CAPITOLO TRE. VECCHI AMICI.

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Buongiorno! Sono molte felice che vi siano piaciuti i primi due capitoli che ho postato, sinceramente non credevo che avrei ricevuto dei commenti così positivi, e invece! Grazie mille davvero. Per ringraziarvi ancora di più ecco a voi il terzo capitolo, spero vi piaccia! A domani!

L'indomani mattina sono ancora davanti al falò spento. Vengo svegliata da Daryl, che come sempre usa parole molto gentili e amichevoli.

<< Svegliati bella addormentata. Abbiamo una spedizione da fare >>

La prima cosa che faccio e cambiarmi. Lascio i vestiti sporchi a Carol che si offre gentilmente di lavarmeli. La ringrazio e poi vado a fare colazione. Con mia grande sorpresa trovo cereali e biscotti. "Vada per i cereali", penso versandone un po' in una ciotola.

<< Siamo tutti pronti? >> dice Rick attraversando a passo veloce l'accampamento. Mi guarda.

Mi pulisco con il polso la bocca e annuisco. Lui fa altrettanto. Mi alzo e mi dirigo alla mia tenda. Afferro il borsone e lo svuoto uscendo dal fondo un arco e una faretra piena di frecce. L'arco non è molto grande, e questo mi ha permesso di metterlo là dentro. Riposo i pochi vestiti che riempiono il borsone e mi libero di due coltelli. Quando raggiungo il gruppo della spedizione mi guardano allibiti.

<< E quello dove lo hai preso? >> chiede Glenn con la mascella a un paio di spanne da terra.

<< Dal mio borsone. Lo esco solo in casi estremi, e questo è un caso estremo >>

Detto questo salgo in macchina, nel sedile del passeggiero che è abbastanza grande per due persone. Daryl arriva e si ferma davanti al mio sportello.

<< Che c'è? >> gli chiedo. Lui grugnisce e apre la portiera dell'auto facendomi spostare. "Boh chi lo capisce è bravo". Non appena si siede comincio a sentire un tanfo misto tra sudore ed erba bagnata. Mi porto la mano davanti al naso nel modo più naturale possibile. "A quanto pare la doccia non è di suo gradimento".

Finalmente arriva Rick, mette in moto il furgone e partiamo.

<< Non sono d'accordo che venga anche lei. Sarà solo di intralcio. È troppo occupata a puntarmi un coltello alla gola >>

<< Solo perché tu hai puntato la balestra contro Rick >>

<< Oh! Quindi fammi capire...sei il suo cane da guardia? >>

Mi mordo il labbro per contenere la mia rabbia, ma una volta guardata la sua faccia con quell'espressione da teppistello tutto il mio karma mi abbandona. Così gli tiro un pugno in faccia.

<< L'unico cane che vedo qui sei tu dato che puzzi come loro >>

Lui si massaggia la guancia guardandomi come se volesse ricambiarlo, ma non fa niente. Per fortuna, beccarmi un suo pugno significa naso rotto al 100%. 

Quando arriviamo ad Atlanta lasciamo il furgone davanti all'ingresso della città, in modo da poter scappare subito se le cose si mettono male.

Una volta scesa carico l'arco e tendo leggermente la corda in modo da essere pronta a scoccare.

Avanziamo a passo leggero e veloce. Oh almeno il mio e quello di Glenn è leggero e silenzioso. Daryl e T-dog sembra stiano pestando l'uva. La differenza è che T-dog cammina così per via del peso e della paura che si legge sul suo volto, invece Daryl perché pensa che la strada sia sua di diritto. E poi c'è Rick che con quegli stivali da sceriffo si sente solo lui nell'arco di un chilometro.

Life after Death 1||The Walking Dead. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora