si concesse una sola pallina di gelato allo yogurt. Rimasero seduti fuori della gelateria per un po. La giornata era stupenda e Anna cominciò a parlare di fare un picnic,la domenica.
<<Sarebbe bellissimo.>>
|Dopo minuti di silenzio|
<<Mamma...?>>
<<Dimmi.>>
<<Secondo te,non avremo mai un altro bambino?>>
Anna era davvero meravigliata,non se l'aspettava..
Non sono domande che fanno i maschietti. Aurora,glielo aveva domandato molte volte. Ma adesso a trentanove anni,non lo credeva più possibile.
<<Non credo proprio,perchè?>>
<<La mamma del mio migliore amico ha avuto due gemelli la settimana scorsa. Li ho visti quando sono andato a casa sua,era davvero carini.>>
<<Dovresti parlarne con babbo.>>
Rientrarono in macchina e si diressero verso casa parlando di altro. Arrivati a casa trovó Aurora ancora vestita da tennis,i capelli lunghi biondi raccolti in una treccia. Era una ragazza molto bella,un corpo da donna e un cervello da ragazzina,sempre in movimento,sempre indaffarata. Aveva un carattere molto diverso da lei e molto meno dolce di Andre.
Ma di tanto in tanto c'erano delle discussioni a causa degli errori tipici degli adolescenti. Del resto, a quindici anni è normale.


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