Suono di chitarra

48 5 1
                                    

Sta mattina mi sono svegliata alle 6:30.
È da quel giorno che mi sveglio sempre presto.
La mia sveglia di solito suona alle 7:00, dato che la mia scuola inizia alle 8:00.
Sono rimasta mezz'ora nel letto a fissare il soffitto e riflettere su quei bigliettini.
Appena sono scattate le 7, mi sono alzata dal letto e sono andata in bagno a lavarmi. Dopo mi sono vestita e sono andata a scuola.
Mi avvicino al mio armadietto per prendere il libro di storia.
Che miracolo. Oggi nessun biglietto.
Però, stranamente, si avvicina a me una ragazza che mi chiede:
«Sei Federica?»

Io non so cosa rispondere, che cosa vuole questa ragazza che non ho mai visto?

«Si, perché?»
«Ti vedo sempre sola, sai...anche io sono sempre sola. Se vuoi possiamo diventare amiche.»

Ma è per caso una trappola?
È lei l'amica del ragazzo che mi scrive i biglietti? Oppure è lei a scrivermi i biglietti?
Non devo aver paura di rispondere, perché questa secondo me nasconde qualcosa.

«Ma tu chi sei? Perché sei venuta qua a chiedermi se posso diventare tua amica? Non ti ho mai vista.»

«Mi chiamo...ehm...Lara, vengo dall'...ehm...Italia...ho 18 anni.»

Questa nasconde sicuro qualcosa.
Si è visto da come mi guarda.
Si è inventata tutto al momento.
Di questa non mi posso fidare.

«Di che classe sei?» le chiedo io guardandola con aria di sfida.

«Quarta G»

È impossibile. Io sono di quarta G.
Questa non è di qua. Che devo fare?

Suona la campanella.

«Be', ciao...Lara.»

Volevo andarmene il prima possibile da quell'essere. Arrivo in classe e mi siedo ad un banco di dietro.
La prof inizia a spiegare.
Le sue lezioni mi affascinano, non è che mi piaccia la scuola, però lei insegna in un modo perfetto.
Ad un certo punto sento una chitarra suonare. È un suono divino.
Non voglio andare a vedere, non voglio perdermi la lezione.
Però me la sto già perdendo a sentire questo bel suono.

«Signorina! Mi sta sentendo?»

Presumo stia parlando con me.

«Ehm...sì prof»
«Allora meglio per lei!»

Odio quando i prof mi sgridano.
Mi danno fastidio, come a tutti d'altronde.
Quel suono continua. Ho deciso.
Se continua ancora per molto, alla seconda ora andrò a vedere chi è che suona questa chitarra.
Adesso mi conviene seguire la lezione, se non voglio essere sgridata un'altra volta.
Per fortuna, la lezione passò subito e il suono della chitarra ancora si sentiva.
Appena arrivato il prof di tecnica, ho chiesto di poter andare in bagno.
Lui fortunatamente ha detto di sì.
Ho attraversato il corridoio e sono uscita fuori dal cancello.
Non riesco, però, a capire bene da dove proviene il suono.
Non mi posso allontanare tanto e devo anche sbrigarmi.
Prendo un po' a correre e intravedono dalla rete del cancello due ragazzi.
Entrambi hanno una chitarra in mano. Uno ha un cappuccio nero con dei capelli spettinati che gli coprono la faccia ed è seduto su un muretto.
L'altro ha anche un cappuccio, però blu, ha degli occhiali da sole ed è in piedi.
Ad un certo punto, i ragazzi si mettono a suonare insieme e cantano una canzone bellissima, che conosco.
Pompeii dei Bastille.
Mi sono innamorata follemente delle loro voci e del loro modo di suonare.
Improvvisamente il ragazzo in piedi mi guarda.

⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Spero questo capitolo vi piaccia.
Se vi è piaciuto, lasciate unae un commento.
A me personalmente questa storia piace molto, ed è la prima storia scritta che apprezzo veramente.
Spero potrò continuarla e spero di avere il vostro sostegno⭐.

Mysterious People//Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora