01:05 A.M
La televisione stava impazzando, come me infondo, ad ogni ora c'era il telegiornale e quella notizia era sempre presente: La stella di John Lennon si è spenta questa notte alle 23:07, arrestato il suo killer, Mark David Chapman.
Il cuore mi faceva male, una parte di me se ne andò, lasciandomi sola, sola in questo mondo, sola ovunque.
Il telefono squillò, sapevo già chi ci sarebbe stato dall'altra parte, con gli occhi che non smettevano di piangere e voce che tremava risposi.
"Abigail, sono Yoko" disse una voce interrotta dalle lacrime, piena di dolore al suo interno, non dissi nulla, non riuscivo a dire nulla.
"Abigail, so quanto eri legata a John" non riusciva a parlare e nemmeno io, in quel momento la tv raffigurava una serie di immagini, immagini di John, alcune con me, altre con Yoko ed i bambini, altre con dei nostri vecchi amici oppure George, Ringo e Paul.
In quel momento la sua voce suonava nelle mie orecchie, quanto mi mancava quel suono che non sentivo da qualche giorno, mi mancava il suo sorriso, i suoi continui scherzi, le sue mani, i suoi occhi: praticamente tutto di lui.
Sentii un tonfo, il telefono caduto a terra e la voce della donna che mi chiamava ripetutamente.
Non riuscivo a stare rinchiusa tra quelle quattro mura, volevo uscire, andare a rivederlo per un'ultima volta, sentire il contatto delle nostre mani un'ultima volta.01:35 A.M
Non so con quale forza ma misi in moto la macchina con un'unica destinazione: Roosvelt Hospital.
Dopo quasi un'ora di macchina arrivai, si sentivano le urla dei fan nella piazza, i pianti, tutti con una candela accesa tra le mani e le canzoni di John in sottofondo, le sue foto e mazzi di fiori poggiati all'ingresso dell'ospedale sorvegliato da due guardie; parcheggiai e mi avvicinai a questo incubo.
"Devo entrare" dissi ad una guardia.
"È una parente o cosa?" Rispose freddamente una di loro.
"Sono la sua-" esatto, dopo anni stavo per affermare la stessa cosa sono la sua ragazza, il tempo è passato Abigail. "Sono un'amica" cambiai la frase toccandomi la bocca con l'indice.
"Devo avvisare la signora Lennon" disse dopo qualche secondo di riflessione ed entrò all'interno dell'edificio sparendo dietro una porta.La signora Lennon.
"La faccia entrare" diede la conferma Yoko. Non era cambiata dall'ultima volta che l'ho vista: capelli lunghi e gonfi, molto magra con i soliti occhiali neri, ma questa volta non brillava nessuna luce nei suoi occhi rossi dal pianto, appena la guardia mi permise di entrare la donna mi strinse in un abbraccio.
"Mi dispiace Yoko, manca già anche a me" cercai di dire tra le lacrime, di nuovo.
"Non so come sia potuto accadere, non ha mai fatto del male a nessuno" disse con voce che trema al solo pensiero di qualche ora fa.
Ci staccammo dall'abbraccio e mi accompagnò nella stanza che ospitava il povero Lennon, il mio Lennon.
La mia mente ancora non riusciva ad accettarlo, vidi George, Ringo e Paul nella stanza che ospitava John a parlare con lui, come se potessero ricevere una risposta, appena mi videro scattarono tutti e tre in piedi, ci guardammo per qualche secondo negli occhi e come se mi avessero capito ci abbracciammo in un lungo e forte abbraccio, tutti e quattro, li ho sempre considerati tre fratelli maggiori, siamo sempre stati molto legati, ci sono stati sia nei brutti che bei momenti.
"Non ti chiedo come stai" disse dopo esserci lasciati Paul toccandomi la schiena con la mano sinistra.
"Ci ha detto che vi sentivate ancora" annunciò dopo Paul, George. Esatto, eravamo rimasti in buoni rapporti, amici, ci sentivamo quasi ogni sera, mi raccontava della sua giornata, di Sean e Julian, che continuava a pensare a me, non volevamo lasciarci completamente, eravamo.. Amici.
Annuii in segno di affermazione.
"Vieni qui" continuò George stringendomi in un secondo abbraccio, i suoi abbracci erano qualcosa di fantastico, mi facevano percepire tutto il suo affetto nei miei confronti.
I ragazzi uscirono dalla stanza dopo avermi dato, uno per uno, un bacio sulla guancia, ci lasciarono soli.
"Hei John, sai perfettamente chi sono, mi fa male vedere quei meravigliosi occhi chiusi, privi della loro luce, mi manchi sai, non riesco ad accettare che non ci sei più, che non potrò rivedere mai più i tuoi occhi, sentire la tua voce, mi manchi Johnny, sai quello che abbiamo avuto insieme, lo rivoglio indietro, ti rivoglio indietro, è tutto così ingiusto, ti rivoglio qui con me, mi manchi" ero sola, con John, a piangere come una fontana sulla sua mano. "Perchè tu, che hai fatto di male, sei la persone più buona che io conosca, perché proprio tu?" Non riuscivo a mollare la sua mano fredda, non volevo mollarla, volevo tenerlo con me, anche se era troppo tardi. "Ti prometto che ci rivedremo.. Ti amo sai? Ti ricordi quando ci siamo conosciuti? Il 04 marzo del 1957 quando ancora stavano nascendo i Beatles, lo sai che mi hai cambiato la vita? Non m'importava che stavo col Beatle numero 1, non m'importavano i soldi, la fama, volevo te per quello che sei, meraviglioso. Non so che fare John." Fui interrotta dalla porta che si spalancò mostrando il volto di un uomo, mai visto in vita mia. "Mi dispiace signorina, dobbiamo portarlo via" dietro di lui c'erano anche Yoko, Paul,Ringo e George. Lasciai un bacio in fronte a John e in lacrime mi misi da parte a quest'ultimo che mi accarezzava dolcemente il fianco; fece ingresso un altro uomo con una barella, insieme misero il corpo su di essa, non riuscivo a sopportare tutto ciò, ma volevo stargli vicina, come lui mi è sempre stato vicino, abbracciai mio 'fratello' disperata, non è giusto, tutto ciò non doveva accadere, Chapman ha strappato una parte di me, me l'ha portata via.Ero seduta su una sedia insieme ai ragazzi, non volevo andarmene. Silenzio, l'unica voce che si sentiva era quella del silenzio, permisero a Yoko di rivederlo ancora una volta, suo marito.
Lentamente i miei occhi rividero ogni singolo giorno passato con John.Heii ragazzii, alloraa eccomi che ritorno nel fandom dei beatles, anche se come inizio è molto triste spero che vi piaccia, mi sono rivista completamente in Abigail, è una parte di me il dolce John, ed ecco che salta fiori anche il significato del titolo.
Behh vi lascio un bacionee, se vi è piaciuta la storia lasciate una stellina oppure un commentinoo.
Aliss💕
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Part Of Me// Beatles
FanfictionJohn: Era tutto, sorrisi, lacrime, baci, imbarazzo, rabbia, gelosia, tutto. Sono stato un coglione, troppe volte, ma c'è sempre stata, anche quando tutto sembrava perso noi eravamo insieme con un rapporto più forte di prima. Ora ho una moglie e due...