CAPITOLO DUE.SOPRAVVISSUTI.

1K 51 18
                                    

                 

Buonasera a tutti. lo so sembra strano postare due capitoli nello stesso giorno, ma sono dell'idea che con solo un primo capitolo non puoi capire effettivamente se la storia ti piace o meno (almeno io la penso così). Comunque sia ecco a voi il secondo capitolo di Life after Death, spero che vi intrighi.


La città è molto silenziosa. Non si sente niente a parte i nostri passi pesanti sull'asfalto. Stamattina Rick si è svegliato dicendo che si sentiva molto meglio. Ho controllato le sue bende, la ferita non si riaprirà più, o almeno spero. Adesso stiamo andando nella stazione di polizia per munirci di armi nuove e cariche. Non appena arriviamo Rick e io controlliamo che all'interno non ci sia nessuno. A parte il corpo di un poliziotto ormai morto sbranato non c'è nessuno.

Rick fa strada e io e Morgan lo seguiamo. Apre varie porte fino ad arrivare all'armeria.

<< Non sono molte, ma almeno sono qualcosa >> dice passandole a me e a Morgan.

<< Grazie Rick >> dice lui accennando un sorriso.

Ieri Morgan ci ha detto che ad Atlanta c'è un rifugio, ha detto che le prime settimane in cui è successo questo casino lo stato non ha fatto altro che parlarne via radio e via Tv. Abbiamo deciso di tentare la sorte, così domani partiremo per Atlanta tutti quanti. O almeno era deciso così, ma quando torniamo a casa Morgan cambia idea.

<< Non me la sento di partire proprio ora. Jenny è ancora lì fuori. So che può essere stupido, ma non mi sento di abbandonarla. E Duane...neppure lui >>

Vorrei dirgli che si sbaglia. Che deve lasciare questo posto, che Jenny non è più sua moglie, ma un mostro come tutti gli altri che vaga uccidendo le persone. Ma chi sono io per dirgli tutto questo?

<< D'accordo. Io e Gwen passeremo avanti e magari più avanti voi ci raggiungerete >> dice Rick lanciandomi un'occhiata. Annuisco.

<< Grazie >> dice Morgan.

Rick esce dal borsone pieno di armi un walkie-talkie e lo porge a Morgan che lo prende senza esitare.

<< Ogni giorno all'alba cercherò di contattarti. Ti informerò sulla situazione ad Atlanta, se è abbastanza sicuro tu e Duane ci raggiungerete >>

Morgan annuisce. Più tardi cariamo una macchina della polizia con le nostre cose. Salutiamo Morgan e Duane e ci mettiamo in cammino verso Atlanta. Prendiamo l'autostrada che apparentemente sembra sgombra. Durante il viaggio non parliamo. Lasciamo che il silenzio cali un'altra volta tra di noi.

<< Senti...Gwen...volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me. Mi hai salvato la vita ben due volte, non è uno scherzo. Non mi conosci neanche e quindi è una cosa...strana per me >>

<< Lo capisco sai. Io non so niente di te a parte che stai cercando tua moglie e tuo figlio, e tu non sai niente di me. Non so perché ti ho dato una mano, oppure lo so ma mi fa strano ammetterlo. Il fatto è che...sei la prima persona che vedo da settimane e il fatto di vederti lì, in quell'ospedale confuso, senza sapere cosa stesse succedendo...non lo so mi ha fatto sentire responsabile di te >> rido.

<< Scusa sono una stupida >> dico abbassando lo sguardo sulle mie mani unite.

<< No, non lo sei. Sono contento che non te ne sei andata. Ho bisogno di te >>

Sorrido tra me. Ha bisogno di me.

<< I vaganti sono attratti dai rumori forti, spari, esplosioni, musica ad alto volume. Una volta arrivati ad Atlanta sarà meglio che facciamo il minimo rumore. Inoltre per mettere K.O. quei così bisogna colpire al cervello, solo ed esclusivamente al cervello. Non so perché, ma solo colpendo lì muoiono >> dico.

Life after Death 1||The Walking Dead. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora