Erano passati diversi giorni dall'incidente e Francesco non si era fatto sentire molto spesso.Ogni volta che uscivo da scuola speravo di vederlo appoggiato al palo della luce ad aspettarmi.
Ma non fu così.Mancava una settimana a San Valentino, speravo di passarlo insieme a lui, di passare per la mia prima volta il giorno degli innamorati insieme ad una persona speciale, ma mi ero solamente illusa.
Era un sabato sera e al solito ero uscita con tutte le mie amiche.
Camminando insieme a loro da lontano lo vidi. Era perfettamente bello e tutto d'un tratto i nostri sguardi si incrociarono.
Mi fece un cenno con la mano, ciò stava a significare che mi dovevo avvicinare a lui.Lasciai le mie amiche, con la promessa che più tardi le avrei raggiunte.
Con passo deciso mi avvicinai a lui e al gruppo dei suoi amici.
Tutti si voltarono a guardarmi e come al solito incominciai a diventare tutta rossa in faccia per la vergogna, speravo che Francesco se ne accorgesse e mi portasse via, e per fortuna fu così.
Non mi presentò a mi suoi amici, mi prese solo per il braccio e mi portò via.Dopo che camminammo per qualche minuto, mi stufai di farmi portare in giro per il braccio, allora con forza lo tirai indietro.
Per fortuna si girò e mi prestò un po di attenzione.Fu in quel momento che vide come ero vestita, e dopo avermi squadrata per bene mi guardò negli occhi e mi disse che ero veramente bella.
A quelle sue parole, inaspettate, rimasi senza fiato. Non sapevo più cosa dire, o come continuare, per non fare la figura della scema cambiai discorso e gli chiesi il motivo per il quale mi aveva portato fino a lì.
Senza rispondere continuò a caminare e per non restare sola lo seguì.D'un tratto si fermò e si sedette su una panchina.
In silenzio mi misi accanto a lui e davanti a me mi ritrovai un panorama mozzafiato.
''Vedi Carla, questo è il mio posto preferito, il mio angolo di paradiso. Non ho mai portato nessuno con me, perché sono geloso di condividere questa meravigliosa vista con qualcun altro, ma avevo voglia di condividerla con te. Vederti oggi, accanto ai miei amici che ti squadravano non mi ha fatto ragionare più, per questo ti ho portata qua, per stare solo con te''
Mi prese la mano e la intrecciò con la sua, e continuò ''Mi dispiace che in questi giorni non mi sia fatto sentire, ma avevo un idea che mi frullava nella mente", si fermò, prese fiato e mi guardò negli occhi.