Le ore scolastiche, fortunatamente, passarono abbastanza veloci. Mancarono 20 minuti di inglese e ognuno poteva andare a casa propria. Heath fissava Rose, anche se era di spalle. Non sapeva il motivo, ma non era capace di distogliere lo sguardo. Lanciò una pallina di carta e la colpì. "Ma che cazzo ti prende?!" disse la mora a bassa voce guardandolo negli occhi. Dopo aver spalancato un altro po' gli occhi per ricevere risposta, mai avuta, si girò di nuovo avanti. Heath sapeva che non avrebbero mai potuto essere una coppia e questo lo faceva un po'...morire dentro. Rose si sentiva osservata, troppo per i suoi gusti. Si girò di scatto, come se sapesse che erano gli occhi del ragazzo alle sue spalle.
"Smettila.Di.Fissarmi.Sei.Fottutamente.Irritante.Ok?.Ok." Disse a denti stretti e con un sorriso maniacale.
"Mh. E se voglio continuare a fissarti?. Tu non puoi impedire di fare quello che voglio." Disse con un lampo di fastidio il ragazzo.
"Senti, non voglio problemi. Ok!? Ora smettila e pensa a studiare. Illuso." Ribattè lei e gli diede le spalle così che non avrebbe dato tempo di contrabbattere.
Gli occhi del ragazzo, di colpo, si fecero rosso acceso. Ebbe un leggero schiaffo da Erik sulla spalla per fargli capire che doveva calmarsi. Annuì senza girarsi e i suoi occhi ripresero colore.
Di colpo suonò la campanella sorprendendo anche la professoressa che si stupì che quei 20 minuti finirono così in fretta.
"Zy, ma io ora non posso tornare a casa con il pullman, visto che, da casa mia, al ritorno, non passa."
"Uffah Rose." Sbuffò "ci vediamo domani allora?" Disse fissandola negli occhi.
"O magari dopo ci sentiamo" disse la mora annuendo come per dire che fosse la cosa più logica. Gli sportelli del pullman si chiusero e partì.
Dio, un'intera strada da sola oltre tutto a piedi...ma porcoddio, disse tra se e sè.La strada era deserta. La mora, a volte, con l'angolo degli occhi, si guardava intorno. Eh sì. Era da sola. Nessun rumore, se non le sue converse che toccavano terra. Un brivido percorse la spina dorsale della ragazza. Come se fosse passato qualcosa alla velocità di Flash al suo fianco.
"Ma ciao piccola. Che ci fai da queste parti?". Una voce. Una voce non sconosciuta si sentì alle spalle della mora.
Ma che due palle, orcodio, nemmeno per la strada del ritorno posso stare tranquilla. Non basta sopportarlo 5 ore al giorno. Porca puttana, pensò.
"Già, non basta sopportarmi 5 ore al giorno." rispose il ragazzo senza che Rose aprisse bocca.
"Ma mi stai prendendo per il culo?!" dice Rose guardandolo negli occhi come per dire "Leggi nel pensiero per caso?! No così posso bestemmiarti e insultarti senza aprire bocca".
"No, hahahahaha. Il tuo bel culo sta ancora lì. Al suo posto. Ancora per poco..." disse il moro spostandosi verso destra per vedere il fondoschiena della mora causando imbarazzo per lei.
"Brutto porco" disse arrabbiata Rose per poi dare uno schiaffo a Heath che non si aspettava una cosa simile. Cercava in tutti i modi di trattenere i canini e di mantenere il colore degli occhi.
"Ascoltami bene bambina, mi stai facendo saltare i nervi. Farai quello che dirò io da oggi in poi. Come se fossero ordini. E..." si fermò facendo sbattere schiena della mora contro il muro di un vicolo, tenendola per i polsi. La mora fece un lieve gemito di dolore causando un sorriso del moro.
"...gli schiaffi dati da bimbe come te mi fanno arrapare. E non poco" disse Heath strusciando la sua erezione sull'intimità della ragazza.
"Non sono la tua schiava e non farò mai quello che vorrai. Brutto coglione." disse la mora sputando nell'occhio di Heath che la lasciò i polsi di "lei" per pulirsi. In quel momento la mora incomincia a correre più veloce che poteva, visto che casa sua era lì vicino. Quasi arrivata al cancello Heath si materializzò davanti ad essa.
"Ci rivedremo presto. Magari più tardi. Chi lo sa. E te ne pentirai di quello che hai fatto." disse lui leccando il collo di Rose e scomparendo.
La mora corse dentro casa. Aveva timore. Avrebbe avuto brutte intenzioni verso di lei.
'Farai quello che dico io da oggi in poi' non sarò la sua puttanella. Se lo scordi.
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Vita da vampiri.
VampireCosa sarebbe successo se, a New York, sarebbe nata una nuova minaccia? I vampiri sono reali e possono essere pericolosi. Ormai era tutto in pericolo. Macchine bruciate, case abbandonate. Si aspettava un miracolo. Qualcosa o qualcuno che elevava il p...