La casa

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Verso le nove e un quarto, mi alzo dal letto.
Con gli occhi ancora mezzi chiusi, mi dirigo verso la cucina per bere una tazza di latte.
Appena finito il latte, vado in bagno per lavarmi la faccia.
Appena uscita dal bagno, mi arriva un messaggio.

Prendo in mano il telefono.
È un messaggio di mio fratello:
"Io mi fido di te. Metti alla prova quei due, non voglio perdere anche te."

Antonio, con quel non voglio perdere anche te, si riferisce a nonna.
A quel pensiero, cerco di trattenere le lacrime, ma non ci riesco.

Dopo qualche minuto a riflettere su quel messaggio, vado a cambiarmi.
Dato che oggi fa caldo, metto una maglietta abbastanza corta e degli short di jeans. Poi mi infilo le Converse nere ai piedi, prendo il telefono e la chitarra e mi dirigo verso il bar.

Lì davanti trovo Alessio con la macchina.
«Sali» e poi mi fa un occhiolino.
Apro lo sportello della macchina e mi ci metto dentro.
«Ehi, come stai?» dico io.
«Bene» risponde lui.
«E Gennaro?»
«Ci aspetta a casa, che dista circa un chilometro da qui.»
«Si...certo» dico soffocando una risata.

Dopo qualche minuto, siamo arrivati alla loro casa.
È una piccola villa.
«Wow. Qui ci vivete solo voi due?» dico in tono stupito.
«Si. Ti piace?» dice lui mostrando un sorriso.
«È stupenda!» dico io.
«Dài! Entra!» dice lui.
Appena entrati nel cancello, Alessio mi prende per mano.

E in quel momento inizio a sudare e divento tutta rossa, cosa che mi accade praticamente sempre.

Il ragazzo bussa alla porta di casa e Gennaro viene ad aprire.
«Vi siete fidanzati?» dice guardando le nostre mani intrecciate.
«Bhe, veramente è stato lui a prendermi per mano» dico io arrossendo ancora di più.
«Ti senti in imbarazzo?» dice il moro guardandomi negli occhi.
«Un po'» dico sinceramente, e poi Alessio mi lascia la mano.
«Vogliamo stare qui tutto il tempo a parlare? Andiamo dentro. Vieni Fede» dice Gennaro.

Hanno una casa grande, con appesi alcuni quadri di vecchie band come i Nirvana.
«Questa è la nostra stanza preferita. Dove suoniamo e facciamo le parte. Questa stanza ci fa venire l'ispirazione» dice Alex mostrandomi una stanza grande con qualche chitarra, una batteria e tutte le attrezzature necessarie per comporre una canzone e suonarla.
«Puoi appoggiare qui la tua chitarra, mentre andiamo a visitare il resto della casa» dice Alex guardano Genn.

Stavo per togliermi la chitarra dalla spalla, quando mi vengono in mente le parole di mio fratello non ti fidare, mettili prima alla prova.

Mi rimetto la chitarra sulle spalle e sussurro:
«No, fa niente. La porterò assieme».
«Okay. Andiamo allora» sussurra Alex.

Mentre i ragazzi mi portano a visitare tutta la casa, qualcuno suona il campanello...

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Scusate per il breve capitolo, ma oggi sono un po' di fretta.
Comunque domani non riuscirò ad aggiornare, e forse nemmeno lunedì.
La storia è già a cento visualizzazioni, grazie♥.

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