- CAPITOLO 4 -

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"Grazie" mi dice. Ma cosa? "Figurati"rispondo. Entriamo in casa e con mia grandissima sorpresa vedo che non c'è nessuno in casa. Bene, meglio. "Beh, non c'è nessuno"dico. "Già". Ma quando sarò patetico. La faccio sedere sul divano e iniziamo a fissarci. "Strano modo di rimorchiare una ragazza il tuo"dice, per spezzare il silenzio imbarazzante che si era creato. "Beh, diciamo che in quanto a 'rimorchiare' non sono molto bravo". Lei sbianca. Ma che ho detto di male? Non capisco. "Scusa, non volevo". "No, tranquillo". Bah...
"Su, raccontami un po di te" le dico. "Non c'è molto da sapere". "Non ci credo". "Ok, se proprio lo vuoi sapere tu racconterò tutto". Questa ragazza inizia a farmi paura.
"Sono cresciuta con un insegnamento rigido come un bastone di legno. Mio padre è comandante capo dei Marines e mia madre se n'è andata quando avevo 8 anni. Non ho avuto molte amiche, gli unici erano alcuni Marines in addestramento, e Patty. Chiamala amica lei. Avevo un insegnante privato per ogni materia e d'estate facevo molti concorsi inutili. Fino all'età di 14 anni è stato così, poi mi sono ribellata. Una notte sono scappata, ho preso il mio motorino e sono andata in Florida, da mia zia Jessy, la sorella della mamma di Patty. Pensavo di poter contare su di lei in qualsiasi situazione, ma mi sbagliavo. Dopo circa 3 anni è andata a dire tutto alla mamma di Patty, Laura, che non ci ha pensato due volte a dirlo a mio padre. Ancora mi sta cercando. Per fortuna Laura è molto impegnata con il lavoro, e Patty si è offerta di ospitarmi a casa sua, fino a che non troverò un posto tutto mio dove stare. Mi piacerebbe tornare in Florida, è un posto incantevole, ma li mio padre mi troverebbe subito.". E cosa ti farebbe se ti trovasse?"e capii già di aver fatto la domanda sbagliata."Dice che mi vuole rinchiudere e vuole abusare di me" dice lei singhiozzando. Cazzo, ma potevo starmene zitto?"Io non voglio che mi trovi, non voglio". La stringo a me e le bacio la testa"Stai tranquilla, non ti troverà". Lei si asciuga le lacrime e mi chiede "Ora raccontami di te". "Va bene. Anche io non ho avuto un infanzia leggera. Mia madre è un'alcolizzata da quando ero in fasce e mio babbo è morto quando avevo 7 anni. Quando avevo circa 8 mesi avevo una famiglia normale: mia mamma faceva la commessa in un negozio di cosmetici e mio padre lavorava in banca. Fino a che la banca ha fallito e mio padre si è licenziato. Poi dopo anni di depressione (che a me non faceva notare) è stato investito proprio davanti all'Oliver's House. Mia madre per un breve periodo ha frequentato un altro uomo, poi si è data all'alcol. Così sono cresciuto con i miei nonni, fino all'età di 15 anni, quando sono partito per il college. Li ho dovuto iniziare a studiare proprio dall'inizio, con dei corsi particolari, perché prima non ho avuto ne insegnanti privati ne concorsi estivi inutili". Lei si mette a ridere e mi stringe la mano. Poi inizia  a piangere. Cavolo, questa ragazza ha lacrime anche per me."Hei non piangere, non ce n'è motivo"mi affretto a dire. Si accascia su di me e dorme; e mi addormento anche io.

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