Capitolo 5 Amici?

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Questa mattina mi sono svegliata con un gran mal di testa, non so se dovuto al phon di Chiara acceso alle 7:00 del mattino o al fatto che ho dormito circa tre ore.
-Elooo- urla Chiara uscendo dal bagno
-Che ti urli?- domando alzandomi
-Questo!- dice indicandomi la spina del phon rotta
Sbarro gli occhi prima di scoppiare a ridere, ma come diavolo avrà fatto penso tra me e me..
-Stavo cantando, ma il filo è troppo corto e questi sono i risultati!- afferma lei
-Vado da Jessica a chiederglielo in prestito!- dico dandomi una mezza sistemata e uscendo dalla stanza
Dopo cinque minuti buoni, finalmente qualcuno mi apre e un'assonnata Benedetta finge un mezzo sorriso
-Il phon di Jessica?- chiedo schietta
-Lo ha prestato ad Alessio, ma poi l'ha riportato perché serviva a me e io l'ho prestato a...- alzo un sopracciglio mentre lei cerca di ricordare, ma certo che ce ne vuole! Ricorda anche cosa indossava tre giorni fa e ha rimosso chi si è preso il phon
-Gabriele! Ecco chi ce l'ha, ma ora se non ti dispiace torno a letto!- dice chiudendomi la porta in faccia
Sbuffando, faccio dietrofront e mi dirigo nella stanza di Gabo, dove spero vivamente di non dover aspettare mezz'ora prima che mi aprano.
Dopo qualche secondo fortunatamente la porta si apre, rivelando un Lele già vestito che alla mia vista assume un espressione alquanto perplessa.
-Posso esserti utile?- domanda gentilmente
-Avete in stanza il phon di Jessica per caso?-
-Aspetta che controllo, entra!- dice iniziando a cercarlo
-Come cercare un ago in un pagliaio!- dico quasi in un sussurro guardando il disordine che ricopre questa stanza, ma lui sembra avermi sentita perché sorride scuotendo la testa
-Siamo abbastanza disordinati!- ammette con un'alzata di spalle
-Eccolo!- afferma porgendomelo
-Grazie..- mi limito a dire
-Figurati!- dice accompagnandomi alla porta
Pacato, tranquillo e gentile.
Io mi aspettavo che mi chiudesse la porta in faccia dopo ieri, ma a quanto pare per l'ennesima volta mi ricredo.
-L'ho trovato!- urlò entrando in stanza
-Quanta fatica, dovevi solo andare da Jess!- dice ridendo mentre io la guardo in maniera omicida -O no?- chiede perplessa notando il mio sguardo
-Sbrigati dai, che dobbiamo andare negli studi!-
-Ma non sono nemmeno le 7:30, abbiamo tempo!-
-Chiaretta, io dovrei lavarmi- dico pazientemente

All'interno della scuola oggi è giornata di esami, ma non chiamano me, tocca ad Yvonne una ragazza con cui ho legato. In realtà non tantissimo, sono uno che se ne sta' nel mio, ma lei è sempre gentile.
-Yvonne è una deficiente, deve imparare, deve stare zitta e non deve ridere- dice Elodie infuriandosi
Non ha tutti i torti, l'esame è stato veramente pessimo e a lei sembrava non fregasse nulla, ma non mi piace il modo che usa Elodie per esprimere la sua opinione...
Si accorge che la sto fissando, e volta lo sguardo, continuando a parlare con Jessica. La vedo irrigidirsi ancora di più quando cerco di consolare Yvonne, e penso che la infastidisce il mio atteggiamento pacato, e diverso dal suo, di esprimere la mia opinione.
-Non l'aiuti così- afferma tirandomi per un braccio mentre prendo un caffè
-Dovresti accettare che il mondo è vario Elodie, e non puoi pretendere che io o gli altri agiamo o la pensiamo come te, mi dispiace!- dico allontanandomi
Poco dopo vengo chiamato a fare lezione con Maccarini, che mi chiede di cantare Rude, sembra intrigato dal mio mondo e questa cosa mi piace! Siamo 24 allievi, e nel momento in cui un insegnante richiede di fare lezione con te, non c'è nulla di più bello.
Torno in sala relax felice, Sergio sembra accorgersi della mia euforia e si avvicina a me..
-Allora?- domanda aspettando che io gli racconti tutto
-Maccarini ha chiesto di vedermi, e ho fatto con lui la lezione!- affermo sorridente
-È una cosa bella, sono felice per te- dice abbracciandomi
Sergio è uno di poche parole, ma quelle poche che ti fanno star bene sempre...sin da subito si è avvicinato a me, soprattutto quando mi vedeva spaesato i primi giorni.
Torniamo in hotel abbastanza stanchi, e oggi non penso che qualcuno uscirà, né penso che abbiano voglia di creare il solito caos nelle stanze altrui. Gabriele dopo la lezione con la Celentano si è dato per morto sul letto, e non penso abbia voglia di cenare..
-Sei solo stanco?- domando io mentre lui annuisce
-È stata una vera e propria distruzione quella lezione, però è stato qualcosa di magnifico!- dice mentre io annuisco silenziosamente
Dopo averlo visto annuire silenziosamente alle critiche che Elodie ha mosso su di me, l'ho trattato con freddezza..ci sono rimasto male perché non lego facilmente con le persone, e lui mi aveva dato le spalle. Ma i miei hanno sempre insegnato a me e Mattia ad andare oltre, il mondo non è perfetto, le persone che vi vivono nemmeno e bisogna sempre andare avanti!

Sono così stanca che penso potrei crollare da un momento all'altro, Chiara è andata da Jessica perché non aveva molto sonno ed io sono rimasta da sola a rigirarmi i pollici
Rimango immobile per quelle che sembrano interminabili ore, ma in realtà è la noia che mi ha fatto perdere la cognizione del tempo. Rimango così fin quando sono costretta ad alzarmi perché hanno bussato, e rimango felicemente sorpresa quando vedo sullo stupite della porta Lele.
-Che fai qui? Ti serve qualcosa?- chiedo acida
-Guarda che non tutti sono come te, che rivolgi la parola solo se ti serve qualcosa- afferma entrando e sedendosi sul mio letto, dato che quello di Chiara è pieno di cose..
-Io parlo solo con chi ho voglia, vuoi farmene una colpa?-
-Assolutamente no- si limita a dire -E per la cronica cercavo Chiara!- afferma mentre io scuoto la testa
-È poi sarei io quella che cerca a convenienza!-
-Ma guarda che prima non parlavo di me..- si affretta ad aggiungere
-Lo so Le', scherzavo! E comunque Chiara dovrebbe tornare tra un po', era da Jessica-
-Ti spiace se l'aspetto qui?-
-No figurati- dico mentre un silenzio avvolge la stanza
-Elo!- mi richiama lui mentre lo guardo interrogativa -Sembri una fragola- dice ridendo mentre gli lancio un cuscino ammonendolo
-Ma guarda che sei proprio uno spocchioso arrogante!- affermo seria, mentre in realtà vorrei solo ridere di gusto
-Non te l'ha mai detto nessuno?- si affretta ad aggiungere
-Solo mio padre quando li ho colorati per la prima volta! Durarono una settimana- affermo sorridendo, ricordando la faccia di papà quando mi vide
-Mi piacevano grigi...- dice d'un tratto
-A nessuno piacciono i capelli grigi, sei ammattito?-
-No, erano interessanti!-
-Li preferivi grigi?- dico innervosendomi per l'assurda conversazione
-Non ho detto questo, solo erano interessanti!- afferma scrollando le spalle
-Le'- lo richiamo mentre lo vedo concentrato a fissare la chitarra di Chiara buttata nel letto senza custodia
-Ti ascolto- dice non distogliendo lo sguardo
-Da quando studi musica?-
-Da un po'..-
-Che risposta è da un po'?- affermo basita
-Non ho sempre studiato musica- afferma guardandomi -ho iniziato solo- si blocca, poi riprende -Poi mamma e papà hanno visto quanta emozione provavo suonando, e mi hanno portato in una scuola dove avrei potuto suonare, cantare e fare quindi ciò che amavo! Ma la maggior parte delle cose le ho imparate da solo, la musica non va insegnata, la musica va imparata da soli. È qualcosa di inspiegabile a parole- sorrido nel sentirlo parlare così, è proprio un ragazzo strano, ma è interessante, sembra avere la mia età, non so se è lui troppo maturo o io troppo bambina in certi casi.

Ciao a tutti, ho pubblicato questo capitolo con un po' di ritardo. Ma praticamente ho passato una notte in bianco a pensare e ripensare ad Elodie e Lele! Penso non siano lasciati e nemmeno litigati, sono semplicemente riservati♡ su instagram ho anche letto che nello stesso ristorante dove hanno cenato Elodie, Gabriele e Stefano c'era anche il padre di Lele
Un bacio :*

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